Lo shopping si rivelò andare al centro commerciale e guardare la merce dei negozi spiaccicando il naso sulle vetrine. Solo Ruth ebbe il coraggio di entrare, provare mille vestiti, scattarsi duecento foto allo specchio, e poi uscire dal negozio borbottando qualcosa sul fatto che i vestuti fossero pessimi.
Dopo due ore di questa routine, andiamo in una pizzeria a taglio lì dentro e prendiamo due tranci di pizza margherita. Iniziamo a mangiare, mentre Ruth scruta il suo cellulare.
"Caspita, ho trovato Luke su Instagram!" dice dopo un po', euforica.
Sbuffo impaziente. Mi era sembrato strano che per tutto quel tempo non mi avesse ancora parlato di Luke Hemmings.
"Wow, guarda che foto ha messo! Mio Dio, ma cos'è, un dio greco?!" dice, spiaccicandomi il suo iPhone bianco sotto il naso.
Acciuffo il telefono e guardo l'account Instagram del mio vicino di casa.
Si chiama @Luke_is_a_penguin (nome che mi lascia abbastanza basita) e ha una semplice sua foto. Peccato che sia troppo piccola per vederla bene.
Scorro le immagini e... Quasi mi strozzo con la pizza. Tossisco un paio di volte, prima di ritornare a guardare la foto che mi ha sconvolta.
C'è lui al mare. In costume. A petto nudo. Sorridente.
Sbatto le palpebre più volte e ingnoro Ruth che mi sta dicendo che crede che sia il ragazzo più bello che abbia visto e mi concentro su di lui.
Dire che magnifico è dire poco, lo giuro. Ha degli addominali scolpiti, delle gambe lisce e dritte. Cavolo, ce le avessi io!
Il sorriso che gli spicca sulle labbra è sincero, probabilmente frutto di qualche battuta. Tiene un occhio leggermente chiuso a causa del sole che gli arriva dritto in faccia.
Sotto la foto ha scritto Wow, great time in Miami!
"Aria? Sei viva?" dice Ruth, con apprensione.
"S-sì... Sì, credo..." balbetto, prima di restituirle l'apparecchio, che lei afferra con decisione.
"Cavoli, ora lo seguo, speriamo ricambi!". Il viso di Ruth è contratto in una smorfia che io chiamo 'della fangirl'.
Sembra che stia parlando di un famosissimo cantante che ama.
"Hai visto che bomba? Diamine, Aria, non ti rendi nemmeno conto della fortuna che hai a essere sua vicina di casa!" dice Ruth, scandendo bene le parole.
"Dai, Ruth, te l'ho giá detto che non mi piace molto come tipo!" dico, ostentando indifferenza.
Ma non ne sono poi così sicura.
Lei mi guarda come se mi fosse.cresciuta una terza testa, ma non dice nulla.
Dopo cinque minuti di totale silenzio le dico: "Andiamo a fare un altro giro? Non abbiamo comprato ancora nulla!". Lei annuisce, ma dall'espressione si vede che sta pensando ad altro. Tuttavia è così gentile da scendere dallo sgabello della pizzeria e seguirmi verso un negozio la cui vetrina ha catturato la mia attenzione.
Mi avvicino e trattengo il respiro.
È un vestito lungo nero, come i miei capelli, e ha solamente una spallina, di tulles attraversata dalle perline. E ha divisione che lascia intravedere una gamba.
Lo indico con aria sognante a Ruth.
La sento trattenere il respiro. "Noooo..." dice, sussurrando. "Che figata!". Mi guarda e dice: "Devi assolutamente prenderlo!".
Annuisco con veemenza e decido di entrare. Chiedo alla gentile commessa la mia taglia, che non tarda ad arrivare.
"Wow!" dice Ruth, portandosi una mano alla bocca. "Questo vestito è bellissimo! Hai intenzione di provarlo?". Con penso su, poi scuoto la testa. "No" dico "Ho bisogno dei tacchi che ho a casa e delle calze!".
Lei mi capisce e fa un cenno di assenso con la testa.
Lo pago in quattro e quattr'otto, poi raggiungo Ruth, che mi sta aspettando fuori, sbirciando i vestiti appesi fuori Desigual.
"Aria, entro un momento e mi provo quel vestito! Arrivo subito." dice la mia amica, indicando con dito fermo una salopette di jeans con ricamati dei fiori sopra.
Annuisco e la ragazza entra nel negozio a passo di danza.
Mi metto seduta su una panchina, e palpo con una mano il tessuto morbido del vestito appena comprato. È bellissimo. Non so nemmeno perchè l'ho comprato. In fondo io non indosso mai vestiti del genere, cosa mi è saltato in mente?! Non è nemmeno costato poco!
Rilassati, mi dico. Ci sarà occasione di indossarlo.
E poi l'ho comprato perchè sono stata folgorata dalla sua visione. Ho fatto bene.
Sento delle risatine venire da dietro da me, e vedo tre ragazzi sui diciotto anni camminare disordinatamente e rumorosamente. Uno di loro, quello con i capelli castani ricci, ammicca verso di me e mi guarda con desiderio. Che carino!, non posso fare a meno di pensare. Poi loro passano e il magico momento finisce. Li seguo con lo sguardo finchè non voltano l'angolo, e compare davanti a me una trafelata Ruth, con due buste in mano.
"Aria!" mi chiama, e io le rivolgo lo sguardo. "Alla fine ho comprato anche due gonne viola a balze, oltre alla salopette!" dice, tutta contenta. Ha dei bei rossi sulle guance. Lei sì che è bella, mica come me, che sono pallida e smunta.
Con questi pensieri angusti, ci dirigiamo verso l'uscita di quel grande posto, Ruth parlando ininterrotamente dei vestiti all'interno del negozio, io facendo finta di ascoltarla.
Ciao a tutti!
Se il capitolo vi è piaciuto, votate e lasciate un commento!
Baci, vi amo.
-M.
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shadows. 》l. h.
Fanfiction[DAL CAPITOLO 49] "Ascolta." dice, la voce ferma. "Io ti amo. Tu mi ami?". Annuisco. "Sì, ma...". Lui mi interrompe posandomi l'indice sulle labbra. "Niente ma. L'unica cosa che conta è se ci amiamo. Ci amiamo? Sì. Bene." Sembra vedere in me confusi...