Quella notte non riesco a dormire. Un po' per colpa della festa dei miei vicini, che devono aver deciso di mettere Nicki Minaj a palla fino alle quattro del mattino, un po' per il pensiero dell'imminente incontro con -chissà?- la mia futura direttrice del lavoro.
Ancora non posso crederci. Lavoro. Questa parola mi risulta aliena, confrontata a me. Non ho mai lavorato, e questa può essere un'opportunitá che non posso farmi mancare. È incredibile! Non mi faccio ancora una ragione per la quale Michael debba avermi voluto aiutare. È un vero angelo, quel ragazzo.
Sono le cinque e mezzo quando, finalmente, riesco a perdere conoscienza.
Mi sveglio che è mezzogiorno passato. Faccio mente locale sui programmi della giornata...
...Ed ecco che sale l'ansia.
Alle quattro viene la ragazza di Michael!, penso. Comincio a correre per tutta casa, distruggendo due bicchieri posati in precario equilibrio sulla sedia malferma e mi infilo completamente nell'armadio, afferrando vestiti a caso. Devo ancora mangiare! E devo avere un aspetto presentabile... Altrimenti che figura ci faccio?
Prendo una camicetta celeste e dei jeans a sigaretta. Indosso le ballerine blu col fiocchetto che indosso solamente nei momenti importanti, e poi mi riverso nel bagno, cercando di darmi una sistemata. Evito il trucco: voglio prima mangiare e lavarmi i denti.
Quando ho finito, e vedo che sono a malapena l'una e mezzo, capisco che devo calmarmi. Alle quattro ho l'appuntamento, mica ora!
Guardo in frigo e decido di farmi due panini col prosciutto, dato che non ho quasi fame.
Addento il pane lentamente, godendone il sapore, nel frattempo penso alla mia vita, che forse potrá cambiare tra qualche ora. Già mi vedo la mattina, a svegliarmi presto, vestirmi mezza addormentata, a scapicollarmi ad andare a lavoro...
Mi blocco. L'idea non è molto allettante. Ma, Dio mio, non importa. Finalmente avrò uno stipendio e potrò essere indipendente dai miei genitori, che si svenano per mantenermi. Dopo l'appuntamento decido di chiamarli. Da parecchio non li sento, ma sono molto impegnati anche loro con il lavoro.
Lavorano alla NASA tutti e due. Non sono astronauti, ma si occupano dri viaggi, per fare in modo che tutto vada bene. Spesso passano mesi, prima che riesca a sentirli. Per questo scelgo di non disturbarli, se non per cose urgenti (come questo appuntamento). Mi mancano parecchio, ma è un lavoro che da molte soddisfazioni, perciò mi scrollo di dosso la schifosa sensazione di solitudine e faccio un sospiro. Decido di accendere la tv e guardare la puntata di Pretty Little Liars, nel frattempo che aspetto.
Amo quel telefilm, soprattutto perchè una delle protagoniste si chiama come me! Non ho perso nemmeno una puntata di PLL, proprio come The Vampire Diaries. Sono quelle cose di cui non puoi fare a meno. Sono talmente rapita da questa puntata che, quando finisce, mi accorgo che sono le quattro meno dieci, e perciò mi tuffo in bagno, per darmi un'ultima sistemata.
Sono pronta.
Ciao a tutti!
Scusate il ritardo, sono stata un po' occupata!
Spero il capitolo vi piaccia, se sì, stellinate e commentate qualcosa!
Baci, lots of love Xx
-M.
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shadows. 》l. h.
Fanfic[DAL CAPITOLO 49] "Ascolta." dice, la voce ferma. "Io ti amo. Tu mi ami?". Annuisco. "Sì, ma...". Lui mi interrompe posandomi l'indice sulle labbra. "Niente ma. L'unica cosa che conta è se ci amiamo. Ci amiamo? Sì. Bene." Sembra vedere in me confusi...