14. Chissá come andrá!

1K 46 2
                                    

Sono agitatissima quando giungo davanti casa dei miei vicini. Non posso credere di avere davvero questa opportunità. Mi sento fortunatissima.
Drin! Drin!, fa il campanello. Anche quel suono mi mette felicità e nervosismo.

Chissá come andrá!

Viene ad aprire Michael. Appena vede chi si trova di fronte fa un sorriso e dice: "Ah, Aria, eccoti! La mia ragazza è qui. Ti stavamo aspettando". Faccio un sorriso, sperando che gli altri lo trovino sincero, e mi pulisco le scarpe sul tappetino. Poi metto piede in casa.

Questa è sì e no la quarta volta che metto piede qui dentro, ma ancora mia stupisco alla vista di quanto disordinato è il loro salone. Michael mi fa un cenno con la testa e lo seguo nel salotto.

Sul divano ci sono seduti Ashton, Calum e una ragazza. Squadro la stanza in lungo e largo per cercare Luke, ma di lui nessuna traccia.

Appena mi vedono, i tre si alzano e vengono verso di me. Ashton mi sorride, Calum agita la mano in segno di saluto. Ricambio con un sorriso forzato, e mi appresto a guardare la ragazza davanti a me.

Ha la carnagione chiara e gli occhi color grigio pallido. Il piccolo piercing sul naso le brilla di una strana luce bluastra. I capelli sono corti a caschetto, di color fucsia acceso. Con un mezzo sorriso, capisco l'attrazione di Michael verso quella ragazza. Sarebbe molto carina, se non fosse così bassa. Mi arriva a malapena alle spalle.

"Ehm... Aria" fa lui, indicando prima me, poi la simua fidanzata. "Ti presento Hailie, la mia ragazza. Hailie, questa è Aria, la mia vicina di casa di cui ti ho parlato".

Hailie mi sorride e mi tende la mano. La stringo con qualche secondo di ritardo. "Piacere" fa lei, con voce morbida. "P-piacere mio" balbetto. "Vieni, accomodati" dice Hailie, indicandomi il divano. Prendo posto e lei si siede vicino a me. Ho il cuore che batte a mille. Calmati, Aria. Cerca di respirare., mi dico. Mi mordo il labbro inferiore e mi rivolgo a Hailie che, tuttavia, è più veloce di me, e mi fa una domanda prima ancora che me ne renda conto.

"Allora, Aria" dice con la stessa voce morbida di prima. "Michael mi ha parlato di te. Mi ha detto che sei in cerca di lavoro". A quanto pare, è una che va subito al punto.

"Ehm, sì. Sono un'estetista proprio come te, e mi ha detto che gestivi un negozio ed eri in cerca di personale". Cerco di parlare in modo fluido, come fa lei, ma il risultato è una serie di parole farfugliate. Devo calmarmi e fare una bella impressione.

"Esattamente" dice Hailie, e mi guarda mordendosi il labbro. "Ho solamente un altro ragazzo che lavora con me. È bravissimo nei tatuaggi e nail art. Io mi occupo dei capelli. Ma, dato che, da quanto ho capito, anche tu sei brava nelle unghie, possiamo affidare a te questo compito e lasciare al mio aiutante i tatuaggi. Che ne pensi?".

Rimango in silenzio per qualche secondo, poi annuisco. "Va benissimo, alla grande, direi!". Provo a non lasciar trasparire troppo entusiasmo e di assumere un attegguamento calmo e rilassato. Inutile dire che fallisco nel mio intento.

"Perfetto. Allora che ne dici di venire domani, al mio negozio, per farti fare una prova? Così vediamo come te la cavi. Domani il negozio è chiuso, dato che è domenica, e avremo il nostro spazio. Okay?".

"Cioè, mi vuoi dire che.. Che faccio direttamente la prova? Così, senza nulla prima?". Non so nemmeno io cosa sto farfugliando, ma l'eccitazione dentro di me mi fa girare la testa e non riesco a pensare lucidamente. Mi sento come ubriaca.

Hailie sorride rassicurante, e mi fa cenno di sì con la testa.

"C-certo che va bene!" quasi urlo. Poi aggiungo, tentando di assumere un tono formale e aggiungo: "A che ora ci vediamo?".

Hailie scuote la testa piano, pensierosa. Poi dice: "Alle nove in punto di mattina va bene, per te?".

Va bene? Altroché. Forse non capisce che, anche se fossi stata maledettamente occupata, mi sarei liberata di tutti gli impegni per venire da lei. Che fortuna, non posso crederci!

Annuisco, e lei scribacchia su un foglietto che ha preso dalla tasca dei jeans qualcosa velocemente. Poi me lo porge e leggo le parole scritte di fretta.
6th Avenue.

"Questo è l'indirizzo del negozio. Trovi un'insegna blu elettrico con scritto Fashion Style".

Annuisco, anche se al momento non sono capace di formulare un solo pensiero logico.
Ciao bella gente!
Scusate il ritardo, ma sono stata impegnata.
Per favore, lasciate un voto e un commento, mi farebbe molto piacere!
Se non avete letto il capitolo precedente, passate a leggerlo, dato che ha ricevuto pochissime visualizzazioni!
Grazie, baci♥
-M.

shadows. 》l. h.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora