31. Credo dovresti parlargli.

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La settimana passò in un lampo. Non successero cose interessanti, tranne il fatto che, sebbene uscissi spesso con Hailie e con Ian, mi sentivo sola. Certo, quei momenti erano uno spasso. Avevo conosciuto meglio il mio amico, passeggiando tra le strade della nostra città, sorseggiando una bevanda presa da Starbucks o masticando placidamente un pezzo di pizza presa qua o là.

Ogni volta che tornavo a casa mi buttavo sul divano, accarezzavo Midnight che mi si acciambellava sulle gambe, e guardavo ogni volta una nuova puntata di Big Bang Theory, che sembrava essere praticamente diventato il mio telefilm preferito. La verità è che non avevo più voglia di guardare Pretty Litle Liars, o addirittura The Vampire Diaries, perchè faceva troppo male vedere quei ragazzi baciarsi e amarsi, mentre io parevo una fottuta zitella di età avanzata, distesa com'ero su quel vecchio divano, con un gatto in grembo e la noia in cuore.

Tuttavia non mi lamentavo. Avevo un lavoro e degli amici, poteva andar peggio. L'unica cosa di cui mi dispiacevo era che non vedevo più da quella fatidica festa i miei vicini di casa, che erano simpatici e si erano mostrati attenti e cordiali con me. Da una parte non volevo più andarli a trovare perchè suscitavano troppi ricordi, dall'altra perchè rischiavo di imbattermi in Luke, e mi sarei trovata in un vortice di emozioni e non avrei saputo cosa dire.

Era così. Sebbene una settimana fa Hailie mi avesse pregata (quasi) in ginocchio perchè parlassi con Luke e io avessi accettato, io non mi ero mossa. Non avevo fatto un solo passo per parlare al ragazzo che tanto mi affascina. Perchè? Perchè sono una dannata fifona, impedita a parlare e forse troppo triste e sconvolta per vedere certe facce. Forse non ho voglia di trovarmi davanti a Luke perchè avrei paura di immaginarmi nella mente un piccolo bambino impaurito, con la bocca spalancata e gli occhi scintillanti, in piedi nel salotto di casa, a vedere il corpo morto della madre sotto gli occhi.

Ad ogni modo, le cose cambiarono decisamente direzione quando un bel pomeriggio di domenica, ovvero riposo, qualcuno batte forte e deciso alla porta di casa mia. Io, che stavo stirando cznticchiando sovrappensiero una canzone di Avril Lavigne, la prima cosa che pensai fu: Perchè bussano? Io ho un campanello. La seconda fu: OMIODIO e ora chi srà mai? E la terza: E se fosse Ruth o addirittura Luke? Cosa faccio? Dio santo, aiutami! AAARGH! Alzai la testa dal ferro da stiro e mi lisciai i pantaloni della tuta che stavo indossando. Improvvisamente mi sentivo un tantino nervosa. Meglio andare ad aprire per fermare questa agonia. Mi avvio di gran carriera verso la porta e, respirando profondamente, apro la porta di botto.

All' inizio non lo riconosco, perchè non indossa la sua solita bandana e perchè non aveva il solito sorriso che illuminava il suo viso e gli faceva spuntare le due tenere fossette. Ora che cipenso, era la prima volta che vedevo Ashton serio, dritto davanti a me, i capelli selvaggi e gli occhi in un misto tra la preoccupazione e la stanchezza

" Aria." Non aveva pronunciato il mio nome come al solito, sorridendo e ammiccando lievemente con l'occhio, no, l'aveva detto con serieta non da lui. 

"Ehy, ciao..." dico, imbarazzata, e facendogli cenno di entrare col capo. Ashton si butta a capofitto nella stanza e si guarda intorno, come se non avesse mai visto casa mia. Forse era davvero cosi. "E' da un po' che non ci si vede, eh?" dice, passando la mano sul mio tavolino. Annuisco, a disagio, Proprio non mi aspettavo una visita da parte sua,e ne tantomeno una visita cosi. "Perche non ci vediamo piu? E' per via di te e Luke?" Quasi mi strozzo con la mia stessa saliva. E lui che ne sa? "L-luke? Che cosa stai dicendo?" mento, e neppure tanto bene. Lui scoppia a ridere, ma e una risata spenta, amara, forzata, senza nessuna traccia di divertimento. "Aria, so cos'e successo. C'ero anch'io alla festa e si, hai ragione, ero ubriaco, ma non cosi tanto da non poter vedere le labbra di Luke e quelle della tua amichetta attaccate come una cozza allo scoglio. Ma non devi buttarti giu per questo. Se puo aiutarti a farti star meglio, sappi che Luke non vede piu nessuno ultimamente, men che meno quella strana ragazza." e accenna un sorriso, stavolta piu piccolo ma piu sincero. "Davvero?" e l'unica cosa che riesco a dire. Credevo che i due uscissero insieme. A quanto pare mi sbagliavo. "Gia, ma non è tutto. Luke non è praticamente in se da una settimana a questa parte. Non suoniamo piu insieme, non mangia quasi mai con noi, sta sempre chiuso in camera. L'altro ieri l'ho perfino sentito piangere. Credo si sia pentito di quello che ha fatto. Sta davvero male, credo dovresti parlargli."

Sbam. Perfetto. Eccola qua, la cosa che mi sento ripetere per la seconda volta da due persone diverse. Dovresti parlargli. Certo, come no. Non vedo l' ora di andare a parlare al ragazzo che mi piace, che mi ha spezzata e mi ha ridotto a pezzi il cuore, vero?

shadows. 》l. h.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora