Capitolo 1

2.3K 44 2
                                    

L'estate è giunta al termine e tra poco sarò in viaggio per tornare a New York. Questi mesi di vacanza li ho trascorsi in giro per il mondo insieme a mia madre, Samanta Waldorf. Essere la figlia di una famosissima stilista ha i suoi vantaggi: fama, vestiti alla moda, vita piena di lussi. Nonostante però fossi partita proprio per stare con lei a malapena ci vedevamo per cena. Mi manca trascorrere del tempo insieme.
Ora che l'estate è finita sono pronta per il collage e per riabbracciare la mia più cara amica, Serena Vanderwoodsen. Anche lei è molto conosciuta tra i giovani, è figlia di Lily Vanderwoodsen, ex modella a livello internazionale nonché amica più fidata di mia madre. Io e Serena ci conosciamo da quando siamo nate e siamo state sempre molto legate.
Andremo in un collage privato, frequentato per più della metà dai grandi nomi.
Adesso sto preparando le valigie con l'aiuto di Dorota, governante dalla nostra famiglia da molti anni. Sono cresciuta con lei e la considero parte della mia famiglia.

"Signorina Blair, credo proprio ci sia bisogno di un'altra valigia, le altre sono tutte piene... È partita con una marea di vestiti e tornerà con il triplo di essi!"

"Dorota! Sai quanto amo fare shopping e fare compere è stato il mio passatempo per tutti questi mesi. Su, chiedi di farti portare un'altra valigia e che sia bella capiente!"

Dorota fa una smorfia buffa e va di là per riferire.
Sono molto stanca, ho dormito davvero poco stanotte...
Il mio cellulare sta vibrando, probabilmente sarà Serena.

"Pronto?"

"Blair! Ma che fine hai fatto? Ti ho chiamata cinque volte stamattina."

"Serena, scusami ma sono stata ad un ricevimento insieme a mia madre e avevo dimenticato il cellulare a casa. È successo qualcosa?"

"Sì. Nate è tornato dall'Italia ed è venuto da me per sapere di te."

"Ma tu guarda che faccia tosta. Chiede di me dopo non aver risposto alle mie chiamate e ai miei messaggi per tutta l'estate?! Sì può scordare che io gli parli ancora."

"Blair... Sembrava distrutto, penso che domani dovresti andare da lui e parlargli."

"Io andare da lui? No. Se vorrà parlarmi dovrà essere lui a venire da me. Ma cambiamo discorso, tu più tosto che mi racconti? Novità? Qualche ragazzo caduto ai tuoi piedi?"

"Oh no, quest'estate l'ho voluta passare in solitudine, senza ragazzi del cazzo che mi siano fastidio. Solo io e le Hawaii."

"Brava! Questo è lo spirito giusto. Domani verrai in aereoporto vero?"

"Che domande, sarò lì ad aspettarti a braccia aperte."

"Ottimo! Oh, devo lasciarti, Dorota sta dando di matto per sistemare tutta la mia roba ahahah, ci sentiamo domani! Ti voglio bene."

"Anche io, a domani!"

"Signorina Blair questa è l'ultima volta che le preparo io le valigie! Sto per esaurire la mia pazienza."

"Ahahaha aspetta che ti do una mano."

Finalmente abbiamo finito. È arrivata l'ora di cena e finalmente potrò passare una serata con mia madre visto che non ha incontri o altri impegni che la tengano fuori. Ho preparato tutto: divano, coperte, popcorn e film strappalacrime!

"Mamma finalmente sei tornata, hai fatto più tardi del solito."

"Oh Blair, non immagini quanto sia stanca. Ho bisogno di mettermi subito a letto e rilassarmi. Dì a Dorota di portarmi una tisana calda."

"Ma non ceni neanche con me?"

"Tesoro mio sono molto stanca, sarà per domani."

Mi bacia la fronte e sale di sopra nella sua camera.
Oh beh mi sembrava troppo bello per essere vero. Fa nulla vorrà dire che andrò a dormire subito anch'io.
Riferisco a Dorota di non far preparare nulla per cena e di portare una tisana anche per me.

Prendo il computer e guardo un po' di foto. Mi soffermo su una in particolare. Io e Nate abbracciati su una meravigliosa panchina. Mi manca davvero tanto. Eravamo così felici insieme... È il mio migliore amico e sto davvero male senza di lui. Cosa lo ha spinto a rifiutarmi? Perché non si è fatto più sentire? Proprio in quel momento mi arriva un messaggio.

"Nate: ho bisogno di parlarti. A che ora hai il volo per New York?"

Anch'io sento il bisogno di parlargli, di urlargli quanto sia stata difficile quest'estate senza sentire la sua voce, senza avere il suo conforto quand'ero sola, senza di lui.

"A Nate: il mio volo parte alle 16:00, ti aspetto in aereoporto."

Non ottengo nessun messaggio come risposta ma penso che domani ci sarà.
Ho bisogno di risposte, devo capire.
Tengo molto a lui.

Spengo il computer e mi addormento sperando di risolvere tutto il prima possibile.

Ti ho aspettataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora