Capitolo 33

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Sento dei rumori accanto a me. Apro immediatamente gli occhi.
Davanti a me Chuck Bass in tutto il suo splendore, sorridente più che mai.
"Nah è solo solo un sogno."
Richiudo gli occhi e mi giro dal lato opposto.
Lo sento ridere così mi rivolto.
"Cos'hai da ridere?" Metto il broncio.
"Sei davvero buffa."
Sorrido.
"Speravo che tornassi presto ma non pensavo davvero di trovarti al mio risveglio."
Sì avvicina poggiando le labbra sulla mia fronte.
"Se dico una cosa la faccio."
Lo guardo a mo' di sfida.
"Fammi indovinare, hai qui anche la ciambella."
Prende una scatola del Fluffy's Cafe porgendomela.
"Adoro il pistacchio!"
Affermo addentando un pezzo di ciambella.
"Grazie agente 007."
"Si figuri signorina, lei è la mia priorità."
A quelle parole mi scappa un sorriso.

La mattinata è passata molto in fretta.
Dopo aver fatto colazione con la ciambella più buona del mondo sono venuti molti compagni a farmi visita. Chuck è sempre stato dentro con me e non mi ha mai lasciata sola.
Mi ha fatto piacere vedere quanto mia madre si stesse legando a Chuck. Vederli ridere e scherzare insieme mi dà gioia.
Adesso Chuck è steso sul letto al mio fianco e stiamo guardando sul cellulare qualche puntata della mia serie preferita, casa di carta.
Lui non sembrava interessato, l'ha messa solo per fare un piacere a me, ma dopo qualche puntata sembrava pure più esaltato di me.
"Chuck capisco che resteresti qui notte e giorno senza mai staccarti dalla tua Blair, ma adesso è l'ora della riabilitazione."
L'infermiere giovane di ieri ci distrae dalla nostra puntata.
Chuck sbuffa e scende dal letto.
"Martin, piacere."
"Beh sai già il mio nome. Ahaha"
Si stringono la mano e dopo avermi dato un bacio sulla guancia Chuck esce dalla stanza.
"Allora Blair, il tuo corpo non risponde del tutto ai comandi del cervello perciò dovrai fare un po' di riabilitazione con me in piscina, ti va l'idea?"
"Piscina? Non dire altro!" Esulto. Beh ecco sì sarebbe entusiasmante se solo riuscissi ad usare il mio maledetto corpo.
"Su, prova ad alzarti."
Faccio come richiesto.
Delicatamente scendo dal letto e cerco di non cadere.
Sento il mio corpo molto fragile e sento di cadere per terra.
Martin mi afferra e mi fa sedere sul letto.
"Ok, mi aspettavo di peggio." Sorride.
Esce dalla stanza per poi rientrare con una sedia a rotelle.
"Nono. Io non salgo su quell'affare, posso farcela benissimo da sola."
Martin mi guarda con aria di sfida per poi ridere.
Provo di nuovo ad alzarmi ma fortunatamente Martin è di nuovo pronto ad afferrarmi prima di cadere.
"Beh ecco... In fondo quella sedia non sembra maluccia."
Ridiamo entrambi.
Martin è un infermiere dolcissimo, l'unico che mi abbia preso così tanto a cuore. È davvero carino e mi mette in imbarazzo l'idea di dover entrare in piscina con lui.
Mi prende in braccio facendomi sedere sulla sedia.
"Corsetta?"
"Corsetta? In che senso?"
Sento Martin prendere la rincorsa e iniziare a correre spingendo la sedia.
"Martin!! Ahahah"
Rido a crepapelle tanti da farmi male la pancia.

Dopo aver preso l'ascensore entriamo nella zona piscina.
Davanti a me una donna davvero meravigliosa mi tende la mano.
"Benvenuta, io sono Page e ti seguirò nella riabilitazione insieme a Martin. Tu devi essere Blair."
"Si, piacere."
Mi sorride.
"Andiamo, iniziamo subito andando a mettere il costume."

Sono dentro l'acqua fresca della piscina e mi sento a disagio. Mi sento un vegetale che non sa muoversi.
Martin mi sorregge mentre Page, di fronte a me, mi incita a fare dei passi verso di lei.
Cerco con tutta me stessa di muovere le gambe ma l'acqua rende le cose molto difficili.
Dopo aver provato vari tentativi senza ottenere nessun risultato mi demoralizzo.
Chiedo a Martin di farmi sedere su un gradino dove l'acqua è davvero bassa e fa come richiesto.
Copro il viso con le mani e mi lascio andare ad un pianto.
Fa male tutto questo. Non credevo sarebbe stato così difficile.
Sento di non potercela fare.
Ho paura di dover rimanere sulla sedia a rotelle.
Mi sento uno schifo...
"Ehi, che succede?"
Martin mi accarezza la schiena per calmarmi.
"Io... Io non credo di farcela."
Affermo tra un singhiozzo e l'altro.
Page si avvicina.
"Blair, non devi buttarti subito giù. Abbiamo iniziato adesso, non potevi aspettarti di ritornare subito sui tuoi passi."
"Sì lo so ma... Ho paura... Non penso di farcela."
Page mi asciuga le lacrime.
"Cos'è che potrebbe incoraggiarti a riprovare?"
Ed ecco Martin illuminarsi in un sorriso.
"So io cosa la spronerà a continuare."
Lo vedo uscire di corsa dalla piscina, mettersi l'accappatoio e prendere l'ascensore.
Io e Page ridiamo insieme.
"Che ne dici se facciamo una passeggiata insieme lungo quella direzione?"
Chiede indicando la fine della vasca.
Vorrei dire di no, di non voler provare ma non voglio rimanere così per sempre.
Mi tengo alle braccia di Page e la seguo alzandomi e facendo qualche piccolo passo.
Dopo qualche secondo le mie gambe sono già stanchissime. Avrò fatto un massimo di due passi.
"Page non ce faccio."
Sento gli occhi bruciare e tento di trattenere le lacrime.
Page mi abbraccia e mi dice che ce la farò anche se ne dubito.

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