Capitolo 6

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Sono davanti casa ma mentre sto per aprire la porta vengo bloccata da qualcuno. La prima cosa che mi viene in mente è urlare e dare un calcio.
"Ahii!"
"O mio dio scusa. Ma che scusa, te lo meriti."
"Blair per favore fammi spiegare, possiamo pranzare insieme così ti racconto tutto."
"Nate lasciami stare, l'ultima cosa che voglio è passare del tempo con te."
Faccio per entrare ma vengo bloccata di nuovo.
"Cosa non ti è ancora chiaro?"
"Blair, ti prego."
Sono incazzata nera ma non riesco a rifiutarlo ancora, gli voglio bene.
"Ok ma decido io dove andare."
Mandi un messaggio a mia madre dicendole che sarei stata a pranzo con Nate e lo seguo alla sua auto.

Entriamo nel mio ristorante preferito e il cameriere ci fa sedere al tavolo migliore.
"Ecco a voi i menù, gradite qualcosa da bere?"
"Del vino bianco per favore."
Il cameriere si allontana.
"Ti ascolto."
"Quand'ero piccolo e mia madre era morta Chuck era l'unico a starmi vicino, a modo suo certo. Mi è stato accanto nei momenti più difficili ed ha continuato a farlo. C'eravamo sempre l'uno per l'altro, qualsiasi cosa sarebbe accaduta."
"Poche smancerie, vai al sodo."
"Blair."
"Okok scusa, continua."
"Negli ultimi anni Chuck però era cambiato, i suoi interessi diventavano sesso e denaro. Sottolineo il sesso. Iniziai anch'io a divertirmi con lui, e a volte portava in casa sua una ragazza anche per me. Ci divertivamo molto tra alcool e sesso. Scopa amo con una diversa quasi ogni gi"
"Nate ti prego non c'è bisogno che entri così tanto nei particolari."
"Scusa, ti starai chiedendo: cosa c'entra tutto questo con me?"
"Eh sì me lo sto proprio chiedendo."
"Una sera ero ubriaco e parlavamo di ragazze. È stato poco prima che tu partissi per la Francia con tua madre. Ho iniziato a sfogarmi con lui ammettendo di essere innamorato di te. Poi l'alcol mi ha dato alla testa e ho iniziato a dire quanto fosse sexy il tuo corpo e quanto fossi sicuro che tu a letto ci sapresti proprio fare e di quanto mi eccitassi al solo tocco della tua pelle."
"Nate.."
"Fammi continuare. Le ragazze con cui ero stato a letto le condividevamo, per lui era solo in gioco. Ha iniziato a dire che se davvero fossi stata così brava e sexy avrebbe fatto di tutto pur di portarti a letto. Ha iniziato a farmi domande su di te e avevo capito il suo scopo. Al ché gli ho spiegato che tenevo troppo a te e che non gli avrei permesso di sverginarti."
"Così gli hai detto di farsi da parte e che ci avresti pensato tu a farlo per evitare che la mia verginità andasse a puttane con uno come lui."
"Esattamente, l'ho fatto per proteggerti. Non lo farei mai, non mi permetterei di toccarti con un dito senza il tuo consenso, so che non provi quello che provo per te. Gli avrei mentito dicendogli di essere stato a letto con te."
"Nate mi fa piacere che tu voglia proteggermi ma sono abbastanza grande per decidere con chi perdere la mia verginità. E poi il fatto che tu gli dica che siamo stati a letto non gli impedisce mica di continuare a provarci con me per fare sesso."
"È proprio per questo che abbiamo fatto un patto: io ti avrei tolto la tua verginità ma in cambio lui non avrebbe dovuto toccarti."
Le sue parole mi sono state di conforto, mi solleva il fatto che lui non l'abbia detto per fare sesso con me.
Il cameriere arriva con il vino e nel frattempo ordiniamo.
"Dai ora mangiamo"
Sorridiamo.
Scherziamo molto e il tempo passa molto velocemente.

"Grazie per avermi ascoltato."
"Grazie a te per avermi offerto il pranzo ed avermi gentilmente accompagnata a casa."
Sorride.
"Ci sentiamo dopo Nate."
"A dopo."
Ci salutiamo con un bacio sulla guancia ed entro dentro.

"Com'è andato il primo giorno?"
"Bene mamma."
"Nate sembra un ragazzo molto dolce."
"E lo è mamma."
"Come mai sei andata a pranzo con lui?"
"Due amici non possono pranzare insieme?"
"Strano, Serena mi aveva detto che avevate litigato."
"Serena?"
"Si, era venuta qui per parlarti, ha detto che era molto importante."
"Ma ci siamo viste a scuola cos'ha da dirti ora?"
"Non lo so ma penso riguardo Nate."
"Va bene dopo la chiamo."

Salgo di sopra in camera mia e metto qualcosa di più comodo.
Chissà cosa deve dirmi Serena...
Non ce la faccio ad aspettare, la chiamo subito.

"Pronto?"
"Mia madre mi ha riferito che devo dirmi una cosa importante"
"Sì, prima però vorrei sapere cosa ti ha raccontato Nate."

Ti ho aspettataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora