Capitolo 26

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"Obbligo o verità?"
"Verità."
Speravo dicesse verità.
"È vero che hai violentato una ragazza?"
Tutti sono scioccati.
Nate mi guarda dritto negli occhi incazzato.
"Avanti rispondi."
"Chuck che cazzo fai?" Chiede incazzato.
Blair si alza di scatto ed esce fuori.
"Un porco sei. Ecco cosa sei. Fai schifo!" Mi alzo, gli sputo addosso e seguo Blair.

Esco fuori e la vedo seduta sul marciapiede.
Mi siedo accanto a lei.
"Mi dispiace. Ero nervoso non avrei dovuto."
Il suo sguardo è perso nel vuoto.
"Blair..."
Non dice nulla.
Poi si volta e mi guarda dritto negli occhi.
"Non devi scusarti."
Riabbassa lo sguardo.
"Mio padre abbandonò me e mia madre quando avevo sei anni. Ero molto legata a lui. Diceva sempre che ero la sua principessa."
Una lacrima bagna la sua guancia.
"Ci aveva abbandonate per un'altra donna. Il mio piccolo mondo era crollato. Con il passare degli anni mi fidavo sempre meno dei maschi. Avevo paura che un giorno avrei subito quello che aveva passato mia madre. Mi vergognavo di dire in giro che mio padre ci aveva abbandonate. Non ho più visto mio padre. Iniziai a tagliarmi ma nessuno lo venne mai a sapere. Negli ultimi anni mia madre era sempre assente a causa del lavoro e trovai conforto in Nate. Mi fidavo di lui. Era sempre presente per me e mi faceva sentire bene. Ma non gli dissi mai dei miei tagli o di tutte quelle volte in cui vomitavo subito dopo aver mangiato. Non ho mai avuto il coraggio di dirlo a qualcuno, nemmeno alla mia migliore amica.
Quando partii per la Francia Nate non si fece più sentire.
Le giornate le trascorrevo da sola, a piangere e a vomitare.
Quando lo rividi fu il paradiso per me. Io non immagino una vita senza di lui. Quando tutti se me andavano era sempre accanto a me, a proteggermi e a consolarmi. Quello che ha fatto è ingiustificabile, ma pensavo di poterci passare sopra, di poterlo perdonare, di tornare come una volta. Oggi pomeriggio non avevo più brividi di paura. Tra le sue braccia trovavo ancora una volta conforto..."
Si asciuga le lacrime.
Come può trovare conforto in lui?...
"Blair."
Si volta.
Mi fa male quello che sto per chiederle.
"Tu provi qualcosa per lui?"
Abbassa ancora una volta lo sguardo.
Sospira.
"Non lo so. Non capisco più niente. Sono confusa."
La sua risposta mi fece ancora più male. Speravo in un "no" diretto.
"Come puoi solo pensare di provare qualcosa per lui? Ti ha violentata porca buttana!"
"Lo so."
"Sai che c'è? Sono stanco di starti ancora dietro. Nel tuo cuore ci sarà posto solo per Nate."
Mi alzo e torno dentro per prendere la giacca.
"Che cazzo ti viene in mente eh?!"
Mi arriva un pugno.
"Sei solo uno schifoso pezzo di merda!"
Inizio a prenderlo a pugni e a calci.
"Chuck!! Chuck smettila! Chuck così lo ammazzi!"
Ancora una volta la voce straziata di Blair riesce a fermarmi.
Tutti mi guardano.
Metto la giacca ed esco.
Cammino per non so dove, le mie gambe si muovono sole.
"Chuck fermati."
Mi sento prendere per un braccio. Mi volto di scatto.
"Chuck.. guardami."
I suoi occhi... Riescono a calmarmi.
"Ti sbagli. Nel mio cuore non ci sarà posto solo per Nate, non so neanche se ci sarà."
"Cosa mi vuoi dire Blair?" Chiedo infastidito.
"Io... Io non lo so cosa vuole il mio cuore! Sono confusa... Non riesco a capirlo."
Rido.
"Non sono il tuo psicologo Blair."
Continuo a camminare.
"Chuck ti prego fermati."
Mi prende ancora per il braccio.
Mi libero di lei senza fermarmi.
Cade per terra.
"Chuck!"
Mi blocco e butto un secchio dell'immondizia dall'altra parte della strada.
"PORCA BUTTANA DEVI LASCIARMI STARE! Vattene!!!" Urlo come non ho mai urlato.
I suoi occhi sono impauriti.
Rimane lì pietrificata.
Metto le mani sulla testa.
"Dio!" Impreco.
Mi avvicino a lei.
"Scusami Blair... Non era mia intenzione spaventarti."
Le ho urlato così tanto contro... Mi sento un mostro.
Mi siedo sul marciapiede più disperato che mai. Non mi ero mai sentito così.
Sì siede accanto a me.
Mi accarezza il viso.
Mi volto.
"Non potrei mai lasciarti stare."
Ci fissiamo negli occhi senza dire nulla. Spesso uno sguardo vale più di mille parole.
L'abbraccio forte. Ha sofferto molto in passato. Non meritava quello che le è successo. La vita è sua. Non sarò io a dirle se deve o non deve perdonare Nate.
"Scusami."
Avvicina il suo viso al mio.
"Sono nato per sbaglio. Una gravidanza non voluta. Mia madre era una prostituta. Mi ha fatto riconoscere da mio padre solo per il mantenimento. Sono nato e cresciuto in un bordello, finché mio padre non ebbe la custodia.
Non vidi più mia madre. Non so neanche dove sia.
Per tutti questi anni ho creduto che fossero tutte delle buttane come lei. Che l'unico scopo fosse solo fare sesso, che l'amore non esiste.
Tu Blair.."
Mi soffermo un attimo, prendo fiato.
"Tu mi hai fatto cambiare idea. Mai avrei pensato di dire una cosa del genere ma..."
Le mie labbra sfiorano le sue.
"Ma ora sono certo di provare qualcosa per te." Sussurro.
Vorrei baciarla ma non lo faccio.
"Blair...devo saperlo cazzo."
Chiudo gli occhi con le labbra sulle sue.
"Provi qualcosa per Nate? Sii sincera per favore."
Mi prende per mano.
"No. Ne sono certa. Le emozioni che provo con te non le provo con nessuno." Mi sussurra sulle labbra.
Sto per baciarla quando veniamo interrotti dalla suoneria del suo cellulare.
Non risponde e riaggancia.
Sullo schermo il suo nome "Nate".
Cerco di non agitarmi.
"Vuoi tornare alla festa?"
Scuote il capo accennando un no.
"Vuoi tornare a casa"
"No, voglio stare con te."
Le sorrido.
Le tendo la mano per farla alzare.
"Stamattina mi hai portato nel tuo posto segreto. Voglio farti vedere il mio."
Mi prende per mano portandomi al parco.
"Da piccola venivo sempre qui con mio padre. Nonostante ci avesse abbandonato io continuavo lo stesso a venirci. Mi sedevo sempre su quella panchina. Ma quando ero in preda alla disperazione mi nascondevo in un posto segreto."
La seguo lungo un piccolo sentiero.
Si ferma togliendosi i tacchi per poi camminare sull'erba. Sorrido. È davvero bellissima.
Ci inoltriamo in un piccolo bosco. È buio e non si vede un granché.
La luce della luna illumina una piccola grotta nascosta dietro degli alberi.
L'interno è illuminato solo dalla luna.
"Vengo sempre qui quando qualcosa non va."
"È un posto bellissimo."
Ci sediamo per terra. Da qui si vedono le stelle.
"Perché mi hai portato qui? È il tuo posto segreto."
"Anche tu mi hai fatto vedere il tuo."
Le sorrido.
Mi avvicino lentamente a lei. Il cuore mi batte all'impazzata.
Le nostre labbra si sfiorano per poi schiudersi finalmente in un bacio. Un bacio dolce.
Le accarezzo il viso. La bacio con dolcezza, come non avevo mai fatto.
Il mio stomaco credo sia andato a farsi fottere.
Ci stendiamo senza mai smettere di baciarci.
"Chuck.." si allontana.
"Ho fatto qualcosa che non va?" Chiedo istintivamente.
"Nono... Assolutamente. Sei magnifico..."
"Che succede allora?"
"Non abbandonarmi."
La guardo negli occhi.
"Non lo farò mai."
La bacio di nuovo. La faccio mettere su di me cercando di non fare movimenti strani che possano farla irrigidire.
Le mordo il labbro inferiore. Le sue mani sbottonano la mia camicia. La fermo.
"Blair..."
Mi bacia e la lascio fare. Istintivamente le mie mani vanno sulle sue cosce fino ai glutei. Mi blocca spaventata.
Non insisto.
Una lacrima cade sul suo viso.
"Scusami. Non ce la faccio..."
Le sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Blair io non ho fretta. Non devi preoccuparti."
Sorride. La stringo fra le mie braccia.
Guardo l'ora e si è fatto davvero tardissimo.
"A che ora devi tornare a casa?"
"Non voglio tornare a casa."
Sorrido.
"Ti va di dormire con me?"
Accenna un sì con la testa.
La faccio alzare e ci incamminiamo verso la mia limousine.

Poggia la sua testa sulla mia spalla.
Le accarezzo il viso.
È così bella...
Alza il viso e la bacio dolcemente.
Non mi ero mai sentito così bene. Non ero mai stato così tanto sereno in vita mia.
Una volta arrivati saliamo nella mia suite.
Tolgo la giacca e le scarpe.
Blair rimane lì, ferma immobile.
"Qualcosa non va?"
"Nate verrà qui?"
Chiudo a chiave la porta.
"No, non verrà."
Si tranquillizza e si fa strada per la mia camera.
Si butta sul letto.
"È davvero comodo."
"Ahaha si"
Mi stendo accanto a lei.
La vedo sbadigliare e gli occhi le si chiudono da soli.
"Dormiamo?"
"Sì"
Mi togli i vestiti rimanendo in intimo e mi metto sotto le coperte.
È decisamente in imbarazzo.
"Dormi vestita?"
"Nono..."
"Ho capito, dai spogliati." Dico girandomi dall'altro lato.
Dopo circa pochi secondi la ritrovo abbracciata a me.
"Posso girarmi ora?"
"Sì"
Mi giro e la bacio.
"Buonanotte Blair."
"Notte Chuck."
E con un ultimo bacio ci addormentiamo abbracciati.

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Come si comporterà Nate adesso?
Scopritelo nel prossimo capitolo, domani alle 20:45!❤️🌺

~_Disaster23_~

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