Capitolo 31

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Samanta mi fa cenno di entrare. Il mio cuore batte all'impazzata... Finalmente posso vederla...
Apro la porta.
Quasi mi manca il respiro.
È lì, stesa sul letto sotto le coperte verdine come se stesse dormendo. Il suo viso è sereno e dolce. Rimango fermo lì, sul soglio della porta.
La sua testa è circondata da bende e garze, le sue braccia sono piene di fili. Una flebo è attaccata al suo braccio.
Fa male vederla così.
Finalmente decido di avvicinarmi.
Mi siedo accanto a lei.
Pensavo che una volta vista le avrei detto tante di quelle cose... E invece eccomi qui, in silenzio.
Le accarezzo il viso poi le prendo una mano con delicatezza...
Mi lascio andare e piango.
"Blair... Ti prego... Devi combattere. Non puoi arrenderti cazzo. Sei forte."
Finalmente le parole mi escono dalla bocca.
Il suo respiro è profondo e lento.
Una macchinetta indica il battito del suo cuore.
"Nate pagherà per quello che ha fatto. Te lo prometto Blair."
Mi soffermo a guardare le sue labbra.
"So che sono stato un idiota... Capirei se tu fossi incazzata con me. Ma... Io provo davvero qualcosa di forte per te. È bastato un solo sguardo per farti entrare nel mio cuore. Non potrei mai fatto del male. Vederti così mi distrugge. Vorrei poter fare qualcosa per aiutarti, ma tutto dipende da te piccola...
Vorrei dirti che ti amo... Ma è una parola davvero enorme ed io non so se è quello che provo. Non so cosa siamo noi due. So soltanto che sei la persona a cui tengo più al mondo e non voglio perderti."
Mi soffermo per riprendere fiato.
"Tu sei la cosa più bella che mi sia mai capitata, non puoi lasciarmi così. Ti prego... Svegliati Blair."
Poggio la fronte sulla sua.
Intreccio le sue dita alle mie.
"Sei troppo importante per me."
Sospiro.
Poi succede qualcosa di meraviglioso.
Sento le sue dita muoversi tra le mie e il battito del suo cuore accelerare.
Le sue labbra si muovono come se volesse parlare.
"Dio Blair..."

La porta si spalanca facendo entrare sue medici di corsa.
"Devi uscire ragazzo."
Cosa? No! Non la lascerò da sola, ha bisogno di me.
"No, perché?!"
Un infermiere mi prende per il braccio facendomi uscire con la forza.
"Lasciami cazzo!"

"Cos'è successo?!"
Chiedono tutti preoccupati.
"Blair... Lei... Sì è mossa. Le sue dite si muovevano e sembrava volesse parlare."
Samanta mette le mani davanti la bocca.
"E perché i medici sono corsi dentro?"
"Io...non ne ho idea."

Samanta mi fa sedere di fianco a lei.
"Chuck dimmi... Cosa le hai detto?"
Sono un po' in imbarazzo. Dover riferire ciò che ho detto a Blair a sua madre mi mette in suggestione.
"Ecco io le ho detto di combattere, che è forte."
"Soltanto questo?"
Sulle mie labbra compare un sorriso.
"Le ho detto anche che è la cosa più bella che potesse capitarmi. Le ho detto quanto lei sia importante per me... Io... Credo di amarla con tutto me stesso."
Sul viso di Samanta compare un sorriso meraviglioso. Mi accarezza dolcemente il viso.
"Credo che lei volesse dirti di provare le stesse cose."
I miei occhi si illuminano di gioia e speranza.
Poco dopo i medici escono.
Tutti ci alziamo in piedi.
"Ragazzo, non so cosa tu le abbia fatto, ma Blair finalmente si è svegliata."

Pov's Blair

Vedo solo il nero. Delle voci mi chiamano ma sono troppo distanti per sentirle.
Sento che mi stanno spostando su una barella.
Cosa sta succedendo?
La testa è in fiamme.
La sirena di un'ambulanza mi sta facendo scoppiare la testa.
Sento altre voci chiamarmi.
"Blair apri gli occhi!"
Il suo tono è inconfondibile. Chuck mi sta chiamando. Vorrei dirgli che sto bene e che ho solo un forte mal di testa ma non riesco a muovere nessun muscolo.
Poi silenzio totale.
Mi ritrovo in una stanza enorme. È tutto bianco qui. Dove mi trovo?
Sento una voce femminile chiamarmi.
"Nonna?"
È come la ricordavo. I capelli sono di un bianco luminoso e la pelle è molto più giovane. Indossa un abito azzurro lungo e la sua figura è piena di luce quasi da accecarmi.
Ma... Lei è morta qualche anno fa, che ci fa qui? Non capisco.
"Tesoro. Non aver paura. Sono qui per aiutarti."
"Aiutarmi? Per cosa? E poi dove ci troviamo?"
"Stai combattendo una battaglia tesoro mio. Hai sbattuto la testa violentemente. I dottori stanno facendo di tutto per tenerti in vita."
Cosa? Sto combattendo una battaglia tra la vita e la morte?
"Cosa devo fare nonna? Non voglio morire... Sono troppo giovane... Nonna ti prego.."
La mia voce è piena di panico.
"Non agitarti tesoro, non ti fa bene. Devi rilassarti."
"Come faccio a rilassarmi?"
Improvvisamente la stanza bianca sparisce. Sono in una sala operatoria.
"Che ci facciamo qui dentro?"
"Quella sei tu tesoro mio."
Guardo meglio cosa sta succedendo.
Su quel lettino c'è il mio corpo immobile pieno di tubi e roba varia.
I medici mi incitano, mentre un altro sta facendo un intervento alla mia testa.
"Forza Blair! Non arrenderti!"
Sono confusa. Tutto questo è assurdo.
Non capisco neanche perché mi ritrovo in queste condizioni..
"Nonna... Cos'è successo?"
Ad un certo punto lei scompare lasciandomi da sola.
"Combatti tesoro, combatti."
Combatti? Ma come? Cosa devo fare? Ho bisogno di lei... Mi muovo lungo la stanza. I medici sono davvero preoccupati.
I miei battiti sono lenti.
Sento un nodo alla gola. Vorrei piangere ma non escono lacrime dai miei occhi.
Mi avvicino per vedere meglio. Mi distrugge vedermi in quelle condizioni.
Un medico prende il defibrillatore.
"Libera!"
Il mio corpo si muove alla scossa ma il mio battito sembra cessare.
In quel momento stesso le immagini si fanno più offuscate.
"Libera!"
Un'altra scossa.
Nel momento stesso in cui il mio corpo riceve la scossa la vista torna normale.
"Libera!"
Finalmente torno a vederci chiaro, il mio cuore ha ripreso a battere.
Cerco di muovere i medici ma invano. Non mi sentono. Non riesco a toccare nulla.
Dentro di me solo la disperazione poi le parole di mia nonna mi rimbombano nella mente.
"Combatti tesoro, combatti."
Faccio un respiro profondo e mi avvicino al mio corpo.
Mi fa un po' impressione vedere la mia testa ehm... Aperta.
Tengo la mano del mio corpo e la stringo come se dovessi dare coraggio a qualcun'altra.
"Coraggio Blair. Puoi farcela." Sussurro.
Chiudo gli occhi e mi concentro su di me.
La mia mente viene occupata da vari ricordi che sembrano smuoversi velocemente.
Come si suol dire, mi sta passando la vita davanti.

Ti ho aspettataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora