Prologo

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Una sala d'aspetto, dieci ragazzi seduti sulle apposite poltroncine.

Sembra una situazione normale, quasi ordinaria, noiosa, se ci si sofferma all'apparenza.

Se poi si scopre che tutti stanno aspettando il loro turno per una visita da parte di uno strizza cervelli, ancora peggio. Andiamo, a chi interessa?

C'è chi sfoglia riviste e chi ascolta musica, nessuno al cellulare. Un po' strano, non trovate? Forse, ma tutto ciò non vi stupisce.

Poi d'un tratto, un blackout e quando la corrente torna, c'è un morto. La corrente è rimasta fuori uso solamente per pochi minuti, ma sembrano bastati per chi covava vendetta.

In casi come questi, la polizia sa come muoversi perfettamente. Deve essere semplice trovare il colpevole, le ricerche sono limitate: le porte erano chiuse a chiave, nessuno proveniente dall'esterno poteva fare nulla. L'assassino è fra di loro.

Ma in questo caso è tutto più complicato di quello che sembra. Non stiamo parlando di normali adolescenti che passano il loro tempo libero all' interno di centri commerciali o facendo sport, siamo parlando di criminali.

Il riformatorio più famoso di New York si recava proprio questa stamattina per rilasciare in libertà vigilata dieci degli adolescenti più temuti di Manhattan dopo un'ultima visita dallo psicologo di fiducia. 

Ragioniamo, erano ad un passo dalla quasi-libertà, quello che aspettavano da parecchi anni essendo diventati maggiorenni.  Chi ha voluto firmare la loro condanna? Il motivo era così grave da rinunciare alla libertà guadagnata con tanta fatica?

Però, siamo realisti, nessuno di loro è spaventato dalle conseguenze. Nessuno di loro, prova, qualcosa simile al senso di colpa.

Tutti hanno ucciso almeno una persona nella loro vita, alcuni più di una, cosa gli costerebbe farlo ancora?

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