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Lascio la moto nello stesso di ieri sera. Così, da tenerla pronta per ogni evenienza.

Tiro le maniche della felpa fino a che non mi coprano totalmente le mani. Inizia a fare freddo ed io non ho il mio giubbotto di pelle con me.

L'aria umida e gelida è come uno schiaffo in pieno viso. Uno di quegli schiaffi da cui non ti puoi difendere, ma solo incassare e proseguire.

Quando mi giro verso il viale principale, lo vedo.

Lo vedo da lontano con le mani in tasca e lo sguardo fisso su di me.

Non muove un passo, aspetta che lo faccia io.

Alan è davanti al portone e non so cosa gli stia passando per la testa in questo momento, ma non sembra nulla di buono.

Mi avvicino, lentamente, poi quando sono davanti a lui, mi fermo.

Non voglio prendere l'iniziativa.
È lui che voleva vedermi.

<<Vuoi entrare?>>Chiede, duro. Nel suo tono non c'è dolcezza, c'è esigenza di sapere.

Una voglia matta di capire, tutto.

Annuisco. <<Non resterò molto, però>> Lo avverto, come per mettere le mani avanti.

"Non resterò molto, però" lo dico ad alta voce. Così che sia chiaro a lui e a me.

Alan fa un cenno di assenso e mi fa strada.

Fa girare la chiave nella toppa, la porta cigola e lui entra per primo. Io mi limito a seguirlo senza fare rumore.

Tutto è esattamente come ieri sera.

La coperta di pile ancora sul divano appoggiata approssimativamente.

Le lucine sulle pareti.

La tv.

La scritta sul muro.

Io che lo fisso e cerco un modo per andarmene il prima possibile.

<<Dimmi quello di cui volevi parlarmi a tutti i costi>>Gli ricordo mentre mi appoggio alla parete laterale con la schiena.

Non so nemmeno io con che tono gli stia parlando. Sto ancora valutando se convenga attaccare o rispondere solo di conseguenza.

Forse era meglio non venire e pensare successivamente a cosa fare.

Sicuramente mi sarebbe venuto in mente qualcosa. I piani migliori mi vengono in mente quando la tempesta è già iniziata.

E a me piace la tempesta, è la parte più divertente.

Lui si avvicina, i suoi occhi mi guardano come per dire "vorrei riuscire a capirti ma non ci riesco".

<<Cosa è cambiato? Voglio sapere cosa è cambiato dalle ultime uscite a questa parte>>Scandisce la sua richiesta e cerca di ritrovare la calma perduta. Anche perché sa bene che non otterrà nulla in altri modi con Sarah.

<<Ho capito che non mi interessi. Volevo risparmiarti una frase così diretta, ma va bene. L'hai voluto tu>> Senza pensarci, è questo quello che sputo fuori. Tiro fuori una delle mie espressioni migliori, quelle da bastarda.

Quelle che mi vengono meglio in questo momento. Alla fine volevo fargli un favore risparmiandogli una grandissima figura di merda e questa è la sua reazione. Ottimo.

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