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Axel si avvicina e la luce del lampione illumina appena il suo volto. Ma i suoi occhi, li vedevo anche prima, immersi nell'oscurità.

Vestito di nero dalla testa ai piedi, fa qualche passo in avanti per poi fermarsi di scatto. Il suo sguardo, come al solito, fisso su di me.

L'oceano negli occhi e il ghiaccio nel cuore.

Un'altra partita sta giungendo al termine e Axel non ne conosce ancora l'esito.

<<Perché mi cerchi, Roxanne Mercer? >> Scandisce il mio nome con calma, come se lo avesse sulla punta della lingua da un po' e non vedesse l'ora di pronunciarlo ad alta voce.

Incrocia le braccia al petto, quasi come scudo. Per difendersi, da colei che ha davanti. Perché sa benissimo che quando io appaio non è mai buon segno.

Queste sono le prime parole di Axel che ascolto realmente dopo che lui mi ha rivelato di aver parlato con Alan. Le prime a cui decido di rispondere.

<<La scommessa è saltata.>>Sibilo alzando le braccia al cielo per poi farle ricadere sui fianchi subito dopo.

Glielo ricordo, così nel caso in cui se ne fosse dimenticato, gli posso rinfrescare bene la memoria.

<<Quindi?>>Mi incalza lui. Non si sbilancia, tipico di Axel.

Vuole capire quanto è grande il danno che ha provocato e se ci saranno delle ripercussioni per il suo gesto.

La tecnica utilizzata da Violet, vedo che viene utilizzata da parecchi.

Ma io resto un passo davanti agli altri.  E Axel Waves non è un'eccezione.

<<Quindi perché l'hai interrotta? Eri per caso, geloso? Hai iniziato ad avere paura?>>Sottolineo l'ultima parola in modo particolare.

<<No Roxy, volevo darti una lezione. È che tu non sei la regina del mondo. Non decidi sempre tu quando iniziano e finiscono le partite. Era la mia scommessa ed è iniziata e finita quando volevo io>>Sussurra, avvicinandosi ulteriormente a me.

Attento, a stare troppo vicini al fuoco c'è il rischio di scottarsi.

<<Bene, cosa ti ha spinto a chiuderla proprio adesso?>>Replico, facendo un passo verso di lui, con un sorriso quasi impercettibile.

Voglio fargli ammettere la verità.
Mi piacerebbe sentirla uscire dalla sua bocca.

<<Non era poi così divertente>>Alza le spalle con noncuranza.

<<Non è più divertente tutte le volte che qualcuno che non sia tu inizia a ronzarmi intorno.>>Mormoro iniziando a fare qualche passo, attorno a lui, che non si muove, quindi io continuo <<A te non importa che sia Brandon, che sia Nicholas, pure di Mike saresti capace di essere geloso. Alan è stata la ciliegina sulla torta>>Continuo il mio discorso per poi ritornare davanti a lui, a fissarlo.

Il suo sguardo è più accigliato e sospira rumorosamente. <<Sono stanco dei tuoi giochetti, stammi lontano>>Mi avverte.

Ma la sua non sembra assolutamente una minaccia, anzi, sono sempre più convinta che brami il contrario.

Voglio che ora, lo ammetta.
Qui davanti a me. Adesso.

<<Non ti vedo tanto convinto di quello che hai appena detto, anzi, l'hai già detto tempo fa per poi volere il contrario>>Mormoro mordendomi leggermente il labbro inferiore.

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