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<<Roxanne Mercer>> Il poliziotto davanti a me pronuncia il mio nome per la terza volta ed io per la quinta sbuffo.

Non ci tolgono gli occhi di dosso da due ore, da quando un simpaticone ha deciso di divertirsi proprio il giorno della mia libertà.

<<Non. Sono. Stata. Io.>> Scandisco ogni parola come si fa ai bambini delle elementari.

<<Se voi parlaste, sarebbe tutto più semplice, signorina Mercer. Stiamo tenendo qui nove persone innocenti>> Mi ricorda e a quel punto mi esce una risata spontanea.

<<Innocenti fa abbastanza ridere, però come preferite. Io sono innocente allora>> Ridacchio e il poliziotto si alza di scatto esasperato.

<<Lei sa che ci saranno delle conseguenze? Ne è sicura che vuole questo per la sua vita?>> Mi sbraita sporgendosi verso la scrivania.

<<Ho molta scelta? E stia al suo posto>> Sbraito anche io, contrariata.

<<Potrebbe dire la verità>>

<<L'ho fatto.>>

<<Chissà perchè non le crediamo. Si faccia due domande signorina Mercer>>

<<Posso andare?>> Borbotto a un certo punto.

Posso restare qui seduti anche tutta la giornata, ma nulla cambierà, lo so.

<<Sì, abbiamo finito>> A quelle parole mi alzo di scatto e afferro la maniglia e torno nella saletta del commissariato dove ci sono tutti gli altri.

<<Grazie alla mente più stupida del mondo: pareggiare i propri conti personali il giorno che ci avrebbe reso liberi. Complimenti al fenomeno>> Esclamo ad alta voce dando uno sguardo veloce a tutti i visi presenti nella stanzetta.

Alcuni li conosco bene perchè erano nel mio stesso gruppo dentro al riformatorio, altri devo solo averli incrociati nel corridoio un paio di volte.

<<Axel Wave, è il tuo turno>> Sento urlare dalle mie spalle l'altra poliziotta.

Ecco, lui è uno dei pochi che ho incrociato solamente nei corridoi.

Si alza lentamente dalla sedia e con le mani in tasca si avvia verso la porta che è alle mie spalle.

<<Bel discorso, mi sei quasi sembrata convincente>> Mi sussurra velocemente quando mi passa accanto.

Senza farci caso, torno al mio posto fra Brandon e Violet. <<Che ti ha detto quel tipo?>> Mi sussurra il mio amico all'orecchio.

<<Che gli piaccio.>> Sibilo e mi volto per vedere il ghigno prendere posto sul viso di Brandon.

<<Non avevo dubbi>> Borbotta.

<<Io lo conoscevo prima di entrare in riformatorio la seconda volta.>>Sibila Violet sistemandosi i capelli lunghi da un lato.

<<E com'è?>> Incalza Brad.

<<Molto carino>>Replica lei.

<<Informazione utilissima Vivì. Intendo quante volte è rimasto dentro>>Sbuffa lui e stiracchiandosi, appoggia un braccio sulle mie spalle.

<<A me sembra il classico cattivo ragazzo, noioso>>Mormoro appoggiandomi di più al mio amico. Siamo qui dentro da un paio d'ore e ieri sera non ho dormito.

Il classico cattivo ragazzo può fare colpo al liceo, alle matricole. Dentro un riformatorio il suo potere è abbastanza limitato.

<<Tranquilli, avrete modo di conoscerlo anche voi, perchè tutti quelli che sono in questa stanza verranno isolati dagli altri finchè non salta fuori il "colpevole".>> Sorride Violet mentre mima le virgolette quando pronuncia la parola colpevole.

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