-28.

207 24 6
                                    

Questo turno è iniziato da solo due ore ma vorrei già fingermi morta.

Da dove inizio? Da Axel che non mi lascia respirare un secondo o dal fatto che io ho la testa altrove?

È da stamattina che la Mummia mi guarda da lontano, mi scruta ma poi non dice niente. E le poche volte che apre bocca è per dire qualcosa a sproposito.

E non ho voglia di controbattere. Oggi non mi diverte sindacare su ogni minima parola.

Inizio a sentire stretta questa situazione. Il gioco è bello quando è corto, no?

Può sembrare strano, ma vorrei limitarmi a servire questi maledetti idioti e andarmene. Prendere la moto, bere qualcosa e andare nel primo casinò che trovo.

Con la testa, sono già fuori di qui.
Da sola. E mi piace pensarla così.

Violet e questo posto mi stanno togliendo tutto il bello di essere Roxanne Mercer.

In fin dei conti, io ho sempre amato essere me stessa. Non mi sono mai nascosta, non ho mai avuto bisogno di fingere di essere quello che non sono.

Col tempo mi sono guadagnata il rispetto di tutti e chi ancora non mi rispetta è pronto a pagarne le conseguenze.

È una bella sensazione stare bene con sé stessi, anche quando tutti ti dicono che dovresti solo vergognarti.

<<Oggi sai se il fidanzatino arriva?>>Borbotta Axel nel mio orecchio quando mi passa accanto.

<<Ti diverte?>>Sbotto.

<<Cosa?>>Replica fingendosi innocente.

<<Ricordarmelo ogni minuto, perché sembra che tu non sappia fare altro>>Gli faccio notare con un sorriso sfacciato che nasconde in realtà, fastidio.

Lui sorride e gli esce una piccola risata, prima di avvicinarsi nuovamente a me. <<Ti svelo un piccolo segreto, Sarah, non sono io che te lo ricordo ogni minuto. La tua mente, lo sta facendo>>

Adesso mi sta trattando come se fossi cretina. Di bene in meglio, insomma.

<<Basta con questi discorsi deliranti>>Lo fermo immediatamente.

<<Stai mentendo a te stessa>>Scuote la testa e si sistema i capelli con un solo gesto.

"Stai mentendo a te stessa" ma che razza di frase è. Non si può mentire a sé stessi, solo con gli altri vale.

Quindi, perché tutti mi stanno ripetendo la stessa cosa? Non possono vedermi come debole per via di una scommessa.

<<Ma scusa, se di amore vuoi parlare, Parla di te. Parliamo di te e del tuo grande amore perduto. Che poi, se è finito un motivo ci sarà>>Lo schernisco.

Axel si è presentato come colui che ha provato grandi sentimenti. Ora però si trova nella mia stessa identica situazione, quindi non devono essere stati così grandi in realtà.

<<Non c'è più molto da dire>>e il suo tono cambia totalmente.

Axel melodrammatico tra tre..due..uno, si salvi chi può.

<<Ah no? Perché degli altri sei bravissimo a parlare, ma di te non sai spiaccicare due parole. Su, dimmi, lei com'è?>>e mi maledico da sola per avergli fatto questa domanda.

Non mi importa assolutamente di conoscere gli interessi amorosi di Axel Waves. Ma almeno così la pianta di nominare Alan.

Axel fa un respiro profondo e socchiude appena gli occhi.<<Lei è una furia. Sa tenere testa a tutti e se ne frega del giudizio altrui. Penso di non aver mai visto tanta potenza, tanta forza in una ragazza fino a->>Si blocca da solo e porge un caffè ad un ragazzo arrivato al bancone.

FlamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora