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Inutile dire che quella Mummia dei miei stivali ha deviato la mia domanda e non mi ha risposto.
Meglio così, che si tenga i suoi misteri per sé che io ho già i miei.

Stiamo tornando nel riformatorio e oggi più degli altri giorni, queste manette mi stanno strette, questo pulmino blindato mi sta stretto.

Essere qui dentro non mi priverà di fare valere la mia autorità e di combattere come si deve, ma purtroppo mi limita. Anche non volendo, ci sono regole che non posso trasgredire anche se vorrei. Ne va della mia libertà permanente.

Tutte le idee, i piani che mi possono venire in mente devono essere filtrati e resi adattabili a questo contesto. Diciamocelo, finire in carcere con l'ergastolo per aver ucciso Violet non rientra nei piani. Ma questo non mi vieta di darle comunque una lezione.

Anche se volevo fare finta di niente e fare di testa mia, sto iniziando a pensare che Axel abbia ragione: non è una scelta saggia dormire in camera questa sera.

Per i prossimi giorni, posso vedere strada facendo ma stasera è tutto ancora troppo fresco, indefinito.

Non l'ho più vista dopo la sua sfuriata e l'uscita dalla mensa insieme alla polizia e Nicholas. Non ho nemmeno idea di quale provvedimento possano aver preso nei loro confronti per essere stati scoperti per aver lasciato senza permesso la struttura.

Ci potrebbe essere anche la possibilità che abbiano decisi di allontanarli e metterli in isolamento.

In due celle separate, ovviamente.

Però ho come l'impressione che tutti i miei dubbi verranno estinti presto perché appena il pulmino della polizia si ferma davanti all'ingresso per farci scendere, riesco a scorgere all'ingresso proprio Violet e Nicholas.

<<Eccoli>>Sibila Axel dietro di me.

<<Li ho visti, genio>>Replico mentre li fisso da dietro il finestrino blindato.

Violet ha i capelli raccolti in una crocchia e ha in mano una scopa, alza lo sguardo velocemente. Deve aver sentito il rumore delle pneumatici sull'asfalto.

Mi sta fissando mentre serra le labbra in una linea dritta.

Nicholas poco distante da lei ha un tosaerba appoggiato sulla spalla. Lui manco si è accorto del nostro arrivo.

<<Ma che diavolo stanno facendo?>>Sbotta di nuovo il mio collega.

Lo portiera del pulmino viene aperta proprio nel momento in cui Axel sta formulando la domanda e quindi non sono io a rispondere ai suoi dubbi.

<<Servizi sociali, proprio come voi. Cosa c'è da guardare? Andate dentro, avanti>>Sbotta la poliziotta con la sigaretta tra le labbra.

Frena, frena, frena un attimo. Violet sta facendo la...giardiniera?

Rido fino all'anno prossimo.
Il primo lato positivo che trovo è quello che non mi potrà mai capitare un turno in sua compagnia.

<<Non sapevo Bennet fossi una da pollice verde>>Esclamo appena le passo accanto.

Lei si passa una mano sulla fronte come per asciugare il sudore e poi riprende a guardarmi <<Non lo sapevi? Pensa un po', io ho sempre conosciuto la tua passione per gli animali. A proposito, perché non sei al canile in questo momento?>>Ribatte lei con una sorta di ringhio.

<<A cuccia, Violet>>Sibilo mentre la sorpasso.

<<Almeno, io una cuccia, ce l'ho ancora>>Risponde lei sarcastica.

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