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Non hai bisogno di niente di più di quello che già tu non sia.

Le parole di Alan continuano a risuonarmi in testa per tutto il tragitto per tornare al riformatorio.

Mi sono fatta lasciare davanti ad un viale residenziale perché aveva affermato di non volere tornare a casa se non fosse stato certo che io fossi al sicuro e non in mano a qualche malvivente newyorchese.

In mano ad un qualche malvivente, io.
Frase non soggetta a commenti.

Ha pure iniziato a piovere e io penso di non aver mai comprato un ombrello in vita mia.

Con la pioggia che mi bagna i capelli e le mani in tasca, continuo indisturbata la mia passeggiata mentre l'unico rumore percepibile oltre al temporale, sono i miei anfibi a contatto con l'asfalto bagnato.

Alan, questa sera pensa di avermi scoperta. Pensa di aver capito che Sarah ha tanta paura di essere sé stessa.

Paura di mostrarsi agli altri per quello che è davvero.

Teme di non essere accettata e per questo è costretta a recitare una parte che non la rispecchia per niente. Cerca di coprire le sue piccole imperfezioni con altrettanta perfezione.

Pensa di aver trovato i suoi punti deboli, che non vuole però sfruttare a suo vantaggio.

Alan ha affermato di essere contento di aver conosciuto una Sarah Mule che sa divertirsi, mirare meglio di chiunque altro e che beve vodka liscia.

Ha tratto le sue conclusioni e pare gli siano pure piaciute.

Di fatto, lui non ha idea di chi io sia. Non ne ha un'idea e sono convinta che sia meglio così.

In questo modo, presto nascerà qualcosa nel suo cuore e tutto questo sarà finito.

Già, tutto questo finirà e io dovrò smettere di utilizzare parte del mio tempo libero in questo modo.

Forse ancora prima di quanto io pensi.

Posso ammettere tranquillamente che questa serata è stata sopportabile.

Senza contare l'intromissione di Axel, peggio delle pubblicità in mezzo ai film sul più bello, ovviamente.

È riuscito ad allentare un po' la tensione che si era creata per via di Violet. Lo scherzetto di questa mattina mica lo dimentico, però ho passato qualche ore senza che la vendetta sia stata un chiodo fisso.

Ma adesso, si torno alla base e mi stanno già venendo un paio di idee facilmente realizzabili in poco tempo.

Quando apro la porta del dormitorio, c'è uno strano silenzio. Sono solamente le due, stanno già dormendo sul serio?

È tutto buio e sento qualcuno che sta russando in modo tremendo. <<Ma cos'è, una sorta di aspirapolvere in funzione?>>Borbotto sottovoce mentre cammino al centro della stanza e inciampo su qualcosa.

Per poco non cado di faccia contro il pavimento, ho ancora questi peluche enormi fra le braccia.

<<Ma chi diavolo ha lasciato al centro della stan->>Chiedo più che altro a me stessa, quando la luce del lampadario viene accesa con un click.

Quello che vedo immediatamente è un sacchetto di mandorle da un chilo su cui avevo inciampato. Da quanto esistono sacchetti di mandorle così grandi?

La seconda cosa che vedo invece è Mike che mi fissa con i capelli dritti che non hanno un verso. <<Ciao Roxy>>Mi saluta con una mano e mi sorride come un imbecile.

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