Non ho ancora capito se vivere senza principi sia una liberazione o una distruzione.
Queste sono state quasi le ultime parole di Steve, un'ora prima di morire di overdose. L'ho incontrato nel riformatorio di Seattle, dove sono rimasta due mesi. Gli piaceva dire in giro che ero la sua ragazza, ma io non mi sono mai ritenuta tale.
In quel periodo della mia vita, mi ero allontanata da Brandon. E Steve era lì. Penso sia quello il motivo per cui stavo cercando di creare un legame con lui, un alleato.
Quando vieni trasferito in una nuova struttura, la prima cosa da fare, è non vacillare mai.
Mai farsi vedere deboli, è la tua fine.
La seconda, è capire cosa pensano gli altri di te e rafforzare quell'opinione il più possibile: più ti temono, più puoi stare tranquillo.
La terza, è trovare un alleato, qualcuno che apparentemente è dalla tua parte, così da far capire a tutti che non sei solo. Steve era questo per me, qualcuno con cui non sentirmi sola.
Sono stata io a trovarlo morto nel suo letto, ma non ero sorpresa, me lo aspettavo.
Non ho pianto, non per cattiveria, ma semplicemente, perchè io non piango. Mai.
Con questo, non sto dicendo che non provo sentimento, spesso mi capita di provare rabbia o disprezzo.
Steve era quello di cui avevo bisogno in quel momento. Stop.
Tutte le persone che incontriamo e ci stanno accanto per un breve periodo di tempo lo sono, lui era solo uno dei tanti.
Le persone che vivono la classica vita tutti i giorni, non lo sanno, ma lo scoprono con il tempo. Quando le persone che ritenevano importanti li deludono. La differenza è che noi lo sappiamo sin dall'inizio quindi, in un certo senso siamo fortunati.
A volte mi chiedo se questo ragionamento valga anche per Brandon e sinceramente ho sempre evitato di darmi una risposta.
<<Non sei curiosa?>>La voce di Violet mi risveglia dai miei pensieri e mi volto per guardarla.
<<A proposito di..?>> Chiedo mentre mi passo una mano sugli occhi.
Anche stanotte si dorme domani.
<<Ci diranno i turni di lavoro a partire da oggi pomeriggio. Volevo un'anticipazione ma non sono riuscita a trovarli nell'ufficio della preside>>Mi spiega lei portandosi i capelli di lato.
<<Vì, mi deludi>>Ridacchio.
<<Ma veramente, non dirlo a nessuno che altrimenti rovino la mia immagine>>Borbotta lei ed io annuisco.
<<Emily ha dormito in camera, alla fine?>>Le chiedo.
Tra una birra e l'altra insieme a Brad, si erano fatte le quattro e quindi non aveva senso dormire. Ne ho approfittato per fare una passeggiata.
<<Sì, per due ore. Poi ho iniziato ad affilare un coltello preso in cucina ed è scappata>>Replica la mia amica mentre si avvicina ai tabelloni, dove la mummia sta già guardando la lista.
<<Tu sì che sai come far stare sereni le persone>>
<<Lo so, non ringraziarmi>>Ridacchia lei prima di iniziare a leggere i turni.
<<Spostati, grazie>>Sbotto appena sono vicino ad Axel.
Lui non fa una piega e si volta con fare interrogativo <<Prego>>Sibila.
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Flames
Romance> dico tra i singhiozzi. Non vedo più la sua figura chiaramente. Solo una macchia confusa. > mi urla contro. > Dice abbassando la voce. Cerca di avvicinarsi ma io lo allontano. > scandisco piano mentre le mani mi tremano. > >sibilo. >ribatte...