-16.

225 35 7
                                    

<<Ti consiglio di starmi lontana>>Sibila incrociando le braccia quando ormai io ho preso di nuovo le distanze.

<<Detto da chi ha chiesto aiuto ad Ortiz per mandarmi un messaggio e non contento, ha deciso di venire di persona a vedere quello che facessi, fa abbastanza ridere>>Replico guardandolo con aria di sfida.

Proprio lui vuole farmi la morale, quando lo vedo che mi cerca con lo sguardo, anche in mensa. Colpito e affondato.

<<Fai come preferisci, il mio era un consiglio>>Ribatte lui per poi passarsi una mano sui capelli. <<Ci si vede Roxy>>

<<Il più tardi possibile spero!>>Dico veloce prima che lui chiuda la porta dietro di sé.

Continuo a pensare che sia un tipo fuori di testa. Più fuori di testa del solito almeno. Un po' di pazzia è sempre ben accetta.

Mi guardo una volta allo specchio prima di tornare da Alan e mi soffermo un attimo sulla mia immagine riflessa. Mi sistemo il capelli rossicci di lato e continuo a tenere lo sguardo fisso su quello che vedo.

Di certo non è un segreto perché io riesca sempre nelle mie conquiste, non prendiamoci in giro. Anzi, se a volte ci si fermasse all'aspetto fisico sarebbe ancora meglio.

Penso che la frase l'importante è il carattere, la bellezza non conta sia la frase più falsa della storia. La bellezza conta eccome, poi ognuno decide che uso farne, ma conta parecchio.

Se Sarah Mule non avesse avuto l'aspetto di Roxanne Mercer, non sarebbe stata calcolata di striscio nonostante da Alan o qualsiasi altro ragazzo, nonostante sia la ragazza più semplice e gentile che conosco. Per di più, è un personaggio costruito, quindi non ha difetti. Ma questo non sarebbe bastato.

Però, c'è chi preferisce continuare a credere alle balle e allora va bene così.

Esco dal bagno sbattendo la porta e ritrovo il locale ancora più pieno di quando lo avevo lasciato. Ottimo.

Alan ha il cellulare in mano e sta parlando con qualcuno al telefono. Senza dire niente mi siedo di nuovo di fianco a lui. Lui mi sorride appena mi vede.

<<Sì, tutto bene. Tutto bene>>Mormora per poi guardarmi in imbarazzo. Mima la parola mamma con le labbra e allora trattengo una risata.

<<Sono in un pub. Sì, con un'amica. Va bene, ciao. Ciao mamma. Sì ci sentiamo, ciao>> e poi attacca.

<<Un tantino apprensiva>> Gli faccio notare e lui annuisce.

<<Troppo, veramente troppo. Non mi vede da una settimana e sta impazzendo>>Afferma con un misto tra l'orgoglio e l'imbarazzo.

<<Non sei solito a lasciare casa deduco>>Dico mentre afferrò il menù ancora presente sul tavolino e inizio a sventalarmi.

Tanti idioti insieme mi stanno dando alla testa.

<<No infatti, si nota? È inutile lei è una delle tante donne che non riescono a stare senza di me. >>Ridacchia e io cerco di ridere di rimando.

Ah. Okay, allora si che sei un grande.

<<Hai caldo? Vuoi che usciamo a prendere una boccata d'aria?>>Dice subito dopo, rendendosi conto che la sua battuta non avrebbe fatto ridere nemmeno sua madre, nonostante l'amore spropositato verso il figlio.

<<Sì, grazie. Poi si è fatto tardi, domani devo studiare e lavorare la sera..>>Improvviso sul momento.

Cosa ho appena detto? Che devo andare a letto presto perché devo studiare? Rido da sola.

FlamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora