Ed ecco che, dopo un sabato molto speciale, venne la domenica. Ancora, quel giorno sarebbe stato dedicato a noi due, a me e a George.
Mia madre era felice che stessimo bene assieme, anche se notavo che un velo di pacata preoccupazione aleggiava sempre di più nei suoi occhi, a creare una distanza tra noi. Non me ne importava molto, ero ancora tutta presa e contenta da come era andato il giorno precedente, d'altronde anche se i ragazzi che avevo conosciuto oramai si erano già tramutati ad essere un ricordo piacevole, e a tratti sorprendente, l'avevo trascorsa benissimo.
Per prepararmi al giorno successivo, quindi, quel sabato sera andai a letto molto presto. Non avevo idea di cosa mi avrebbe riservato il mio tenero innamorato, che mi aveva promesso una sorpresa.
Non che avessimo avuto modo di parlare molto, anzi, mi aveva riportato a casa, per poi darmi un bacio, promettermi una bellissima giornata successiva e volatilizzarsi in fretta, a bordo del suo motociclo. Mi poteva bastare.
I dolci ricordi legati al nostro rapporto in acqua, e al fatto che mi aveva presentato anche a tutti i suoi amici e conoscenti erano l'emblema del suo profondo affetto, non mi veniva da pensare ad altro.
Ebbene, quella domenica mattina quindi mi alzai di buon'ora, mangiai in fretta e mi vestii leggera, mettendo in borsa anche un qualche vestito di riserva, per fugare ogni dubbio. Lasciai perdere fin da subito l'abbigliamento da mare, c'eravamo stati il giorno prima ed ero sicura che non ci saremmo tornati.
Salutai mia madre con un bel bacione sulle guance, e donandole poi una stretta fortissima.
"Perché ti sei alzata così presto?", la rimproverai. Era venuta al piano inferiore alle sei di mattina, ancora in pigiama, pur di salutarmi.
"E' che... non sono abituata, a queste tue uscite, e... a volte mi sembra come se fossimo tornate al periodo in cui andavi a scuola, ricordi? I giorni delle gite...", biascicò, la voce piuttosto impastata dal sonno appena interrotto.
Le sorrisi e la strinsi ancora tra le mie braccia, con profondo affetto.
"Sono un po' cresciuta da quei giorni, ma devo proprio dirti che neppure io mi aspettavo questa svolta. Ormai mi ero arresa alla mia vita di clausura, tra lavoro e fatica...". M'interruppi, prima di finire ad affrontare l'argomento del mio ex, o azzardarmi, seppur involontariamente, a pronunciare il suo nome. Ben sapevo che allora per mia madre sarebbe stata una bruttissima domenica, anche se solo l'avesse ricordato.
Le tornò comunque in mente, vista l'espressione che poi mi rivolse, molto triste.
"Non meritavi quell'idiota, lo sai anche tu", mi disse.
"Lo so", riconobbi, evitando di offrirle spunti per approfondire il discorso. Non volevo tornare a rimestare ciò che volevo a tutti i costi accantonare nelle profondità più remote della mia mente.
"Vai, Isa, e divertiti", tornò poi a dirmi, augurandomi il meglio, quando il fuoristrada di Piergiorgio giunse a fermarsi di fronte a casa sua. Le scoccai un altro bacetto sulla fronte, prima di allontanarmi da lei con passo lesto e spensierato.
"Ti ringrazio. Se hai bisogno di qualcosa, chiamami pure, il cellulare l'ho sempre acceso".
"Non ti devi preoccupare per me! Vai, e salutami tanto Piergiorgio", m'interruppe, con decisione.
La ringraziai con uno sguardo riconoscente, prima di darle definitivamente le spalle e di muovermi verso la porta d'ingresso, che ribattei subito dietro di me, non appena fui uscita, tirandomi dietro anche la mia borsa.
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Il Principe Azzurro arrivò a Mezzanotte
RomansaIsabella è una ragazza come tante altre, senza alcuna pretesa di troppo dalla vita. Tuttavia, da quando la relazione con il suo ragazzo è entrata in crisi, la felicità ha lasciato spazio alla più profonda tristezza. Quello che non sa è che, a volte...