三十一 ; trentuno

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Jungkook prese per il bacino Jimin, posandolo delicatamente sul letto. Il biondo gli si sedette di fronte incrociando le gambe, per poi sistemarsi il ciuffo con una mano.

Jungkook si girò verso di lui, mettendosi comodo.

"Allora.. ehm.. io.." il moro provò ad iniziare la conversazione, ma quella situazione lo innervosì.

L'atteggiamento agitato di Jungkook che raramente Jimin poteva vedere, face sorridere quest'ultimo che inclinò la testa da una parte per godersi al meglio la visione imbarazzata dell'altro.

Jungkook se ne accorse e sbuffò, ma con un sorriso stampato in faccia.

"Cosa ridi? Guarda che ce la sto mettendo tutta per dirti che.." si interruppe realizzando ciò che avrebbe detto da lì a pochi attimi.

"Che..?" chiese il biondo allungando il collo verso il viso dell'altro.

Jungkook lo guardò per qualche secondo, studiando i suoi occhi scuri e poi le sue labbra carnose. Sorrise leggermente alla vista del suo piccolo angelo, poi sospirò.

"Che mi sono innamorato di te." confessò infine il più alto guardando Jimin negli occhi.

Ciò che disse Jungkook in quel momento non fu inaspettato, quindi Jimin non ne fu particolarmente sorpreso.

La cosa che lo colpì dritto nel petto invece, fu il modo in cui lo disse. Lo sussurrò, quasi. Jimin non seppe se fu dettato dall'imbarazzo o dalla delicatezza, quel sussurro, ma fu certo di amare il modo in cui pronunciò quelle parole.

A Jimin ricordò una carezza leggera o il soffio del vento primaverile, tanto che rabbrividì. Il biondo si strinse nella sua felpa oversize e sorrise di rimando al moro, senza staccare mai gli occhi dai suoi.

"In realtà fino ad un mese fa non avrei mai pensato di ritrovarmi in questa situazione. Io che confesso i miei sentimenti a qualcuno, per di più ad un ragazzo. Ma è da quando ti ho conosciuto, che sono diventato un'altra persona. Sorrido di più, faccio meno cazzate e sono anche più gentile con le persone. Questo perché sei davvero speciale per me, Jiminie, perché non riuscirei ad immaginarmi una vita senza di te ora come ora."

Jimin, ormai con gli occhi lucidi, si fiondò sulle labbra di Jungkook, rispondendo così alla sua confessione.

Jungkook ricambiò sorridendo tra un bacio e l'altro, stringendo la vita di Jimin tra le sue braccia.

Il moro tentò di approfondire il contatto aggiungendo la lingua, ma il biondo si staccò all'improvviso lasciandolo perplesso.

"Ho fatto qualcosa di male?" chiese Jungkook non capendo le azioni dell'altro.

"No, Kookie. Ma è tardi e il lavoro ti aspetta." disse Jimin staccandosi dal corpo di Jungkook e scendendo dal letto con un salto.

Il moro emise un lamento frustrato e, controvoglia, seguì Jimin nei movimenti scendendo anche lui dal letto.

"Proprio nel momento in cui le cose si stavano facendo interessanti.." borbottò sistemandosi i vestiti che si erano un po' stropicciati.

"Cosa?" chiese Jimin non avendo sentito le parole dell'altro.

"Niente, Jiminie." si giustificò il moro  sorridendo all'altro.

Dopo quella breve conversazione i due lasciarono la casa di Jimin, dirigendosi verso la fermata dell'autobus.

Camminarono lungo il marciapiede mano nella mano, siccome a quell'ora non c'era molta gente in giro.

Il biondo si guardò attorno, osservando che il freddo di ottobre aveva creato un'atmosfera che avrebbe voluto fotografare con il suo cellulare. Il cielo era nuvoloso, ma non quel nuvoloso fastidioso o che ti mette di malumore, era di un grigio che ti faceva pensare, che ti portava a riflettere.

bumblebee | jikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora