五十七 ; cinquantasette

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Jimin era appena sceso dal bus, alla fermata più vicina a casa sua, deciso a incamminarsi verso casa. Così, si strinse nel suo cappotto invernale e percorse a piedi la stradina che lo avrebbe portato a casa sua. Proprio durante il tragitto, però, qualcosa lo costrinse a fermarsi di colpo e a sorridere come un cretino tra sé e sé.

Questo qualcosa fu un fiocco di neve dalle dimensioni di un piccolo bottone, che si fermò sul suo guanto destro. Presto si formò un batuffolo di neve seguito da un altro, poi da un altro ancora e Jimin si accorse della nevicata in arrivo.

Con la voglia alle stelle di comunicarlo a Jungkook, si affrettò ad arrivare a casa, aumentando il passo. Quando finalmente arrivò, aprì il cancelletto con mani tremanti, per poi fare lo stesso anche con la porta principale. Una volta entrato si accorse che Jungkook non era in soggiorno, perciò salì le scale che portavano al piano di sopra a due a due e aprì la porta di camera sua, trovando il suo ragazzo sdraiato sul letto intento a schiacciare un pisolino.

Quella visione così innocente di Jungkook, racchiuso in una coperta di lana, con il viso schiacciato per metà sul cuscino, fece perdere a Jimin più della metà della voglia di uscire a giocare con la neve.

Stando molto attento a non fare alcun rumore, Jimin si tolse il cappotto color grigio topo e lo appoggiò sulla scrivania. Si tolse solo in quel momento le scarpe nascondendole sotto al letto per evitare che sua madre le trovasse in casa, quando era consapevole che dovessero rimanere fuori dalla porta, in giardino.

Poi, si sdraiò sul letto accanto a Jungkook, realizzando solo in quel momento che il moro avesse spostato le braccia in un'altra posizione da quando era entrato in camera.

"Kookie?" lo chiamò per vedere se fosse sveglio, concentrando tutta la sua attenzione sulle ciglia lunghe e nere del moro, nel caso dovesse aprire gli occhi.

Jungkook lo fece, li aprì lentamente incontrando quelli grandi di Jimin e il biondo notò solo in quell'istante del fatto che il ragazzo non stesse più dormendo da un pezzo, dato che il suo sguardo poco assonnato e gli occhietti vispi.

"Ciao, amore mio." disse Jungkook a pochi centimetri dalle labbra di Jimin, facendo arrossire l'altro.

Jimin si sporse per attaccare la sua bocca a quella di Jungkook per un bacio breve e casto, ma l'altro cinse la sua vita con le braccia muscolose e lo attirò ancora di più a sé, approfittandone per inserire la lingua nella bocca di Jimin.

Il biondo era davvero sorpreso da quel bacio così caldo e passionale, ma ciò non significava che lo odiasse, anzi, Jimin adorava quando Jungkook trasformava un momento dolce in uno decisamente più sensuale. Da quando Jimin e Jungkook avevano fatto l'amore la prima volta, entrambi si erano innamorati di quell'atto dalle mille sfaccettature, da quelle più romantiche a quelle molto sexy. Erano giovani, innamorati e con una voglia matta di fare mille esperienze e, forse fu quest'ultimo il motivo principale della frase che abbandonò le labbra di Jimin.

"Lasciami fare l'attivo, Jungkook."

Queste parole eccitarono come non mai Jungkook che, tra un bacio e l'altro, riuscì solo ad annuire con un mugolio. L'idea del piccolo corpo di Jimin che sovrastava il suo lo fece gemere inconsapevolmente, dando all'altro la conferma per iniziare a spogliarlo.

Si tolsero gli indumenti in fretta e furia, con una voglia matta di unirsi l'uno con l'altro. Quando furono entrambi nudi, le mani di Jimin iniziarono a vagare sul petto dell'altro, arrivando ai capezzoli e pizzicandoli, facendo gemere il moro sotto di lui.

Il biondo attaccò le proprie labbra al collo affusolato di Jungkook, lasciandovi dei baci bagnati mentre ne percorreva la lunghezza, tutto ciò senza staccare le proprie dita dai boccioli rosa dell'altro. Jungkook si lamentava, un po' per il leggero dolore ai capezzoli, un po' per l'erezione pulsante che non era ancora stata sfiorata da Jimin.

bumblebee | jikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora