二十九 ; ventinove

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Jungkook tornò nella stanza d'hotel e preparò due tazze di ramen per lui e sua mamma. Mangiava spesso ramen perché era la cosa più facile e veloce da preparare inoltre, senza l'aiuto economico di suo padre, dovette arrangiarsi con quanto rimasto sulla carta di credito e non poté permettersi di spendere tanto.

Dopo aver apparecchiato la tavola con l'essenziale si sedette assieme alla madre e iniziarono a mangiare in silenzio. Jungkook pensò all'imminente incontro con Yuta e al suo primo giorno di lavoro, poi un altro pensiero fece strada nella sua mente. Si ricordò di come quella mattina sua madre fosse uscita presto per un colloquio di lavoro e del fatto che non sapesse ancora nulla a riguardo.

"Mamma." la richiamò dopo aver ingoiato una manciata di pasta.

"Mh?" rispose la donna alzando lo sguardo verso di lui.

Jungkook esitò un secondo. Appoggiò le bacchette di legno sul tovagliolo, portando tutta la sua attenzione sul viso della madre. Le rivolse uno sguardo attento, volendo capire se avrebbe mentito o meno alla sua domanda.

"Com'è andato il colloquio di lavoro?" domandò il moro e la donna immediatamente sorrise.

Gli angoli della bocca della signora si alzarono istintivamente e gli occhi tornarono a brillarle, come se le avesse ricordato un qualcosa che la rendesse veramente felice.

"L'ho ottenuto Jungkook. La paga non è altissima, ma se sommiamo il mio stipendio al tuo e anche contando il fatto che siamo solo in due, arriveremo a fine mese senza problemi." disse la donna orgogliosamente.

Jungkook capì la sua sincerità, quindi sorrise anche lui, contagiato dall'euforia della madre.

"Sono contento, mamma." rispose il moro riprendendo a mangiare, decisamente più tranquillo di prima.

******

Alle una e mezza Jungkook si presentò davanti al bar. Entrò in quell'ambiente caldo e accogliente e cercò subito Yuta con lo sguardo.
Lo trovò seduto dietro al bancone mentre sistemava la cassa, disponendo i soldi al suo interno, ordinandoli accuratamente.

"Ciao." lo salutò per primo Jungkook facendogli fare un balzo dallo spavento.

"Dio mio, Jungkook." si portò una mano sul cuore, sospirando.

"Scusami, non volevo farti prendere paura." disse il moro con un risolino che non riuscì a trattenere.

Per una volta Jungkook vide Yuta meno composto e professionale, cosa che lo fece ridacchiare. Era bello vedere che in realtà il giapponese poteva essere umano, e non una specie di robot ideato per sedurre la gente con i suoi sguardi e il suo uso impeccabile della parola.

"Ciao anche a te, comunque. Come mai già qui? Inizi il tuo turno tra una mezz'oretta." gli chiese Yuta chiudendo la cassa e uscendo dal bancone per andargli incontro.

"Ah, io pensavo di dovermi presentare un po' prima siccome è il mio primo giorno." si giustificò Jungkook cercando di mantenere un tono calmo.

In realtà, con tutto quello che era successo la mattina stessa, si era dimenticato completamente del fatto di avere un lavoro, quindi quella premura che cercò di mostrare a Yuta, si rivelò abbastanza fittizia.

"Capisco. Beh, non è un problema. Vieni ti mostro meglio il bancone, nel frattempo." rispose Yuta guidandolo dietro il grande mobile in legno.

Jungkook lo seguì, convincendosi di rivolgere tutta la sua attenzione verso ciò che Yuta gli avrebbe spiegato.

bumblebee | jikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora