CAPITOLO 25.

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Scendo le scale della mia camera per andare in cucina a fare colazione, stranamente stamattina ho più fame del solito.

Ieri sera non mi sono divertita, ho sprecato solo tempo, ma d'altronde a casa non avrei avuto meglio da fare, quindi fa niente, va bene così in un certo senso.

Mentre scendo gli ultimi due gradini sento un profumo provenire dalla cucina.

«Buongiorno tesoro!» Urla una voce femminile.

«Mamma? Che ci fai qui?» Chiedo a bocca aperta, non mi aspettavo che tornasse così senza avvisare.

«Ho chiesto una pausa di qualche giorno, il lavoro comincia ad essere stressante. » Dice  appoggiando un piatto di deliziosi Pancakes sul tavolo.

«Come va a scuola?» Domanda guardandomi e facendomi segno di sedermi per mangiare.

Continuo ad essere un po' perplessa, non mi aspettavo che tornasse, dico davvero.

«Se sei tornata tu, questo significa che anche la mamma di Taehyung è tornata, giusto?» Dico cambiando totalmente discorso e non rispondendo alla domanda.

«Esatto, siamo tornate insieme nemmeno un'oretta fa. Come fai a conoscere Taehyung?» Alza un sopracciglio con sorriso malizioso. Sapevo lo avrebbe fatto.

«Forse perché viene a scuola con me, tu che dici?» Dico sbuffando, non mi piace parlare di ragazzi con mia madre, è altamente imbarazzante.

«È molto carino il figlio di Youra, lo conosco da quando sono arrivata qui a lavorare per l'azienda, devo dire che è un bravissimo ragazzo.» Dice continuando a sorridermi in quel modo.

«Lascia perdere.» Sussurro scuotendo la testa.

«Oh andiamo Leah, stavo solo scherzando!» Ride finendo di bere il suo caffè.

In questo momento stranamente, sto solo pensando a come abbia reagito Taehyung al ritorno di sua madre.

Scuoto la testa, devo pensare ad altro.

«A proposito signorina, dove sei stata ieri sera?» Domanda interrompendomi dai miei pensieri.

«Perché?»

«Ho visto dei tacchi e un mio vecchio vestito in bagno, impregnato di fumo oltretutto. » Dice facendo un po' spallucce e appoggiando la tazza del caffè ormai finito sul tavolo.

Cazzo, non dovevo stare vicino a Taehyung mentre fumava.

«Hai ripreso a fumare?» Mi chiede.

Me lo sta chiedendo perché New York avevo iniziato a fumare insieme alla mia compagna di stanza del College.

Eravamo sotto periodi di esami, super stressate e nervose, e il tabacco era una nostra soluzione.

Poi smisi, mamma non mi inviava più tanti soldi, e i pacchetti di sigarette mica te li regalano.

«Ma cosa vai a pensare? Non tocco una sigaretta da quasi un anno ormai.» Sbotto un po' incazzata, non mi piace parlare di questo argomento, beh a dire la verità non mi piace parlare mai di niente con lei.

«Non rivolgerti così a tua madre, Leah Park. » Dice puntandomi un dito contro.

È seria?

«Ti ho semplicemente chiesto dove sei andata ieri sera, santo cielo.» Aggiunge.

«Sono uscita con una mia compagna di classe, se proprio ci tieni a saperlo.» Dico mentendo spudoratamente e alzandomi dalla sedia.

«E si potrebbe sapere il nome di questa tua compagna?» Chiede alzando nuovamente un sopracciglio.

Mi sta rompendo i coglioni con questo interrogatorio, dico sul serio cazzo.

Non rispondo, esco dalla cucina.

«Ma che diamine ti prende?» Sbotta alzando le mani al cielo.

Il punto è che mi ha fatto innervosire facendomi ricordare del College a New York. Mi piaceva tanto stare lì, e adesso guardate dove sono, in Corea Del Sud porca puttana.

«Mi spieghi per quale cazzo di motivo mi hai fatto trasferire qui se tanto non ci vediamo mai?» Quasi urlo, perché tanto prima o poi questa discussione l'avremmo avuta comunque.

«Spiegami tu che cos'ha New York che Seoul non ha.» Dice tornando seria e urlando.

«Ma non centra dannazione! Mi manca la mia città, mi manca la mia scuola, mi manca Peter! Vedi? Non capisci mai niente.» Urlo per poi sbattere la porta della cucina e andare in camera mia.

Che bel risveglio del cazzo.

Mi vesto di fretta e furia, scendo nuovamente le scale e nel mentre la sento parlare al telefono di qualche affare dell'azienda.

Vaffanculo, non le frega niente di niente.

Esco di casa per prendere una boccata d'aria, sono troppo incazzata sinceramente.

Cammino un po' per le vie di Seoul, finché non mi ritrovo Taehyung davanti.

«Ragazzina, cosa ci fai fuori di casa a quest'ora della mattina?» Chiede ridendo mentre aspira un po' di fumo dalla sua sigaretta.

«Ti sembro in vena di scherzare Taehyung?» Domando guardandolo male, anzi malissimo.

«Vedo che siamo agitati qui.» Dice facendomi un occhiolino e facendomi un cenno con la testa.

«Io invece vedo che tu sei di buon umore, a differenza mia. Caspita, non è tornata a casa, tua mamma? » Chiedo confusa, non capisco il motivo di tutta questa tranquillità.

«Sì, e mi ha già anche rotto il cazzo se proprio vuoi saperlo, ma è okay, dopodomani sia mia madre che la tua devono partire per Malta, quindi non mi faccio tanti problemi. » Dice facendo spallucce, e in questo momento lo sto amando tantissimo. Non poteva darmi notizia migliore.

«Per fortuna. » Sussurro sospirando ed accennando un piccolo sorriso sulle labbra.

«Come mai? Non eri tu quella che voleva passare più tempo con tua madre?» Domanda confuso, e lo capisco.

«Esatto, ma non riesco a mandare giù il fatto che mi abbia fatto trasferire qui senza alcun motivo. Diceva che saremmo state più vicine, e che lei sarebbe stata più sicura ad avermi dentro casa. Epppure è sempre in giro e non la vedo mai. Tanto valeva farmi rimanere  a New York.» Dico arrabbiata tirando un piccolo calcio a una pietra sotto i miei piedi.

Non dice niente, semplicemente annuisce abbassando la testa.

«Dove stavi andando?» Chiede alzando un sopracciglio e finendo di fumare la sua sigaretta.

«A fare una lunga passeggiata. » Dico sospirando dalla stanchezza di questa vita un po' di merda.

«Vieni con me? Ti prego.» Gli propongo sorridendo sperando non rifiuti, che figura che ci farei.

WASTE IT ON MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora