CAPITOLO 29.

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Improvvisamente si alza dal letto, prende i suoi pantaloni da terra ed estrae il pacchetto di sigarette dalla tasca.

«Cosa vuoi fare?» Chiedo mentre anche io mi alzo dal letto per rimettermi il vestito addosso. Mi vergogno un po' a stare nuda così.

«Perché lo rimetti?» Domanda riferendosi al vestito mentre si porta una sigaretta alla bocca per poi sdraiarsi di nuovo sul letto.

«Non si può fumare nelle stanze, devi uscire fuori in balcone.» Dico fermandolo prima che possa accenderla.

«Perché l'hai rimesso?» Dice sbuffando mentre coglie da terra i suoi boxer per indossarli e andare fuori in balcone.

«Perché non voglio stare nuda. » Ammetto abbassando lo sguardo. Cazzo che vergogna, cosa ho appena combinato?

«Ma ti ho vista cinque secondi fa nuda, dov'è il problema?» Chiede ridendo accendendosi finalmente la sua dannata sigaretta.

«Non avremmo dovuto spingerci a tanto.»  Dico un po' preoccupata appoggiandomi alla porta del balcone nel quale ora lui sta fumando.

«Tu ti preoccupi troppo Leah. » Dice facendo fuoriuscire un po' di fumo dalla bocca

«Certo che mi preoccupo, tu sei anche fidanzato. Sono stata una stupida, dannazione. » Dico mettendomi  le mani fra i capelli mentre mi maledico mentalmente.

«È questo il problema? È Nagy che ti fa preoccupare? Oh, andiamo.» Esclama quasi ridendo appoggiandosi sulla ringhiera.

Scuoto la testa sospirando, è troppo ubriaco per poterci fare un discorso serio. È inutile perdere tempo.

«Lascia perdere. Vai nella tua stanza, devi dormire.» Dico andando a sedermi sul letto.

«Io non vado proprio da nessuna parte.» Dice guardandomi intensamente dal balcone.

Rimango in silenzio non sapendo cosa dire.
Ci guardiamo negli occhi per svariati secondi finché lui non decide di aprire bocca.

«Cazzo se sei bella, mi fai incazzare come un matto, però sei veramente bella, dannazione. » Sussurra continuando a guardami mentre aspira un po' di fumo.

«Sei tu che fai incazzare me, ti comporti sempre da stronzo. » Dico alzando gli occhi al cielo non facendo tanto caso al complimento.

«Beh, potresti avere ragione , ma almeno io non mi alzo la mattina incazzato per il fatto che qualcuno mi abbia dormito addosso.» Dice rinfacciandomi quanto accaduto giorni fa a casa sua.

«Senti, tu non capisci.» Dico scuotendo la testa delicatamente. E In effetti lui non può capire davvero il perché io mi sia comportata in quel modo quella mattina.

Eravamo troppo vicini, e sentivo qualcosa di troppo forte da riuscire a controllare, e questo mi ha fatto perdere la testa.

«Forse Soji riuscirebbe a capire meglio. » Dice sbuffando amaramente per poi buttare la sigaretta giù dal balcone.

«Smettila di nominare Soji. Perché devi mettere in mezzo cose che non c'entrano nulla? » Dico alzandomi per dirigermi dalla sua parte.

Lui si passa una mano tra i capelli mori, per poi rientrare nella stanza e cominciare a vestirsi.

«Cos-...» Sussurro confusa. Stavamo discutendo e ora se ne va? «Dove diavolo vai?» Chiedo arricciando la fronte e assottigliando gli occhi.

Non mi risponde, apre la porta ed esce dalla stanza, facendomi rimanere di merda.

Assurdo.

WASTE IT ON MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora