CAPITOLO 26.

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Taehyung's pov.

«Okay senti qui. » Mi dice mentre addenta una fetta di pizza. L'ho portata in una pizzeria, continuava a lamentarsi di avere fame e a dire che a casa non ci voleva tornare. Così eccoci qui.

«Leah se spari ancora una puttanata giuro che mi alzo e me ne vado.» Dico scuotendo la testa. È da quando l'ho seguita per fare questa passeggiata,che continua a fare discorsi assurdi, quasi non la seguo più.

«Che ne diresti di farmi un favore immenso? Ci guadagniamo entrambi.» Dice avvicinandosi più a me.

Le faccio segno di parlare, anche se so già che dirà qualcosa senza senso.

«Dato che hai diciotto anni potresti tranquillamente prenotarmi un biglietto aereo per Ne-....»  La interrompo subito.

«Non se ne parla. Cosa ti passa per la testa?» Domando guardandola male.

«A te cosa cambia? Prenoti il biglietto a nome dell'azienda ed è fatta. Io parto e sono felice, tu non mi dovrai più vedere e sarai felice. Te l'ho detto, ci guadagniamo entrambi. » Dice leggermente entusiasta.

Lo sapevo che avrebbe detto qualche puttanata.

«Tanto per cominciare io ti potrei solo prenotare voli all'interno di questo continente. Per destinazioni come New York c'è bisogno della firma di tua madre, ragazzina.» Dico ridendo non capacitandomi di come le sia uscita questa idea.

Scuote la testa mordendosi il labbro inferiore.

«Cazzo. Cosa mi è passato per la mente?» Dice quasi rimproverandosi.

«Una grande stronzata, ecco. » Dico ancora ridendo.

«Parlando di cose serie: C'era veramente Soji ieri sera al Lux?» Domando alzando un sopracciglio, non faccio altro che pensarci, anche perché lui non potrebbe nemmeno entrarci al Lux dopo tutte le puttanate che ha fatto.

«Sì, te l'ho già detto.»

«Che figlio di puttana. Vabbè, tu stasera non parlargli, intesi? Me la vedo io con lui.» Dico scuotendo la testa, mi ha rotto veramente il cazzo Soji.

«Stasera? Perché dovrei parlarci stasera? » Domanda arricciando la fronte. Che carina che è tutto sommato.

«Ci sarà una  cena di affari per l'azienda e ci sarà anche lui, insieme alla sua famiglia stronza. I suoi genitori sono dipendenti della Jart. » Rispondo prendendo una fetta della sua pizza per mangiarla, io ho finito la mia da un bel po'.

«Capito. Comunque non ti permettere di trattarlo male, ieri mi ha offerto da bere e sembrava molto gentile. » Dice puntandomi un dito contro con tono serio.

«Faccio il cazzo che mi pare, ragazzina. » Dico sbuffando.

Certo che è proprio ingenua, non capisce che Soji le parla e fa il carino solo per infastidire me.

«Ma ti da così tanto fastidio se voglio fare altre amicizie in questo paese di merda?  Guarda come mi sono ridotta, a supplicarti di stare un po' con me per quanto sono disperata. » Dice alzandosi dal tavolo.

«Dove cazzo stai andando? » Domando con un tono leggermente alto.

«Dove cazzo mi pare. » Quasi urla muovendo le braccia verso l'alto.

Trattengo un po' una risata vedendola che si dirige verso il bagno della pizzeria. Assurdo.

Io se avessi detto "dove cazzo mi pare" molto probabilmente sarei uscito dal locale e sarei andato dall'altra parte della città, lei solo in un misero bagno.

«Per tua informazione. » Dico alzandomi dalla sedia non appena esce dal bagno per venirmi incontro. «Non mi hai dovuto supplicare, mi piace stare con te in fin dei conti. » Le faccio l'occhiolino per poi cingerle le spalle con un braccio.

«E ora usciamo. Mi sono rotto i coglioni di stare qui dentro.» Dico avvicinandomi verso l'uscita con lei sempre sotto il mio braccio.

Noto che sta sorridendo con la guancia appoggiata al mio petto e non posso far a meno di sorridere anche io.

«Sei un pezzo di merda.» Dice continuando a sorridere.

«Stai zitta. » Dico ridendo e scompigliandole i capelli sulla testa.

Quasi mi viene un colpo.
Mi sposto da lei cominciando a tossire, ovviamente per finta.

Mi guarda confusa ma faccio finta niente.

«Si è fatto un po' tardi, dovrei vedermi con Nagy. Noi ci vediamo stasera a cena, va bene?» Dico dandole una piccola pacca sulle spalle un po' imbarazzato.

Non voglio passare altro tempo con lei, mi fa uno strano effetto.

«Nagy, beh divertiti con lei. Io invece mi sa che andrò a fare una visita a Soji. » Dice sbuffando e allontanandosi.

«Che ti prende?» Chiedo un po' confuso e con un filo di fastidio.

Proprio non posso immaginarmela con Soji.

«Ci vediamo stasera. » Dice voltandomi le spalle per poi andarsene.

«Cazzo!» Impreco arrabbiato. Non dovevo dirgli di Nagy.

Leah's Pov

Se ne andasse a fanculo lui e quella stronza .

Il punto è che mi da proprio fastidio il fatto che stia con Nagy. Non che io voglia che stia con me, ma so per certo che con lei non è se stesso.

Per quanto riguarda prima, ho detto una bugia.

So che Soji è interessato a me, solo che a me proprio non piace.

Sarà per tutte le cattiverie che ho sentito su di lui, ma fatto sta che non mi piace. Anche se con me si comporta abbastanza bene.

Adesso sono in camera mia e sto vedendo che vestito potrei indossare per stasera.

Mia madre continua a sorridere con una faccia da ebete e non capisco il motivo, è davvero emozionata per una cena? Che poi se fosse stato per lei, l'avrei scoperto solo ora.

Appena finisco di prepararmi scendo giù in salotto, dove mia mamma mi sta aspettando.

Lei ha un vestito color rosa antico pieno di brillatini, mentre io un semplice vestito nero che fascia bene le mie forme e mi stringe la vita risaltando per bene i fianchi.

«Mi raccomando Leah, comportati bene e sorridi a tutti. È una cena d'affari per l'azienda, non farmi fare figuracce. » Dice puntandomi un dito contro preoccupata.

«Possiamo andare?» Chiedo sbuffando, per chi mi ha preso?

WASTE IT ON MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora