CAPITOLO 40.

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«Qualcuno ha visto Taehyung?» Domando. È da cinque giorni che non lo vedo, né a scuola, né in giro, sono un po' preoccupata.

Jimin e Jungkook si guardano, per poi girarsi contemporaneamente e guardarmi negli occhi.

«Perché questa domanda?» Chiede Jungkook.

«Perché non lo vedo da un po'. Non vorrei che gli fosse successo qualcosa.» Ammetto.

«Da quando ti importa?» Dice sempre Jungkook, ma questa volta inarcando un po' il sopracciglio.

Sbuffo alzando gli occhi al cielo.

Non ho certo intenzione di rispondergli. È davvero un impiccione a volte.

Jimin sospira, chiudendo per qualche istante gli occhi.

«Penso stia attraversando un periodo un po' particolare Taehyung. Non è la prima volta che sparisce senza dire nulla.» Mi spiega brevemente Jimin.

«Cosa gli è successo?» Domando.

«Taehyung è un tipo strano. Te l'ho anche detto quando ci siamo conosciuti. Non si sa mai cosa gli succede o cosa gli passi per la testa. » Dice facendo spallucce.

La campanella suona. Sta per iniziare la prima ora.

«Bene.» Dice Jungkook cambiando discorso. «Io entro in classe. Vieni con me?» Domanda facendomi segno con la testa di seguirlo.

«No. Penso che andrò prima in bagno.» Dico passandomi una mano dietro il collo.

«Okay, ti aspetto in classe.» Dice mettendosi lo zaino sulle spalle, per poi andare.

Noto che Jimin mi sta guardando sorridendo.

«Che c'è?» Chiedo.

«Nulla, nulla.» Dice ridacchiando. «Ci vediamo in giro.» Dice salutandomi con la mano.

Ovviamente non andrò in bagno, e questo temo che Jimin l'abbia capito.

Poso i libri  nell'armadietto, lasciandoci anche lo zaino. Voglio andare a casa di Taehyung, per accettarmi che stia bene.

Se Peter scopre che sto saltando scuola, come minimo mi apre la testa.

Esco dall'edificio scolastico, e dopo mezz'ora circa arrivo finalmente sotto casa di Taehyung.

Ho fatto un bel pezzo di strada a piedi, e spero soltanto che quello stronzo sia dentro. Non vorrei che fosse andato da qualche parte, mandando a fanculo i miei trenta minuti di camminata.

Suono al campanello, ma nessuno viene ad aprirmi.

Forse starà dormendo. D'altronde sono solo le otto e mezza del mattino.

Mi volto per vedere se c'è la sua macchina, per capire se è dentro casa o meno, ma non vedo nulla.

Ad un certo punto sento la maniglia abbassarsi, e la porta aprirsi.

In men che non si dica mi ritrovo davanti un Taehyung assonnato, con i capelli scompigliati, e con gli  occhi ancora socchiusi per via del sonno.

La vista più bella che potessi chiedere.

«Hai idea di che ore siano?» Mi chiede con un tono seccato.

«S-sì, lo so.»

«Perché cazzo non sei a scuola?» Domanda un po' urtato.

Pensavo che gli avrebbe fatto piacere, l'idea di venirlo a trovare.

Ho paura di avere fatto male a venire fin qui, forse non è felice di vedermi quanto lo sono io.

WASTE IT ON MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora