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<<Mi spieghi nuovamente perché devo provarmi questa roba?>> sbuffo annoiata dal comportamento strano di mia madre.

Appena finito di pranzare ha iniziato subito ad urlarmi contro, ordinandomi di provare 200 cose insieme.

<<Continuo a non capire.>> affermo aspettando una risposta che per ora non è disposta a darmi.

>> affermo aspettando una risposta che per ora non è disposta a darmi

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<<Sei perfetta.>> esclama soddisfatta.

Io davvero non la capisco.

Mi ha conciata così per stare in casa?

È arrivato il giorno in cui ha definitivamente perso la testa perché sennò non si spiega.

Dopo cinque minuti buoni che discutiamo sul fatto che sia impazzita, sentiamo bussare alla porta. Corre ad aprire e io rimango senza parole nel vedere un Finn elegante e sorridente, che mi aspetta con un mazzo di rose.

Questi due si sono messi d'accordo per organizzarmi un appuntamento?

<<Io sono sconvolta.>> ammetto non sapendo cosa realmente dire.

Mi avvicino lentamente al ragazzo più bello del mondo e provo a lasciarmi andare per un secondo.

Fulmino con lo sguardo mia madre che mi ha tenuto nascosto il loro piano segreto, ed afferro il braccio di Finn per trascinarlo via.

Ovviamente non rifiuto l'uscita con il ragazzo dei miei sogni, ma avrei voluto prepararmi psicologicamente.

<<Sei pazzo.>> rido mentre continuo a tirarlo per la camicia nera, verso l'ascensore.

Il suo sguardo non accenna a staccarsi un secondo dal mio, però non mi sento a disagio.

Sto bene.

<<Non volevo tornare in Canada con il ricordo di te che non mi saluti nemmeno.>> esclama appoggiandosi alla parete d'acciaio.

Siamo uno di fronte all'altro, aspettando di arrivare al piano terra.

Adoro quando si veste di nero, e ancora di più adoro vederlo sorridere.

<<È un appuntamento per caso?>> ammicco avvicinandomi leggermente.

Forse gli sembrerà un comportamento strano e inappropriato, ma la tensione tra noi due è impossibile da nascondere e io ho voglia di divertirmi.

I suoi occhi rimangono incastrati ai miei e posso benissimo notare la sua agitazione mascherata.

È teso ed ha paura di dire, o fare, la cosa sbagliata. Quindi decido di prendere in mano la situazione.

<<Rispondi.>> sorrido continuando a provocarlo.

<<Millie.>> sospira abbassando la testa a causa della mia troppa vicinanza.

<<Dovevamo rimanere amici no?>> ribatto ormai a pochi centimetri dal suo viso.

Fillie || OLTRE LA FINZIONE 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora