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Ci preparammo dunque per andare a scuola. Ci tenemmo la mano per tutto il tragitto fino a quando non accostammo davanti alla casa di Brittany.

Ebbi un impulso mai avuto prima. Non mi resi conto di poter correre un serio pericolo. Ma non appena Bill fermò la macchina, io gli detti un bacio rapido. Lui mi mi appoggiò la mano sulla schiena e con il dito indice cominciò ad accarezzarmelo lasciandomi una scarica di adrenalina assurda. Mi morsi entrambe le labbra per assaporare di più il suo sapore. Non accenammo una parola, solo due sorrisi. Lasciai la sua mano e uscii dalla macchina andando a suonare il campanello.

- "Buongiorno amore!" Le dissi non appena la vidi uscire dalla porta.

"Buongiorno figa! Pronta per una nuova noiosissima giornata?"

- "Come al solito. Ma non sarà noiosa dai".

D'un tratto mi guardò da cima a fondo con un sopracciglio rialzato:

- "Ma hai fatto qualcosa?"

- "In che senso?"

Mi guardai anche io scrutandomi.

-"Non lo so. Sei... diversa. Mi sembri felice. Prima eri sempre triste".
- "No vado solo a momenti lo sai".
-"Sarà. Ma sono contenta comunque di vederti così. Questa è la vera Evelyn".
-"Anche io sono contenta quando sei felice Brittany".

Non potevo desiderare una migliore amica migliore. Mi abbracciò e io a stento mi trattenni dal piangere. Quanto avrei voluto dire di me e Bill e che finalmente ero felice.

Salimmo in macchina e Brittany non poteva non chiedercelo:

"Dov'è Sara?"

Mi dimenticai di Sara, strano ma vero. Ero talmente presa dalla felicità che mi dimenticai di tutto.

"Sua madre ha deciso di portarla a scuola perciò stamattina non c'è"."Ah va bene".

Bill come sempre sapeva come risolvere la situazione. Mentiva bene ed era molto credibile. Io quando cominciavano a domandarmi qualcosa, iniziavo a balbettare e a toccarmi i capelli perché non sapevo cosa dire.

Quanto avrei voluto avere la sua stessa sicurezza. Arrivammo a scuola e per me fu come varcare quel portone d'ingresso per la prima volta. Mi sembrava tutto diverso e strano, come se vivessi un'altra vita. Il mio impulso cercò di allungare la mano per prendere quella di Bill ma mi dovetti trattenere.

Ecco che quello fu il primo giorno in cui dovevamo nascondere le nostre emozioni. Entrammo a scuola Bill raggiunse i suoi amici, ma prima di farlo ci salutò girandosi e i suoi occhi azzurri pronti a farmi battere il cuore.

- "Ragazze allora ci vediamo".

- "Certo ciao." rispose Brittany sistemandosi lo zaino sulla spalla. Io rimasi ferma sganciando un finto sorriso.

Poi Bill mi guardò e con il suo sguardo mi salutò come se si fosse avvicinato a me e mi avesse baciato davanti a tutti. Per un attimo mi immaginai quella scena: lui che mi prende i fianchi, mi accarezza il viso e mi bacia davanti a tutti, senza problemi o timore che qualcuno potesse giudicarci.

Quanto ancora avrei potuto sopportare quella situazione? Andammo verso gli armadietti e presi i libri delle lezioni, poi mi girai verso il gruppo di Bill e vidi tutti quanti felici che chiacchieravano come sempre. Tutto seppur diverso era comunque rimasto uguale.

- "Andiamo?" Mi disse Brittany dandomi dei colpetti sul braccio

Per il momento andava bene così. Non riuscivo a smettere di pensare alla giornata trascorsa al mare con lui. Sognavo ad occhi aperti e cercavo di rivivere quei momenti immaginandomi stretta tra le sue braccia. Quel giorno fu uno dei più belli della mia vita. Passavo sempre giornate cupe e tristi a scuola ma finalmente dopo tanto tempo, fui rilassata e non ebbi pensieri tristi. Quel giorno c'era la lezione di ginnastica e io come ogni volta mi preparavo negli spogliatoi per giocare a Pallavolo; era il mio sport preferito e me la cavavo piuttosto bene. Arrivai in ritardo e gli altri erano già pronti per iniziare.

HAPPENED 1 - (Così lontani, così vicini)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora