Mentre ascoltavamo la musica vedevo Bill agitato: «Oh andiamo te la sei presa presa per via di quello che ti ho detto di Sara?». «No Eve, non me la prendo per così poco lo sai bene». «Allora perché ti vedo particolarmente nervoso?». Bill non mi rispose e lo lasciai stare.
Cambiai improvvisamente genere di musica: «Ei ei non toccare la radio!». «Ma non mi piace il rock lo sai bene». «Allora fattelo piacere, è la mia macchina». «Mamma mia come siamo antipatici stamani. Senti non prendertela con me chiaro? E che palle!». Bill non distolse lo sguardo dalla strada: «Non me la prendo con te e mi dispiace che ti abbia dato questa impressione, ma lo sai che la musica mi rilassa, soprattutto ora e non dire parolacce!». «Ok scusami hai ragione». Rimisi la musica che stava ascoltando ma sbuffando continuamente. Gliela detti vinta quel giorno.
Bill d'un tratto cominciò a cantare a tutto spiano con dei versi da comico e io di colpo mi coprii le orecchie: «Vuoi farmi diventare sorda?». Bill alzò la voce e continuò a cantare e poi a simulare gesti da rockettaro. «Sei tutto matto tu, smettila mi fa male la testa!». «Beh allora sei matta anche tu, dato che sei mia sorella», mi fece una linguaccia divertita e io risi assieme a lui. Con una mano impugnò le dita simulando un microfono e continuando a fare quei tipici versi da rock. Fui contenta e felice che tornò in sé. «Se Elvis ti vedesse si vergognerebbe di te», Bill continuò a cantare a squarcia gola e io non smisi di ridere assieme a lui: «Sei davvero incredibile».
Questi eravamo noi, semplici e una vita normale, senza nulla da invidiare. Eravamo noi, felici e spensierati.
«Allora, ne vogliamo parlare?» Bill mi lanciò uno sguardo beffardo. «Parlare di cosa?» domandai.
«Lo sai bene...». Sapevo di cosa stesse parlando ma semplicemente non avevo più niente da dire. Mi aveva già consolato ieri in piscina.« Bill è acqua passata me lo hai detto tu, era solo un cafone».
«Sì, un cafone che si prende gioco di mia sorella».
«Beh sei stato tu a farmelo conoscere, con tutte le tue festicciole assordanti.»
«Oh bene adesso la colpa è mia!». Esclamò.Sapevo bene che non lo fosse ma non avevamo altro da dire su questo argomento. Conobbi un suo amico, Miles, che si dimostrò semplicemente per quello che era... non aveva alcuna intenzione di conoscermi e ne tanto meno avere una relazione. Bill lo ha saputo vedendomi piangere davanti alla piscina. Mi ha fatto piacere avere mio fratello accanto e consolarmi ma non capisco perchè abbia voluto riaprire l'argomento.
«Senti so bene che non dovevo ma volevo solo dirti che è un cafone e meriti un ragazzo che ti sappia apprezzare e amare per quello che sei.»
Lo guardai stranita. Questo è mio fratello? A volte sa essere saggio anche se mi fa sempre arrabbiare.
«Ne sei sicuro?» gli domandai quasi fosse un argomento pericoloso.
«Certo, ne sono sicuro.» si girò verso di me per un secondo facendomi un occhiolino simpatico. Stetti sicuramente meglio e cercai in tutti i modi dunque di non pensare più a Miles.
Arrivammo a casa di Sara e lei era fuori ad aspettarci picchiettando il piede sull'erba pestata: «Ma che fine avevi fatto?». Io come al solito dovevo andare sul sedile posteriore, per lasciare quello davanti a lei. «Scusami tesoro!». «Spero che non si ripeta più». «Se si ripetesse non è la fine del mondo Sara» alzò le difese Bill.
Nemmeno mi salutò o mi fece cenno con la mano ma oramai ero abituata anche della sua presenza nevrastenica e ai suoi modi scorbutici.
Non mi piaceva Sara. Aveva un carattere molto arrogante e vanitoso, ma dovevo accettarla, in fin dei conti era la ragazza di Bill.
Per fortuna a pochi isolati dalla casa di Sara viveva Brittany e non appena la vidi davanti sul viale mi feci da parte per farle spazio: «Buongiorno a tutti». Ero contenta del fatto che Bill prendesse anche Brittany. Lui era sempre premuroso con tutti, un pregio di lui che ammiravo molto. Non vedevo l'ora di prendere la patente, per poter finalmente andare a prendere Brittany da sola. Lei era più grande di me di pochi mesi ma ancora non aveva preso la patente per dedicarsi interamente alla scuola, cosa che non farò io.
Ogni mattina dunque era la routine: scendevamo dalla macchina, Bill e Sara si prendevano per mano, salutavano me Brittany e si dirigevano verso l'entrata della scuola raggiungendo i loro amici.
Io invece con Brittany andavo direttamente in classe, anche perché io e lei andavamo insieme nella stessa classe, un altro motivo per cui mi piaceva andare a scuola; sono sempre insieme a lei: «Un altro giorno di sofferenza» esclamò Brittany. «Oh andiamo, c'è di peggio nella vita credimi». «Si non lo metto in dubbio», mi rispose con un finto sorriso.
Vidi di sfuggita Bill salutare i suoi amici e tutti dietro a lui come se fosse una specie di mascotte del gruppo. Molte ragazze seppur fidanzato continuavano a stargli dietro con la speranza che un giorno si sarebbe lasciato. Era uno dei ragazzi più voluti della scuola, stimato da molti, anche perché giocava a Football ed era il quarterback della squadra.
In certi momenti lo invidiavo con quella sua espressione così profonda e misteriosa. Forse era uno dei motivi per cui attraeva cosi tanto. Anche Brittany per un periodo si era infatuata, purtroppo non ricambiata. Non glielo ammisi mai a lei ma mi sarebbe piaciuto vederli insieme.
L'ora di pranzo era sempre uno dei momenti più belli perché mi riunivo con i miei amici parlando del più e del meno. Non ebbi molta fame quel giorno e ovviamente Brittany e Logan se ne accorsero.
- «Perché non mangi?» Mi chiese Brittany.
- «Non ho molta fame, ho mangiato tanto a colazione!»
- «Beh, allora ti scoccia se prendo un po' delle tue patatine?»
- «Certo che no, almeno così assumo meno calorie.» ironizzai.
- «Non hai mai avuto problemi di peso Eve, anzi, sei una delle ragazze più belle che abbia mai visto, cosa ti manca?».
- «Ragazzi stavo scherzando, lo sapete che mi piaccio per come sono!»
- «Lo sai quanto sei bella vero Eve?» Esclamò Logan, sorridendomi in modo sincero.
- «Ognuno è bello a modo suo. Sono normale tutto qui, ma grazie per il complimento» risposi modesta. «A proposito...», cambiai argomento: «Com'è andata con quel ragazzo?» domandai a Logan riacquistando l'appetito. «Quale? Quello dell'altra sera? Non bene... non mi ha più chiamato». «Oh... mi dispiace» gli risposi afflitta.Logan era il mio migliore amico dopo Brittany. L'anno scorso si era dichiarato apertamente gay, e a differenza mia, Logan è sempre stato aperto con tutti.
Ha passato momenti davvero difficili della sua vita a cominciare con i suoi genitori, come dal resto ognuno, anche se lui doveva essere più forte di tutti noi messi insieme: da quando fece coming out molti cominciarono a deriderlo e prenderlo di mira. Io e Brittany lo abbiamo sostenuto per tanto tempo, andando a casa sua molto spesso per consolarlo. Questo contribuì a unirci ancora di più.
Siamo tutti diversi, tutti con un proprio modo di fare, con un proprio stile, ed è per questo che dopo aver conosciuto questo ragazzo abbiamo capito che non bisogna giudicare nessuno dalle apparenze. Mi aveva cambiato in bene in qualche modo.
Ciao wattpadiani:
Evelyn è una ragazza un po' ribelle, ma molto vera e sincera. Che ne pensate del rapporto con il fratello Bill? Un abbraccio🧡
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HAPPENED 1 - (Così lontani, così vicini)
Storie d'amore[STORIA COMPLETATA] TRILOGIA della saga PRIMO CAPITOLO DELLA STORIA: HAPPENED così lontani, così vicini Evelyn è una semplice e spensierata ragazza di diciassette anni che vive una vita piena e felice: i suoi amici, il suo liceo, la sua famiglia. E'...