Corremmo di sotto da sua madre per avvisarla. Rispose subito di si senza problemi come tutte le volte. Chiamai papà e avvertii pure lui. E così rimasi a dormire da Brittany.
Cercammo quindi rompere il ghiaccio mettendo finalmente una canzone decente. Mise "Worth it" delle Fifth Harmony. Cantammo insieme sul letto io con il telecomando del televisore e lei con una penna fingendo che fossero microfoni.
Alzammo il volume non al massimo, ma in modo che comunque potesse bombare dentro le nostre orecchie. Cantammo con il fiato in gola fino all'arrivo della mamma di Brittany. Facevamo spesso le pazze e anche se non era l'orario adatto per poterlo fare, poco ci importò. Cantammo con tutto il fiato che avevamo in petto seguito da forti risate. Il finale era sempre quello di cadere sul letto. E così facemmo anche quella sera. Sistemammo quindi il letto e aiutai Brittany nel farlo.
«Senti una cosa. Non hai detto nulla sul perché del mio gesto».
«Te lo avrei chiesto domani. Adesso francamente ho poca voglia». «Va bene ma avrei voluto risolverla adesso e non riaprire più la discussione». «Non preoccuparti, se ne parla domani. Credimi è meglio e comunque è tutto risolto, tu sei qui ed è questa la cosa importante».
Ci preparammo per andare a dormire. Mi feci prestare un suo pigiama e come le sere che andavo a dormire da lei dormimmo insieme sul suo letto. Spense la luce ma non ci mettemmo subito a dormire. Brittany cominciò infatti a riempirmi di domande. Era evidente che non riuscì ad aspettare a domani.
«Bill mi ha detto del perché sei fuggita. Per quel ragazzo vero?». «Già, quel famoso ragazzo». «E com'è andata?».
Si girò verso di me sistemandosi per bene con il cuscino e le mani tese sotto la sua testa come appoggio.
«E' andata bene ma ci ho chiuso».
«Sul serio?». «Già non era il mio tipo». «Perché non vuoi dirmi chi è?». «Te lo dirò ma adesso non posso». «Perché?». «Beh se fosse durata si». «Semmai è il contrario». «Ok te lo dirò promesso ma adesso non voglio. Ti prego». «Va bene».
Ci demmo la buonanotte e ci addormentammo quasi subito. Anche se prima di farlo avevo sempre una persona nei miei pensieri... Il giorno seguente mi svegliai con calma e stirandomi il corpo tirando un forte «Wuaaaaa». Ero rincoglionita come chiunque la mattina. Lo sguardo perso e gli occhi socchiusi.
D'un tratto però mi venne un tonfo tremendo al cuore. Mi alzai di colpo dal letto e i miei occhi erano fuori dalle orbite:
«ODDIO LO ZAINO, L'HO DIMENTICATO A CASA!!!»
Brittany dormiva ancora. Cominciai a farmi prendere dal panico. La scossi di colpo per svegliarla.
«Brittany devo andare subito a casa ho lasciato lo zaino!»
Mi rispose con tranquillità e tono basso ancora mezza addormentata.
«Stai tranquilla, chiama Bill così lo prenderà lui».
Mi si gelò il cuore e il mio corpo cominciò a tremare. In quel momento mi ricordai che dentro lo zaino c'era il mio diario. Sul quel diario raccontavo tutto su di me, sulle mie esperienze, i miei sentimenti e ciò che provavo per lui.
Dovevo assolutamente fare qualcosa. Sbalzai fuori dal letto e corsi immediatamente a prendere il telefono. Sbattei il mignolo contro l'angolo della parete, ma l'adrenalina era talmente forte che non mi resi conto del dolore. Sbagliai addirittura a comporre il numero per quanto fossi agitata. Lo chiamai e iniziò a squillare. Il cuore mi batteva così tanto che sembrava fuoriuscisse dal petto.
«Pronto?»
Rispose al telefono.
«Ei ciao... buongiorno! Senti io sono rimasta a dormire da Brittany e io...». «Si stai tranquilla l'ho già preso».
Mi interruppe. Quindi domandai col cuore in gola:
«Cosa hai già preso?»
E lui... lo disse: «Lo zaino!»
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HAPPENED 1 - (Così lontani, così vicini)
Romansa[STORIA COMPLETATA] TRILOGIA della saga PRIMO CAPITOLO DELLA STORIA: HAPPENED così lontani, così vicini Evelyn è una semplice e spensierata ragazza di diciassette anni che vive una vita piena e felice: i suoi amici, il suo liceo, la sua famiglia. E'...