Tornammo a casa. La mia felicità era alle stelle, mi sentivo come una cometa che emanava tutto il suo splendore, la sua lucentezza, brillante e piena di vita. Quei momenti passati per me furono pieni di gioia, mi sembrava lievitare nel cielo.
Ero felice che Bill mi avesse portato nel suo posto segreto, che si fosse aperto con me e che mi avesse fatto capire quanto immensamente bene mi volesse. Non mi sarei mai aspettata che Bill avesse un luogo segreto e che lo avesse confidato a me: il nostro rapporto era più unito di quanto osassi immaginare. Bill quella sera riuscì a buttar fuori tutte le emozioni e pensieri che provava nei miei confronti. Era una parte di lui che non avevo mai visto prima. Qualcosa in me cambiò il giorno dopo.
Mi svegliai di colpo con una forte mancanza di ossigeno. Il respiro era sempre più affannoso e il cuore mi batteva davvero forte. Mi sentivo piena di energia nonostante avessi dormito poco. Non capì il vero motivo e questo per me fu frustrante. Scesi come ogni mattina per fare colazione. I pensieri su di lui furono immediati.
Mi pareva di aver visto un angelo. Lui era là, seduto a fare colazione. Stava parlando con Maria. I raggi penetravamo attraverso la porta finestra e lo avvolgevano tutto attorno. I suoi capelli da biondo scuro divennero luminosi e raggianti, i suoi occhi erano color cristallo, sembrava di vedere l'oceano attraverso essi. Appena mi vide davanti comparve anche un sorriso raggiante dal suo sguardo. Il cuore non rallentò i battiti, anzi, furono più forti. Qualcosa in me cambiò intensamente, solo che non avevo ancora capito cosa.
«Buongiorno Evelyn!».
Era un buongiorno come tanti, eppure per me diverso dal solito. Da quella frase tutto il mio corpo ricevette un'ondata di elettricità dalla punta dei piedi fino ai miei capelli. Le mie guance cominciarono ad arrossire, i miei occhi a brillare e le mie mani cominciarono a tremare e sudare. Ricordo così bene quella giornata perché notai qualcosa di diverso dalle altre volte. Ci dirigemmo verso la macchina come ogni mattina ma la sola differenza era che lo sportello non lo aprii io come succedeva solitamente, lo fece lui.
Mi aprì lo sportello e mi invitò a salire. Non riuscivo a smettere di sorridere. Lui lo notò chiaramente ma non disse nulla se non i suoi occhi che tramite la loro espressione si capiva cosa stesse pensando. Era felice anche lui. Qualcosa in quell'istante legò sempre di più il nostro rapporto. Bill è sempre stato un ragazzo che riusciva a tenere dentro i sentimenti. Forse era così o forse mi sbagliavo.
Era la prima volta che riuscivo a capire cosa stesse pensando attraverso i suoi occhi, difficile conoscendo il suo carattere, o così credevo di sapere. Ho sempre pensato di conoscere del tutto Bill quando aveva quindici anni. Da allora quando entrò l'adolescenza lui cambiò improvvisamente.
Divenne molto sicuro di sé ma sempre con quel suo carattere umile e riservato; si chiuse nel suo mondo staccandosi molto dalla sua famiglia, me compresa anche se c'è sempre stato per me ma non come lo era prima. Ricordo un periodo in cui ero gelosa di lui, soprattutto quando iniziò il liceo e dopo quando lo iniziai io e potei vedere e notare la sua grande fama nella scuola. Brittany me lo confermò non appena lo vide, ne rimase letteralmente incantata. Lo invidiavo profondamente e provai anche odio nei suoi confronti.
Mi sentivo messa da parte come una fallita di sorella mentre lui continuava ad aumentare la sua fama e stima da parte della scuola. Non c'era giorno in cui lo vedevo o sentivo al centro dell'attenzione da parte di tutti. Molte ragazze si riunivano in gruppo e parlavano di lui. Potevo sentirle anche da metri di distanza perché il suo nome era sempre sulla bocca di tutti. Altre ragazze invece lo aspettavano perfino davanti l'aula dove Bill faceva lezione, in attesa che uscisse.
E quando passava accanto a loro, facendo finta di niente, le ragazze cominciavano a ridacchiare e arrossire. Se per qualche "caso" Bill alzava lo sguardo e guardava una ragazza del gruppetto, attraverso il suo sguardo potevo capire quanta felicità Bill trasmettesse solamente con un semplice guardo.
Perfino i maschi cominciarono a parlare di lui, lo ritenni preoccupante perché la cosa strana era che Bill era se stesso e non si vantava di nulla, al contrario dei suoi amici, orgogliosi per così dire di essere loro amico.
Ma sapevano che carattere incredibilmente forte e maturo avesse, mentre il suo aspetto esteriore completava il cerchio: era la ciliegina sulla torta. Oltre ad essere bello, carismatico era estremamente affascinante. I suoi occhi erano inconfondibili, forse perché aveva un viso particolare, che non si vede spesso a giro. Le sue labbra erano carnose color rosa scuro, e lucide. Aveva un naso piccolo ma molto elegante, alla francese, tipico naso standard di una persona apparentemente bella. Tutti questi dettagli fisionomici completavano il tutto.
Ricordo un giorno giravo per i corridoi pensando agli affari miei, e delle ragazze mi guardarono male, come se fossero arrabbiate con me perché ero sua sorella o semplicemente perché mi invidiavano. Non potevo saperlo, continuavo per la mia strada fregandomene, ma al ritorno ne risentivo il peso. Certe volte mi imbarazzavo di essere la sorella di Bill; ero come etichettata. Quando mi vedevano pensai subito ai loro commenti: "Arriva la sorella sfigata/fortunata di Bill."
Adesso invece potevo dire di essere stata orgogliosa per essere stata la sorella di Bill, anche se molte volte ne risentivo il peso. Quando un ragazzo o una ragazza si avvicinavano me, mi illusi di poter fare nuove conoscenze.
Venivano solo a chiedermi di Bill. I ragazzi perché volevano essere come lui mentre le ragazze perché volevano conquistarlo o semplicemente sapere qualcosa su di lui, quelle tipiche bambocce che si prendono una cottarella, con quella voce stridula e insignificante. La cosa si fece sul ridere perché bastava dicessi due parole e per loro sembrava che avessi riferito qualcosa di incredibile e unico. Iniziavano ad urlare e ridacchiare come bambine di tre anni e si guardavano a vicenda felici e contente. Pareva di essere in un talk show. Sembrava quasi un Dio ai loro occhi.
Dovevo solamente lasciar perdere e scherzarci sopra, ridacchiando ingenuamente come loro. Bill è sempre stato così. Ha sempre attirato l'attenzione per il suo sguardo, bellezza, carattere e la sicurezza che aveva. Tutte queste cose giocavano solo a favore suo. Era incredibilmente attraente anche dal modo in cui si muoveva, e la sua intelligenza completava il tutto. Tutti si incantavano guardandolo, come quando sali in una giostra e vivi emozioni nuove, incontrollabili.
Adesso che le cose erano cambiate potevo in un certo senso capire come si sentivano quei ragazzi che si fermavano per farmi qualche domanda. Anche se sono cresciuta con Bill volevo sapere il più possibile su di lui, e quindi divenni ben presto parte di quel vasto gruppo (anzi tutta la scuola) che voleva sapere o avvicinarsi a Bill.
Sembrava assurdo ma adesso che le cose erano cambiate incredibilmente, sembrava che non lo conoscessi più, che dentro di me avessi azzerato tutto su di lui, come se volessi conoscerlo da capo. Quel gesto di aprirmi lo sportello ogni mattina, si fece ben presto una routine e la cosa strana era che nessuno dei due accennava una parola, solamente gesti e sguardi, concludendosi con dei sorrisi.
Una sera invitai Brittany a casa mia e Bill, come consuetudine, invitò i suoi amici e la sua ragazza. Anche se tante cose erano cambiate, molte altre rimasero uguali: Sara, i suoi amici, la scuola... il nostro "nuovo" rapporto era ancora mascherato, nascosto da una fittissima nebbia, come se non ci fosse alcun modo di entrarvici.
Mi sembrava di essere lontana anni luce da questo nuovo rapporto con Bill, eppure lui era lì e lo vedevo ogni giorno. Quella sera continuai a guardare nel vuoto, incantata e persa nei miei più profondi e nascosti pensieri e senza un apparente motivo: tutto il mio modo di fare era d'impulso. Io e Brittany rimanemmo in camera come al solito, parlare e spettegolare degli altri con gli snack come conforto.
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HAPPENED 1 - (Così lontani, così vicini)
Romance[STORIA COMPLETATA] TRILOGIA della saga PRIMO CAPITOLO DELLA STORIA: HAPPENED così lontani, così vicini Evelyn è una semplice e spensierata ragazza di diciassette anni che vive una vita piena e felice: i suoi amici, il suo liceo, la sua famiglia. E'...