Attenzione: Questo capitolo contiene parole e messaggi forti a sfondo sessuale.
Passai un Natale e un compleanno fantastici. Quel giorno in cui ogni anno festeggiavo due feste importanti, mi avrebbe segnata per il resto della mia vita. Mai lo avrei più dimenticato. Me lo tenevo stretto nel mio cuore e con gli occhi chiusi rivivevo ogni situazione accadutami. Non ci pensai troppo: presi il diario impolverato dentro il cassetto della scrivania. Da quanto tempo non scrivevo sul mio diario, mi sembravano secoli.
Cominciai a scrivere, a impaginare sempre di più e di più... fino ad arrivare a una ventina di pagine. Non mi saziai e continuai a scrivere, aggiungendo dettagli anche irrilevanti ad ogni evento: Michael, il parco, il Luna Park, la chiacchierata con la mamma, la festa, Brittany, Logan, la nuova ragazza di Bill, quella stronza di Sara... il Natale (il braccialetto), il compleanno (il suo abbraccio), il bowling (lui che se ne va via con la sua macchina). Tutto finalmente era racchiuso nel mio diario e potei gioire ancora, perché era come se mi fossi tolta un altro peso che tenevo stretto al cuore, talmente pesante che bastava trascrivere su delle pagine di diario, per poter stare meglio. Era uno sfogo, ma anche una liberazione da tutto quello che tenevo dentro e che non riuscivo a esprimere a parole con nessuno.
Sebbene Bill finalmente sapesse tutto, c'era sempre qualcosa che ci bloccava e che ci impediva di poterci sfogare o confessare i nostri più nascosti segreti. Forse era meglio così. Anche se Bill aveva letto nel mio diario, le cose alla fine tornarono ad essere come prima. Certe volte anche contro il nostro volere, ci sono fatti o cose che non puoi impedire che accadano: succedono e basta anche se fai di tutto pur di evitarle. Questa è la vita.
E questo fu dopo la mia "liberazione" dal mio diario: tutto era come prima, e sembrava che andasse sempre meglio. Arrivò anche il tanto atteso Capodanno e io decisi di passarlo semplicemente a casa mia con Logan e Brittany, insieme a Michael. Eravamo noi quattro e basta. Bill mi chiese di venire con lui insieme agli altri, a festeggiare a casa di Lewis. Già sapevo come sarebbe andata a finire: sbronzi, pronti a mettere le mani ovunque a vomitare davanti a tutti. Gli sorrisi e ancora una volta fui felice che Bill mi invitò con lui. Ma come ci eravamo promessi, dovevano assolutamente tornare alla normalità, o meglio alla realtà. Se vedevo Bill assieme a Madison o magari ubriaco marcio a pomiciare con altre ragazze, avrei passato un Capodanno di merda!
Certe volte mi facevo schifo, perché mi sembrava di usare Michael per potermi finalmente dimenticare di Bill. Altre volte fui felice di come lo trattavo, perché al mio compleanno non si comportò tanto bene. Vedere qualcuno impassibile, fermo e a fissare una persona sentirsi male e non muovere un dito, mi ha sempre dato il voltastomaco. Non solo lo consideravo un debole, ma anche un fannullone e menefreghista, che non avrebbe mai aiutato nessuno nella vita. Ho sempre pensato che è come questi momenti che capisci il vero carattere di una persona.
Fatto sta che decisi di dargli una seconda possibilità. Papà comprò dei bellissimi fuochi d'artificio e rimanemmo sul retro dove c'era il campo da Basket a goderci lo spettacolo. Michael si avvicinò a me e mi dette un bacio davanti a tutti. Vidi con la coda dell'occhio Brittany felice di vederci assieme. Mamma e papà lo passarono con degli amici di famiglia e anche perché sapendo che avrei invitato degli amici, hanno voluto lasciare la casa tutta per noi. Erano comunque contenti che ne avevo invitati così pochi: un motivo in più per essere tranquilli.
Quando rientrammo dentro Michael mi tirò la mano di colpo che mi stava tenendo. Perché ho sempre uno sguardo perso, anche ora che dovrei festeggiare? Chissà se Bill si starà divertendo: "Evelyn hai un minuto?". "Si certo, che succede?". "Beh ecco... io...". Continuava a guardarsi attorno e sorridendo timidamente: "E' da tanto che ci penso. Volevo... chiederti... se... volevi metterti con me". Fui sorpresa ma non così tanto come avrei dovuto. Mi lasciò un po' di sasso perché era la prima volta che in una "situazione normale" qualcuno me lo stesse proponendo per davvero. E quella volta era senza pianti, senza paure, senza tensioni... come l'ultima volta in cui me lo chiese Bill, in camera mia, entrambi persi e stanchi dal dolore che ci separava. Ancora una volta ero persa e non riuscivo a provare emozioni. Mi facevo schifo per questo. Ma senza pensarci un attimo di più gli risposi: "Si". "Davvero? E' un si per davvero?". "Si va bene per me". "Oh amore". Si gettò a me e mi baciò profondamente facendomi indietreggiare. Io risposi al bacio apparentemente contenta. Cercai di farmi coraggio dentro per poter essere felice come lo era Michael. Fu una bella sorpresa e accettai con piacere, dopo tutto.
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HAPPENED 1 - (Così lontani, così vicini)
Romance[STORIA COMPLETATA] TRILOGIA della saga PRIMO CAPITOLO DELLA STORIA: HAPPENED così lontani, così vicini Evelyn è una semplice e spensierata ragazza di diciassette anni che vive una vita piena e felice: i suoi amici, il suo liceo, la sua famiglia. E'...