Le sue mani erano ancora impugnate. Alzò lo sguardo solo per potersi voltare. Rientrò in casa sbattendo la porta finestra e io rimasi impietrita a fissarlo da fuori mentre lui si allontanava sempre di più. Mi venne la nausea di colpo. Avrei voluto andare da lui, stringerlo, rassicurarlo... ma non potevo
Quelle parole mi ferirono più di ogni altra cosa. Piansi in piedi, continuando a guardare attraverso la portafinestra. Quello era davvero lui? Non era possibile. Bill non era mai stato così scontroso nei miei confronti. Ero totalmente sotto shock che non sapevo davvero più cosa pensare.
Rientrai in casa a testa bassa e cercai di passare tra di loro con lo sguardo più serio possibile. Quando finalmente riuscii a rintanarmi in camera scoppiai come al solito in lacrime. Non mi resi conto che persi addirittura peso. Ebbene sì. Mi guardai allo specchio e vidi che le mie braccia erano più magre. Me ne accorsi solo allora, mentre mi asciugavo le lacrime per l'ennesima volta.
Rimasi rinchiusa in camera quando qualcuno bussò alla porta:
-"Evelyn aprimi ti prego".
Mi alzai di colpo dal letto e rimasi ferma davanti alla porta.
-"Evelyn aprimi!"
-"Che cosa vuoi?"
-"Devo parlarti. Ti prego apri la porta".
-"No voglio stare sola, ora vattene".
Invece lui entrò in camera. Non chiusi la porta a chiave perché non avrei mai pensato che sarebbe venuto. Mi alzai dal letto e con il dito indice gli feci cenno di uscire, con gli occhi rossi e gonfi di lacrime.
-"Esci subito!"
-"Evelyn ascoltami..."
-"No!!! Stavolta hai superato il limite trattandomi in quel modo".
-"Infatti sono venuto a scusarmi. Ho esagerato con i toni, con le parole, ma volevo farti capire".
-"Capire... io ho capito invece che persona sei. Sei un essere insensibile, che si prende gioco dei sentimenti delle persone. Era tutto un gioco per te non è cosi? Solo per metterti alla prova!"
-"Lo sai che non è vero. Ti ho trattata male prima lo so ma non era mia intenzione. Ho parlato senza pensare prima e ti ho ferita. Non dovevo. Ma ti prego di perdonarmi".
-"Perdonarti. Non dimenticherò mai quello che mi hai detto. Proprio tu dopo tutto quello che è successo". La mia voce si fece sempre più stridula, perché continuavo ancora a piangere e a piangere. Non c'era fine alla sofferenza per lui.
-"Evelyn, io volevo solo che capissi. E poi tutt'ora non comprendo del perché tu ti sia agitata in quel modo vedendoci insieme, quando tu eri con quel ragazzo oggi".
-"Non me la sono presa, semplicemente io..."
-"Tu cosa...?"
-"Non ha più importanza".
-"Invece per me lo ha eccome. Tu sei...". Impugnò ancora le mani: "importante per me".
Non gli credetti più.
-"Mi hai detto delle cose brutte che mi hanno ferito il cuore. Non è bastato subire tutto in questi mesi, dovevi anche tu, la persona a cui tengo di più al mondo, trattarmi in quel modo. Io non ti credo più Bill... non riesco a crederti!".
-"Al mondo...". Sbuffò.
-"Pensi che abbia finto? Pensi che tutto quello che ti sto dicendo sia solo per autocommiserarmi?".
-"Cosa dovevo dirti allora..."
-"Mi hai dunque mentito per tutto questo tempo... quando dicevi di amarmi. Era tutta una bugia!" I miei occhi tremavano dal dolore.Bill ancora una volta guardò in basso e non potei guardarlo negli occhi. Era come se gli avessero rubato le parole. Non riusciva più a rispondermi. Mi avvicinai a lui con l'intento che mi desse delle risposte. Delle risposte vere. Non riuscivo più a capire se fosse sincero o se stesse mentendo:
-"Dillo..."
-"Che cosa devo dirti?" Mi rispose agli estremi delle forze.
-"Dillo che non mi hai mai amato, che era tutto un gioco per te".
Bill alzò finalmente lo sguardo e mi guardò negli occhi. Le sue labbra cominciarono a tremare.
-"Devi dirmelo ora e tutto quello che abbiamo passato sarà solo un ricordo!"
Gli tremarono e labbra e dagli occhi cominciarono a luccicargli, ma rimase con la sua solita espressione seria. E lo disse... lo disse con estrema freddezza che mi sembrava di morire:
-"Io... non voglio che sia un ricordo. Ti ho amata... ma ora non ti amo più"."Ti ho amata ma ora non ti amo più, ti ho amata ma ora non ti amo più, ti ho amata e ora non ti amo più..."
Mi sembrava di essere stata trafitta da mille lame e il cuore non me lo sentivo più al petto. Tutto intorno a me cominciò a girarmi attorno e Bill mi sembrava che si fosse dissolto dal nulla. Le lacrime continuarono a scendere dai miei occhi e io riuscii a mala pena a trattenermi dalle urla.
-"Vattene!"
-"Evelyn..."
-"Vattene ti ho detto non voglio vederti mai più".
-"Non farlo di nuovo ti prego! Non ti ho detto che non ti ho mai amata ho solo detto che non provo più niente! Cristo perché fai così???"
-"Perché potevi trattenere i tuoi sentimenti dentro e non spiattellarmeli in faccia con tanta disinvoltura. Pensavo che fossi diverso. Mi avevi promesso che ci saresti stato per sempre ma non ci sei più per me. Sei morto dentro e fuori".
Vidi Bill impugnare le mani e stringerle forte a sé.
-"Va bene. Se è questo quello che vuoi, non ci parleremo nemmeno più."
-"Finalmente hai capito, adesso fuori di qui".
Bill non mi rispose, e come un cagnolino docile uscì dalla mia stanza e se ne andò con estrema calma. Era come se l'avessi vinta io, ma in realtà avevo perso. Avevo perso lui, per sempre.
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HAPPENED 1 - (Così lontani, così vicini)
Romance[STORIA COMPLETATA] TRILOGIA della saga PRIMO CAPITOLO DELLA STORIA: HAPPENED così lontani, così vicini Evelyn è una semplice e spensierata ragazza di diciassette anni che vive una vita piena e felice: i suoi amici, il suo liceo, la sua famiglia. E'...