Mi venne un colpo al cuore e sentii in tutto il corpo una scarica di adrenalina seguito poi da un forte tremolio. Non ci feci tanto caso e lasciai perdere, tenendo tutto per me. Distolsi lo sguardo e mi sedetti accanto agli altri in cerchio. Toccò a Logan e così Lewis gli chiese: «Obbligo o verità?». «Obbligo!» rispose Logan sbuffando.
Gli occhi di Lewis lanciarono una sfida diretta a Logan: «Ok, adesso tu baci Carl!». «Cosa ma che stai dicendo?» Esclamò Carl. «Piantala è solo un gioco Carl!». «No un cazzo perché non lo baci tu?». «Perché io ho appena baciato Evelyn cretino, e devo dire che è stato anche bello». Si girò verso di me lanciandomi un occhiolino.
Rimanemmo tutti in silenzio, eravamo imbarazzati: «Beh è stato bello finché è durato» disse Brittany. «No no no... adesso tu Logan bacerai Carl!» Disse Lewis con aria di sfida. «Ti sbagli amico io non bacio nessuno!» Rispose Logan.
«Ma come non sei tu quello gay o sbaglio?». Sentivo quasi tutti ridacchiare in sottofondo. «Si sono gay ma non è questo il modo. E' uno stupido gioco e io non ci sto».
«Perfetto, allora adesso tu bacerai Carl con la lingua come ho fatto io con Evelyn». Rispose Lewis disgustosamente ridacchiando e non intenzionato a smettere di stuzzicare Logan.
Carl non disse più nulla. E' sempre stato un ragazzo riservato e quella sera era già tanto se avesse risposto a Lewis. Il gioco in quattro e quattr'otto divenne presto un dibattito poco consono.
Logan iniziò a tremare e Lewis continuava a provocarlo con lo sguardo e con frasi del tipo: «Se sei gay allora dimostrarlo, non ti piacevano gli uomini? Allora fallo!». Prese Logan per la maglia e ben presto si trasformò quasi in una rissa verbale. Logan a stento trattenne le lacrime. Ma riuscì a farsi forza e rimanere calmo e serio.
«Lewis lascialo in pace fermati! Ora basta!» intervenni ma senza successo, cercando si strattonarlo, ma non ero abbastanza forte.
«Allora sei un uomo o una femminuccia? Ti ho detto di baciarlo».
«Lo stai spaventando ti ho detto di smetterla subito!!!». Si creò ben presto un caos e anche Brittany intervenne per cercare di placare quel momento orribile. Per un momento il panico si dissolse e la sola cosa che volevo fare era togliere Logan da quella orribile situazione.«LASCIALO TI HO DETTO, LASCIALO!!!». Continuai a urlarglielo in faccia ma le mie parole non erano importanti per Lewis. Improvvisamente, qualcuno da dietro lo prese, spintonandolo e facendolo cadere a terra.
Bill intervenne all'istante placando la situazione. Gli altri rimasero fermi a guardare. Bill prese Lewis da terra prendendolo per la maglietta.
«Cosa cazzo volevi fare eh?». «Niente ci stavamo divertendo Bill perché questa agitazione?» Rispose Lewis con le braccia aperte. «Non dire stronzate, cosa diamine stavi facendo Lewis!?»
«Niente, niente, volevo vedere se era davvero gay». Ridacchiò. «Non me ne frega un cazzo di quello che volevi fare, ma tu a casa mia non ti comporti così!». «E dai Bill...».
Bill lo prende per la maglietta: «Adesso vai a scusarti con Logan per la cazzata che hai fatto e poi te ne torni a casa tua!». «Avanti stavo scherzando».
«No non prendermi per il culo, stavi ridendo e queste merdate non le accetto. Se non gli chiedi scusa ora, col cazzo che rimetti piede qua».
«Non pensavo che ci tenessi tanto, andiamo Bill».
«Allora non hai capito cosa ti ho appena detto!!!».
Rimasero fermi a fissarsi negli occhi e noi tutti quanti intorno a loro. Fu un momento pieno d'angoscia. Mi venne la pelle d'oca.
Lewis si alzò sistemandosi i capelli e disse con tono sicuro:
-«Se le può scordare delle mie scuse, non ci penso proprio a chiedere scusa a quella femminuccia succhia bighe!»
Bill lo guardò ancora una volta, ma la sua espressione cambiò. Lo sguardo divenne minaccioso, infuriato, quasi volesse menarlo.
«Perfetto! Levati dalle palle e non farti più vedere!»
«Ok amico, me ne vado».
Quella sera non la scordai mai. Lewis ascoltò finalmente le parole di Bill. Se ne andò via insieme a Carl. Sara e David invece rimasero con Bill. Logan fu ancora sotto shock tanto che cercai di calmarlo con frasi dolci e calorosi abbracci per poter sdrammatizzare il tutto.
Questi aiutarono Logan a placarsi. Lo consolammo tutti alla fine. Brittany era frustrata e non riusciva a capire come potesse essere successo. Ma cosa si aspettava da della gentaglia come loro? Io l'ho sempre saputo e mi sono sempre chiesa del perché Bill li accettasse come amici. Amici si fa per dire. Brittany si sentì incolpa per non essere intervenuta, anche se sarebbe servito a ben poco. Gli portai una cioccolata calda, la sua consolazione preferita da sempre. Era ancora sotto shock ma più sollevato.
Bill andò da Logan e si assicurò che stesse bene: «Ei Logan come stai?». «Sto bene Bill ti ringrazio». «Figurati, non dirlo nemmeno».
Guardai Bill con un sorriso in segno di gratitudine. Continuai a consolare Logan strofinandogli la schiena. Volevo che in quel momento avesse tutto il mio conforto a benevolenza; fui shoccata anche io dall'accaduto, non pensavo che un gioco potesse portare a certi risultati. Forse un pò Logan se l'era cercata ma alla fine, ha fatto una cosa del tutto normale come chiunque, aveva semplicemente accettato di giocare. Se avessi saputo com'era in realtà Lewis avrei in tutti i modi cercato di impedire a Logan di continuare.
Sicuramente quel trauma sarebbe durato delle giornate e questo mi fece rattristire profondamente. Mi immedesimavo nei suoi panni, pensando che oltre a non meritarsi tutto ciò, continuai a chiedermi perché proprio lui doveva subire tanta cattiveria? Per fortuna Bill intervenì quasi all'istante evitando il peggio, ma purtroppo Lewis riuscì ad aprire le ferite a Logan, ferendolo con le parole profondamente. Mi meravigliai che Bill si schierò dalla parte di Logan. Aveva difeso un mio amico senza preoccuparsi di passare da "sfigato" davanti ai suoi amici. Quella sera fui orgogliosissima di lui. Fu coraggioso e avrei voluto abbracciarlo per ringraziarlo del suo stupendo gesto. Guardai Logan e inizia a sorridergli:
«Dovevamo continuare a giocare a Monopoli così ci avresti preso altri terreni!».
Brittany per un qualche strano motivo rimase incantata, come se meditasse su qualcosa, e di colpo si voltò con lo sguardo verso di me, con gli occhi seri: «Tuo fratello è diverso».
«Che intendi dire?» Domandai continuando a guardare Logan. «Si ha qualcosa di diverso che non so... non è più lo stesso». Rispose Logan.
«Sarà una vostra impressione» risposi senza preoccuparmene troppo. Ero felice di ciò che aveva fatto, che fosse intervenuto per aiutare Logan.
«Non penso proprio» rispose Brittany venendomi incontro.
«Sentite... ora voglio pensare a Logan. Bill l'ha aiutato e non è da lui. E' questo ciò che ha fatto stasera».«E da quando in qua si mette a difendere uno sconosciuto? Oltre tutto beh... Logan».«Lui è sempre stato così, si vede che non lo conosci così bene». «Si ok ha fatto un bel gesto in fondo lo ammetto».
Chiudemmo la discussione cercando di cambiare argomento. Tornammo alla serata che stavamo trascorrendo. Per me fu rassicurante. Il mio solo scopo era di placare i pensieri di Logan.
Non volevo che ci pensasse più, ma la triste realtà era che Logan subiva quasi tutti i giorni atti ignobili del genere e purtroppo sono sempre stati inesauribili, perché le persone al giorno d'oggi sono ancora molto ignoranti e non capiscono quanto le loro parole possano infliggere profondamente lo stato d'animo di una persona, figuriamoci una persona gay, ancora più inaccettabile, ancora più vulnerabile per la società di oggi.
Ammiravo la sua spiccata forza di volontà e il suo incredibile senso dell'umorismo. Nonostante tutto Logan è sempre stato felice o meglio, cercava di darlo a vedere. Ho sempre preso esempio da lui infatti. Quando ho scoperto che in quelle foto ero stata adottata, pensai subito a Logan, perché in quel momento capì come si sentiva anche lui seppur in modo differente: escluso, deriso, diverso ma rispettoso di se stesso e della sua dignità.
Gli amici di Bill non emisero fiato, rimasero imperterriti a fissare l'accaduto, come se non fosse successo niente, indifferenti. Non fu una novità per me.
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HAPPENED 1 - (Così lontani, così vicini)
Romance[STORIA COMPLETATA] TRILOGIA della saga PRIMO CAPITOLO DELLA STORIA: HAPPENED così lontani, così vicini Evelyn è una semplice e spensierata ragazza di diciassette anni che vive una vita piena e felice: i suoi amici, il suo liceo, la sua famiglia. E'...