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Avrei comunque potuto vedere durante la mensa come sarebbe andata a finire. Oppure sarei potuta andare durante la ricreazione da Bill e chiedergli se stesse bene. Non meritava assolutamente di essere trattato così men che meno dalla sua ragazza.

Brittany e io non ne parlammo a lungo, lei poi cambiò argomento e mi chiese se stessi bene dopo ieri e le risposi che stavo davvero benissimo. Poi mi disse con tono deciso: «Comunque Sara è proprio una stronza e Bill si merita di meglio». «Si lo so...». «Perché sta ancora con lei non capisco». Le confessai una cosa che tenevo dentro da tanto tempo: «Sai Brittany... avrei tanto voluto vederti insieme a Bill. Sareste stati bene insieme». Ridacchiammo insieme e Brittany venne da me dandomi un bacio sulla guancia.

Avrei davvero tanto voluto che Bill si cercasse un'altra ragazza, sapevo che Sara non era il tipo per lui ma dovevo rispettare le sue decisioni, anche se secondo me sapevo che non sarebbe durata, non ci avrei comunque messo la mano sul fuoco perché non si sa mai nella vita cosa può accadere, di tutto sicuramente, e tra queste anche che Bill e Sara potessero rimanere insieme per sempre.

Giunta l'ora di andare a mensa, ci andai con passi veloci, curiosa di come si fossero sistemate le cose. Vidi Bill e Sara accanto, sereni, a prendere da mangiare insieme. Capii che fecero pace, ne fui sollevata dopo tutto. La conferma fu quando vidi Bill e Sara scambiarsi un bacio veloce: «Beh hanno fatto pace allora, e tanti saluti al tuo piano». «Quale piano?» «Che si trovasse un'altra...» disse Brittany.

«Non so quale sia il loro rapporto... da quando sta con lei Bill si è molto staccato da me. Ma so che lei è una vipera... purtroppo non posso farci nulla e devo accettarla», risposi a Brittany con rammarico.

Non pretendevo la luna, sapevo che Sara non si sarebbe scusata con me, orgogliosa com'era, ma vedere che aveva fatto pace con mio fratello mi bastò e avanzò. Notai anche che tutti avevano gli occhi puntati su di loro, come avevo prevenuto prima, la gente non aspettava altro che farsi gli affari altrui.

Bill quel giorno era il protagonista per eccellenza, e c'era riuscito in pieno seppur non era stato lui a scaturire tutto questo. Ci ritrovammo come sempre tutti in macchina. Sara fece finta di niente, come se non avessimo assistito alle sue scenate e come se non mi avesse tirato in mezzo con la scusa del posto.

Bill invece lo fece, si scusò con entrambe prendendosi lui la colpa. Mi deluse profondamente. Seppur era un ragazzo intelligente e con la testa sulle spalle, era comunque molto dipeso da Sara e si vedeva chiaramente che in fondo alla loro relazione era lei quella che comandava; Bill quel giorno si fece trattare come un burattino. Quella situazione non riuscivo a sopportarla, la bontà e gentilezza di mio fratello era un tesoro prezioso e Sara sapeva come approfittarsene facendone oro di ciò; forse con il suo sguardo tenero o forse con delle promesse che avrebbe sicuramente mantenuto per Bill.

Questo non potevo saperlo ma di certo quanto sentì Bill scusarsi come se la colpa fosse stata ancora sua, mi fece pensare che la situazione era sempre rimasta la stessa. Adesso non riuscivo ad accettare che Bill fosse ancora arrabbiato con i nostri genitori, e se fosse stato così, avrei comunque cercato in tutti i modi di fargli capire che era sbagliato. Non ci disse nel dettaglio come riuscirono a risolverla, anche se ero sicura che me l'avrebbe raccontato Bill una volta tornati a casa.

Sara continuava a tenergli la mano e Bill ricambiava senza sbattere ciglio. Io e Brittany continuavamo a scambiarci sguardi di stupore, ero contenta per Bill ma sapevo che in parte era sbagliato. Lasciata Sara a casa lei si avvicinò a Bill accarezzandoli la guancia e dandoli un bacio appassionato. Potemmo vedere le loro lingue mischiarsi per quanto fosse intenso, secondo me troppo spinto. Ne rimasi disgustata, per me fu un gesto squallido, di fronte a me e Brittany. Ma non dissi ovviamente niente e feci finta di nulla. Non ci salutò nemmeno. In quella giornata potei capire il vero carattere di Sara.

Tutti i miei sospetti su di lei erano finalmente fondati e quella ragazza era la tipica ragazzina viziata, con un bravo e bel ragazzo a fianco che la potesse scarrozzare ovunque e libera di soddisfare ogni suo desiderio e delle sue ridicole "amiche" che la imitavano, convinta che il mondo le cadesse ai suoi piedi. Rimasti soli in macchina rimasi seduta sul sedile posteriore. Non volevo che Bill notasse il mio comportamento ma non potevo farci nulla; ero arrabbiata:

«Vieni davanti?». «No grazie, preferisco stare dietro». «Perché no, adesso cosa succede?». «Succede che ti fai trattare in questo modo da lei e non va bene, meriti più rispetto». «Evelyn ho diciannove anni so come gestire le cose, non del tutto, ma almeno queste si, soprattutto con Sara». «Allora perché hai lasciato che ti trattasse così? Che razza di persona/ragazza tratta il proprio compagno in questo modo?».

«Non volevo litigare, francamente, volevo trascorrere la giornata serenamente. Ti supplico non ti ci mettere pure te. Non voglio avere altri problemi. E' vero non si è comportata bene ma tanto non posso cambiarla».

Cambiarla? Perchè si ostina a credere che Sara possa cambiare? Perchè?

«Beh ma hai lasciato che la colpa fosse solamente tua» proseguii il discorso. «Ora basta Eve, questi non sono affari tuoi». «Certo, una sorella non può preoccuparsi perché non sono affari suoi. Bella mossa Bill complimenti davvero!». «Ti sbagli, le ho detto e fatto capire che ha sbagliato, io mi sono scusato per la litigata, se poi lei non ha voluto scusarsi con voi quello è un altro discorso. Tu non la conosci come la conosco io». «Si giusto non la conosco, non so chi sia, è una brava ragazza...». «Smettila ora ok? Non voglio incazzarmi di più! Falla finita».

Mi si gelò il sangue e dai miei occhi comparvero delle lacrime, Bill ebbe subito un grande rimorso. «No ti prego non piangere non volevo...!». «Non fa niente, capisco che sei arrabbiato e ti stai sfogando con me». «No non dovevo, soprattutto con te, fragile come sei ora. Scusami, mi sento un mostro, non devo rifarmela con te...». «Tranquillo, lo so... è difficile ma credimi, in questo momento non voglio nessun altro che te», gli confessai con la voce roca dal pianto e lui si voltò per guardarmi con gli occhi brillare.

HAPPENED 1 - (Così lontani, così vicini)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora