Capitolo 2

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[Cinque anni dopo]

Mi sveglio come sempre poco dopo l'alba. Dopo essermi preparata per la giornata scendo in cucina e preparo la colazione per l'intera famiglia.

Esco in giardino. L'aria fresca del mattino mi invade i polmoni. Chiudo gli occhi e rimango qualche minuto a pensare a quello che devo fare oggi.

Mi ridesto di colpo. Quasi dimenticavo. Il compleanno di Itachi!

Rientro e torno in camera mia. Mi inginocchio accanto al letto e allungo un braccio sotto il materasso, tastando ogni singolo centimetro di parquet. Ero sicura di averlo lasciato qui.

Sospiro. Ma dove può essere finito?

Mi spingo ancor più in profondità e le mie dita sfiorano finalmente quella che sembra essere la sagoma di una scatoletta di cartone. Prendo un respiro profondo e la tiro fuori.

Me la passo tra le mani e la libero dalla polvere soffiandoci sopra. Per fortuna nessuno se n'è accorto.

La nascondo sotto l'obi del kimono e torno in cucina. Ormai le omelette dolci che ho preparato dovrebbero essere pronte per essere farcite.

Prendo uno sgabello e mi allungo verso la mensola più alta per prendere la ciotola con le pesce sciroppate che avevo preparato un paio di settimane fa.

«Buongiorno, Yumi.» mi saluta una voce femminile.

Mi volto di colpo e salto giù dallo sgabello con un sorriso.

«Buongiorno, signora Mikoto.» le dico con un ampio inchino.

Lei mi sorride con dolcezza.

«Come stai?» mi domanda sedendosi al tavolo.

Io mi affretto a preparare un tovagliolo per lei e poi le servo un'omelette versandoci sopra dello sciroppo dolce e qualche pezzo di pesca rosa.

«Bene, grazie.» le rispondo una volta terminato il mio compito.

«Sei sempre così gentile con noi.» commenta lei iniziando ad assaporare la colazione.

Abbasso lo sguardo e provo a nascondere il rossore che si è propagato sulle mie guance.

«È il minimo. Voi fate così tanto per me...» mormoro a disagio.

«Era nelle ultime volontà di tua madre. Non potevamo sottrarci a questo compito. In fondo, devo dire che siamo stati proprio fortunati a trovare un tesoro come te.»

A quelle parole sento il cuore battere più intensamente. Un sorriso dolce mi fende le labbra. Davvero... Sono un tesoro?

«Avanti, vieni qui.» mi chiede poi con un cenno della mano.

Io la raggiungo entusiasta e mi posiziono al suo fianco. La signora Mikoto mi scosta la frangetta dalla fronte e poi mi pizzica il ponte del naso con due dita. Un sorrisetto fa la sua comparsa sul suo volto.

«Diventerai un fortissimo ninja medico. Ne sono sicura.» mi dice.

Rimango ferma qualche istante e poi annuisco.

«Sì, lo prometto! Mi impegnerò al massimo!»

Ci mettiamo a ridere tutte e due.

Proprio in quel momento fa la sua comparsa anche suo marito. Mi inchino e lo saluto con il dovuto rispetto.

«Buongiorno anche a te, Yumi.» risponde con un tono freddo e un'espressione secca.

Io non ci faccio molto caso e mi appresto a servirgli la colazione come ho fatto poco fa con la signora Mikoto.

«Domani dovrebbe arrivare la tu pagella.» commenta dando un'occhiata al calendario sulla parete.

«È così.» confermo servendo a entrambi un bicchiere d'acqua e menta.

«Spero non ci siano sorprese.» aggiunge con un colpetto di tosse.

«Non sarà così. I miei voti saranno perfetti come sempre.» replico con sicurezza.

Fugaku accenna un sorriso. «Bene. Ricorda, Yumi. Per diventare un vero ninja non devi essere inferiore a nessuno.»

«Sì, signore.» rispondo.

Mi fermo a guardare il grande orologio della sala da pranzo. Sono quasi le nove. Dovrei andare a chiamare Sasuke e Itachi.

«Yumi.» mi richiama la signora Mikoto.

«Sì?»

«Oggi è il compleanno di Itachi. Potresti fargli gli auguri anche da parte mia e di Fugaku? Oggi abbiamo una riunione importante con gli altri membri del clan. Torneremo questo pomeriggio. Per favore, non dire nulla a Sasuke. Andrà su tutte le furie sapendo che suo padre non potrà aiutarlo ad allenarsi anche oggi.» mi chiede lei con il suo solito sorriso.

Io annuisco e dopo essermi preparata mi dirigo verso la camera che condividono Sasuke e Itachi. Prendo un respiro profondo e scosto leggermente la porta osservando i due fagotti addormentati stretti fra le coperte.

Mi avvicino lentamente al letto di Sasuke e vado a scuotergli la spalla.

«Sasuke... Sveglia, Sasuke.» gli dico sottovoce.

«Mm... Yumi...» balbetta lui con le labbra ancora secche.

Sasuke si alza a sedere e si passa una mano sul viso.

«Avanti, sveglia. È ora.» ripeto con una voce più severa.

«Uffa, sorellona Yumi!»

«La colazione è pronta. Per te ho fatto un bel piatto di pomodori freschi con l'origano della montagna.» lo incito alzando un dito.

A sentire le mie parole Sasuke scatta giù dal letto e corre verso la cucina.

«Pomodori!» grida con entusiasmo.

Sospiro paziente spostandomi verso il letto di Itachi, ma proprio quando sto per abbassarmi lo vedo sbadigliare e scagliare via le coperte. È di pessimo umore.

Colgo l'occasione per slegare l'obi e mostrargli la scatoletta che ho nascosto e custodito con tanta cura.

«Buon compleanno, Itachi.» gli dico dolcemente.

Lui inclina la testa a lato e prende l'oggetto dalle mie mani.

«Te ne sei ricordata...» commenta sottovoce mentre sul suo volto si forma un sorriso. «Grazie, Yumi.»

Itachi si sporge leggermente verso di me e mi stringe le braccia attorno alla vita. Ricambio la presa con le mani tremanti e poso la testa accanto alla sua.

Ci allontaniamo poco dopo, ma Itachi sembra avere un'altra delle sue idee.

Dopo avermi osservata mentre facevo il letto di Sasuke mi raggiunge nuovamente e mi lascia un buffetto sulla fronte con l'indice e il medio. Arrossisco.

«Ci vediamo stasera, Yumi.» mi saluta scappando a fare colazione.

Rimango immobile per qualche secondo e poi poso una mano sul punto dove mi ha colpita. Il mio cuore palpita al solo pensiero.

Perché mi sento in questo modo?

Itachi...

Spazio autrice

Ecco a voi il capitolo 2, spero che vi piaccia! Per ora continuerò a pubblicare un capitolo ogni 2 giorni, ma forse in futuro ne metterò uno ogni giorno :3

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