Capitolo 56

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Yamato mi conduce in un angolo isolato del canyon e poi si posiziona a qualche metro da me.

«Sento almeno di dover fare delle presentazioni. Io sono il capitano Yamato, attuale leader della squadra 7 del villaggio della Foglia.» mi dice con un inchino.

Io mi schiocco le dita e annuisco.

«Io sono Yumi Mikai. Kakashi ti ha già detto chi sono, no? Cominciamo, capitano Yamato.» sottolineo con una punta di malizia.

Mi passo la lingua tra le labbra e mi lancio all'attacco con la spada stretta fra le dita. Lui compone dei simboli con le mani e poco dopo dal terreno compare una specie di tentacolo di legno flessibile che prova a intralciarmi i movimenti. Uso lo sharingan per prevedere le sue mosse e mi avvicino fino a fronteggiare direttamente il mio avversario. Sollevo la lama e carico il colpo, ma quando sto per trafiggerlo una nuova formazione di corteccia si avvolge intorno al suo corpo.

«Paratia lignea!» esclama.

Sospiro e indietreggio. Dal suolo fuoriescono altri tronchi deformi che tentano di farmi perdere l'equilibrio, ma non ho alcuna difficoltà a schivarli. Uso la katana per recidere le sporgenze più pericolose e mi lancio di nuovo in avanti, ma questa volta il mio avversario risponde lanciandomi contro degli shuriken.

Stringo i denti e uso la mia spada come palo d'appoggio per librarmi in aria. Mi teletrasporto dietro di lui, ma a quel punto il suo corpo scompare nel nulla. Ha usato la mia stessa tecnica.

«Sei veloce.» affermo compiaciuta.

«Anche tu lo sei. Sono davvero colpito.» risponde usando le mani per dirigere due rami verso di me.

Schivo il primo con facilità, mentre il secondo si avvolge intorno alla mia gamba. Grugnisco e la katana mi cade dalla mano. Mi ha colta alla sprovvista.

«Alla fine ti ho presa.» commenta soddisfatto.

Dal suo palmo della mano emerge un nuovo tronco di legno, ma questa volta l'estremità è appuntita come la punta di una piramide. Rabbrividisco mentre quella piccola sommità si avvicina al mio collo.

Mi divincolo e riesco finalmente a far cedere il ramo che mi intrappolava. Una volta a terra afferro la mia spada e la uso per tagliare via la parte finale della sua nuova arma.

«Notevole.» esclama provando nuovamente ad usare i tronchi che sbucano dal terreno.

Salto all'indietro fino a trovarmi con le spalle al muro. Devo dire che questo Yamato non se la cava per niente male.

«Senti, Yumi, posso farti una domanda?»

«Sentiamo.»

«Per quale motivo combatti con loro? Se non sbaglio, un tempo anche tu sei stata uno shinobi di Konoha.»

«Per quale motivo, dici?»

Davanti ai miei occhi scorrono le immagini del mio passato, poi inizia a comparire il volto di Itachi. Itachi che sorride, Itachi che mi porge la mano. Itachi che mi chiede di fidarmi, Itachi che mi aiuta a rialzarmi, che mi accompagna a trovare una spada, che mi conduce al rifugio dell'Organizzazione Alba.

Arrossisco di colpo e sento una nuova forza sprigionarsi in me. Devo agire. Devo vincere. Devo fare tutto questo per Itachi.

Il combattimento tra me e Yamato prosegue a lungo. Sento gli occhi iniziare a bruciare per la prima volta dopo tanto tempo e purtroppo il chakra che mi rimane è troppo poco per utilizzare lo sharingan ipnotico. Stringo le labbra mentre gli sferro un calcio allo stomaco con tutta la forza che possiedo.

Yamato sputa sangue e si piega in avanti. Ammicco e lo colpisco di nuovo mentre la vista si fa sempre più sfocata. Maledizione. Devo finire in fretta questo lavoro o dovrò rinunciare allo sharingan. Disattivarlo significherebbe perdere completamente la vista e a quel punto Yamato potrebbe sconfiggermi facilmente.

Non c'è tempo da perdere. Sollevo la katana sopra la testa del mio nemico, ma quando sto per trafiggerlo dai palmi delle sue mani emergono due filamenti lignei che intrappolano la lama. Agito le braccia ma non ho abbastanza forza per liberarla.

«Al diavolo.»

Affondo le mani nelle tasche ed estraggo dei comuni shuriken. Sto per scagliarne uno verso di lui quando qualcosa di duro e freddo si avvolge intorno alla mia gamba e alla mia vita. Spalanco gli occhi.

Legno. Mi ha intrappolata.

Provo a divincolarmi ma i risultati che ottengo sono mediocri.

Yamato si rialza da terra con il volto pregno di sangue e le gambe percorse da tagli profondi. La sua giacca è tagliata a metà e dal suo petto cala un gran fiume di liquido rosso. Tento un'altra volta di liberarmi ma finisco solo per sfregare ferite già di per sé doloranti. Sibilo un'imprecazione.

Gli occhi neri del ninja mi fissano con una luce sinistra. Il mio cuore inizia a palpitare. Non ce la faccio più. Disattivo lo sharingan e lascio cadere in avanti la testa.

«Deidara...» sussurro con un filo di voce mentre la mia vista si fa sempre più confusa e instabile.

«Deidara!» esclamo con più forza.

«Deidara!» urlo ancora.

Yamato barcolla sul posto. Anche lui è messo molto male. Non sopravvivrà senza delle cure mediche immediate.

«Yumi Mikai... Sei forte, davvero forte.» mi dice lasciandosi cadere a terra.

Al suo fianco compare all'improvviso un'altra sagoma. Impallidisco.

«Lasciala a me, Yamato.»

Mi concentro sulla sua figura. È Kakashi.

«È un vero peccato, Yumi Mikai.» afferma prendendo in mano la mia spada.

Spalanco gli occhi. Perché non lo ferisce? Perché riesce a brandirla? Vuol dire che anche lui...

«Addio, Yumi.» esclama alzandola al cielo.

Dischiudo le labbra ed emetto un grido acuto. Kakashi serra gli occhi e abbassa rapidamente la lama.

Non farlo. Non farlo, ti prego!

I miei occhi si riempiono di lacrime. Di fronte a me compare il volto vuoto di Itachi. Non voglio crederci. Non posso perderlo. Non è reale.

Spazio autrice

Ehilà, ecco il nuovo capitolo. Ho deciso di lasciarvi con l'ansia MUHAHAHA :)

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