Capitolo 37

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Ci fermiamo di fronte alle porte di un villaggio sconosciuto. Itachi si volta verso di me e mi guarda negli occhi.

«Ci fermeremo qui stasera. Mangeremo in un buon locale e dormiremo in un letto caldo.» mi spiega tirando giù la lampo della casacca fino a metà torace.

Dopo aver passato i cancelli ci dirigiamo verso il centro del paesino tenendoci la mano. Entriamo nella prima locanda che vediamo e ci avviciniamo al banco delle prenotazioni.

«Voi due...?» chiede la segretaria.

«Vorremmo una stanza per questa notte.» risponde Itachi.

«Una stanza... Fatemi controllare.» chiede posandosi una mano sotto il mento.

Tira fuori un registro e inizia a scorrere le varie colonne della tabella con una penna biro in bocca.

«Al momento ho solo una stanza con un letto matrimoniale. Può andare bene?» chiede dopo poco.

Itachi mi scaglia una rapida occhiata di conferma e poi si rivolge nuovamente alla ragazza posandole delle banconote davanti con decisione. Lei le prende e le conta pasandosele tra le mani.

«Perfetto. Allora mando gli addetti a prepararvela. Sarà pronta tra poco.»

«Noi andremo fuori a mangiare qualcosa, nel frattempo.» propone quindi Itachi.

Salutiamo e poi ci avviamo verso la piccola porta d'uscita.

Lo seguo all'esterno. Camminiamo l'uno accanto all'altra per la via principale e ci arrestiamo di tanto in tanto in corrispondenza di qualche ristorante per dare un'occhiata ai vari menù. Devo ammettere che qui i prezzi sono davvero alti e non c'è molta possibilità di scelta. Spero che riusciremo a trovare un posto migliore entro un paio d'ore.

Itachi mi fa cenno di rallentare un momento e si avvicina a me come per parlarmi all'orecchio.

«Domani mattina ci troveremo con Kisame. Ci accompagnerà lui al rifugio dell'Organizzazione.»

Annuisco tenendo bassa la testa.

«Quindi è guarito?»

«Grazie a te sta perfettamente bene.» replica.

Ci sediamo a un tavolino da due in una piccola locanda nella periferia del villaggio e ci mettiamo a scorrere l'elenco dei piatti del giorno. Itachi posa una mano sopra la mia sul tavolo e mi accarezza con le sue dita delicate.

«Mi dispiace che sia dovuta finire così, Yumi.» sussurra con un sorriso triste.

«Non preoccuparti. Sai che farei qualsiasi cosa pur di starti accanto.» replico guardandolo dritto negli occhi.

Lui mi rivolge un lungo sguardo indagatore. Mi perdo nel nero profondo delle sue pupille e nel rosso fuoco delle sue iridi.

Quanto è bello. Più passa il tempo più i suoi lineamenti assumono un taglio deciso e armonico.

Mi poso istintivamente una mano sulle labbra e percorro con l'indice la sagoma del fiocco di Cupido. Mi ritrovo a sorridere.

«Sei bellissimo.»

Batte le palpebre un paio di volte, mettendo in risalto le sue lunghe ciglia nere. È davvero un angelo caduto dal paradiso.

Mi sorride stranito. Il mio complimento l'ha di nuovo messo in difficoltà, proprio come quando eravamo piccoli. Sopprimo una risatina e stringo la mano alla sua.

«Volete ordinare?» chiede il cameriere richiamando la nostra attenzione con un colpetto di tosse.

Itachi posa la carta dei piatti e annuisce.

«Per me riso con pollo.» mormora.

«Per me dei ravioli, grazie.» chiedo pettinandomi una ciocca dietro all'orecchio.

«Va bene. Cosa vi porto da bere?»

«Una bottiglia d'acqua sarà più che sufficiente.» replica Itachi.

«Grazie.»

Una volta rimasti soli Itachi inarca la schiena in avanti e inclina la testa a lato.

«Dobbiamo riposarci stasera.»

«Perché sei così preoccupato?» chiedo stranita.

«Perché il viaggio che ci attende domani è molto lungo.»

«Non avevi detto...»

«Sì, ma questo non toglie che dovremmo impegnarci molto. La strada è impervia ed è bene stare molto attenti. Anche se abbiamo Kisame con noi non si può mai stare tranquilli.»

Annuisco. «Va bene. Allora dopo mangiato andremo subito a letto.»

La mattina successiva io e Itachi lasciamo il villaggio alle prime luci dell'alba. Ci fermiamo sotto una piccola quercia isolata e ci mettiamo ad aspettare Kisame. A dire il vero non pensavo che avrebbe coinvolto anche lui nel piano, però ci sarà senz'altro un ottimo motivo dietro alla sua scelta.

«Tieni. Questo è per te.» mi dice a un certo punto porgendomi l'anello che fino a poco fa portava con orgoglio all'anulare destro.

«Per quale motivo?» chiedo colpita.

«Mettilo, avanti.» mi esorta con un movimento del braccio.

Io lo fisso incredula e poi faccio come richiesto, infilandolo nell'indice destro per evitare che si sfili.

«Perché hai voluto darmelo proprio adesso?»

Itachi non risponde e torna a guardare l'orizzonte con impazienza. Kisame dev'essere in ritardo.

«Te lo dirò dopo.» mormora solamente. «Per ora tieni presente che non ti devi separare da quell'anello per nulla al mondo. Questo almeno finché non ne avrai uno tutto per te.»

Deglutisco e lo fisso più da vicino. Su di esso è inciso un carattere che significa "vermiglio". Mi domando per quale motivo questo oggetto sia così importante.

«Itachi.» esclama d'un tratto una voce familiare.

«Siamo qui, Kisame.» risponde Itachi con un cenno del braccio in una direzione indefinita.

Dopo qualche momento vediamo comparire il ninja del villaggio della Nebbia dietro al tronco di un vecchio albero rinsecchito. Si dirige verso di noi a passo lento e rigido.

«Devi scusarmi, l'altra volta sono stato un po' impreciso nelle presentazioni. Lei è Yumi Mikai, la mia fidanzata. Appartiene a quello che un tempo era considerato il migliore clan di ninja medici di tutta Konoha.» gli confida Itachi una volta che l'uomo si è posizionato davanti a noi.

Kisame alza un sopracciglio e poi ammicca, dando sfoggio dei suoi denti aguzzi.

«Capisco. Quindi il tuo vero nome è Yumi, non Yoko.»

«Sì.» rispondo facendo scivolare lo sguardo a terra.

«Questo non ha la minima importanza.» mormora poi Itachi. «Per ora voglio solamente che gli altri sappiano di lei.»

«Vuoi che entri a far parte dell'Organizzazione, ho capito bene?» domanda incredulo l'altro.

«Si può dire di sì. Ma ora andiamo. Ci attende un lungo viaggio.»

Spazio autrice

Ecco a voi il nuovo capitolo. Scusate se esce solo adesso ma sono ferma in autostrada in colonna quindi ho acceso il telefono e ho aperto wattpad.

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Momenti ‣ Itachi UchihaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora