Capitolo 63

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«Io vado a portare questo stupido peso morto all'ufficio di riscossione delle taglie. Da quando Kakuzu è stato messo fuori gioco, Pain ha deciso di distribuire a giro le missioni di questo tipo.» mi avverte Kisame.

«D'accordo. Dove ci troviamo?»

Proprio in quell'istante vedo un corvo scendere in picchiata verso di noi. Allungo il braccio verso di esso e aspetto che si posi. È senz'altro un messaggio da parte di Itachi.

«Hai la minima idea di quello che sta succedendo?» chiedo scagliando un'occhiata al mio compagno, il quale scuote la testa.

Le zampette del volatile affondano nella mia carne e nei suoi occhi compare uno sharingan ipnotico diverso da quello di Itachi. Dev'essere quello di Shisui.

«Yumi, se senti questo messaggio, prendi Kisame e vieni subito alla vallata a sud del Paese del tè. Ci sono delle complicazioni per la cattura della Volpe.» sussurra una voce distorta nelle mie orecchie. Anche se il suono è confuso e metallico riesco a riconoscere perfettamente il timbro di Itachi.

Guardo Kisame e il corvo si dissolve.

«È Itachi. Ci sono dei problemi.»

«Ci ha detto cosa fare?»

«Dobbiamo andare alla Vallata a sud del Paese del tè.»

Il suo volto si incupisce. «Ce la fai ad andare avanti da sola?»

«Ma certo, cosa credi? Ti ho detto che sto bene. Fidati di me.»

«Allora arriverò appena posso.» commenta sistemandosi il cadavere sulla spalla e iniziando a camminare.

Io prendo la direzione opposta. Il Paese del tè. Mi sembra soltanto ieri che abitavo lì...

Al mio arrivo sento delle voci in lontananza intervallate dal rumore di esplosioni. Deidara deve aver piazzato molte bombe nella zona per provocare un simile boato. Continuo a seguire il sentiero finché gli alberi non iniziano a scomparire. Il panorama si apre sempre più e poco dopo mi trovo di fronte a una lunga valle desolata al cui centro riesco a scorgere sei persone, quattro da una parte e due dall'altra.

«Katsu!» esclama la voce di Deidara.

La mia vista si tinge di bianco e le orecchie iniziano a pulsare. Ha fatto esplodere un'altra delle sue mine. È il solito esagerato.

«Sakura, attenta!» risponde un'altra voce. Devo dire che ha qualcosa di familiare.

«Ci penso io. Ultra-illustrazione animale!» s'intromette un terzo individuo.

«Non pensare che sia così facile, ragazzino. Non sottovalutare mai lo sharingan.» interviene allora Itachi con un tono calmo.

I quattro indietreggiano lentamente. Devo sbrigarmi e cercare di passare inosservata. Potrei usare il velo di nebbia... Se solo avessi un'altra mano.

Mi guardo in giro. Non posso fare niente. Non posso moltiplicarmi, non posso usare nessun oggetto per comporre i simboli di cui ho bisogno.

Prendo un respiro profondo e sguaino la spada. Allora, visto che non ho altre alternative, farò un'entrata spettacolare. Mi teletrasporto alle spalle di Itachi e ammicco.

«Salve.» esclamo.

«Dov'è Kisame?» sillaba Itachi.

«Arriverà. Per ora sono sola.»

«Di nuovo tu!» esclama qualcuno dal campo avversario. Ma certo. È Yamato.

Alzo la mano e compongo un cenno di saluto.

«È un piacere.»

«Ehi, ma io ti conosco! Tu sei la ragazza che abbiamo incontrato al Villaggio! Eh già, l'altra volta non ti avevo riconosciuta ma adesso che ti guardo da vicino sono certo che tu sia proprio quella persona.» ci interrompe un ragazzino biondo.

Sollevo un sopracciglio.

«E così l'hai già incontrato. Lui è Naruto Uzumaki, la forza portante della Volpe.» mi spiega Itachi.

Annuisco colpita.

«Allora lascia che mi presenti, Naruto Uzumaki. Io sono Yumi Mikai e faccio parte dell'Organizzazione Alba. Il piacere è mio.» mi inchino.

«Quindi sei con loro!» afferma la ragazza dai capelli rosa.

Annuisco di nuovo.

«Già. E purtroppo per voi... Sono qui per impedirvi di scappare.»

«È un piacere rivederti.» afferma Yamato.

«Ciao anche a te, Yamato. Stavolta, però, non c'è Kakashi ad aiutarti.» constato posandomi la mano sotto il mento.

Itachi mi scaglia un'occhiata truce. «Sii prudente.»

«Prestami una mano, ti prego. Fa' ruotare il chakra in senso orario.» gli chiedo.

Lui si sposta alla mia sinistra e interseca le dita con le mie.

«Voglio produrre una tua copia.» gli spiego.

Lui annuisce e poco dopo compare un clone con le esatte sembianze di Itachi.

«Grazie.» mormoro.

«Ora vedi di non farti male.» mi dice soltanto.

Yamato scatta verso di me. «Io e te andremo a concludere quello che abbiamo iniziato l'altra volta.»

Ammicco. «D'accordo.»

Afferro la mano della copia di Itachi e ci spostiamo in modo da avere una buona porzione di terreno solo per noi. Estraggo la spada e attivo lo sharingan. Ora sono pronta a combattere.

«Possiamo cominciare.» affermo.

«Sì. Ma questa volta non te la caverai.»

«Questo lo dici tu.»

Iniziamo a batterci, io con la spada di Chujin e lui con un comune kunai. In poco tempo ottengo un vantaggio tale per cui riesco ad affondare lama nel suo braccio destro. Yamato indietreggia mentre la ferita si apre e inizia a sanguinare con potenza. Bene. Ora è la mia occasione per prenderlo alla sprovvista. Utilizzo la copia di Itachi per produrre la pioggia di fuoco.

«Maledizione!» esclama Yamato usando il legno come trampolino per lanciarsi in aria.

«Sei furbo.» mormoro. «Proprio come ricordavo. Sei un avversario molto interessante.»

Spazio autrice

Ehilà, buon sabato a tutti!

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