Capitolo 31

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Sasuke mi porta nella grande palestra in cui ci siamo rincontrati e mi porge una piccola spada ricurva. La afferro insicura e lo osservo mentre estrae quella che porta legata alla cordicella che gli circonda la vita.

«Quella è una katana semplice. Dovrebbe andare bene come inizio.» mi dice.

«Come inizio?»

Ammicca. «Cosa credi? Che me ne starò tutto il giorno a farti la guardia come un segugio? Ci alleneremo insieme.»

Sollevo un sopracciglio.

«Allenarci? Per quale motivo?»

«Beh, in realtà i motivi sono due, sorellona. Primo: in questo modo potrò vedere quanto sono migliorato rispetto a te; secondo: così ti terrò sotto controllo per tutto il tempo.» replica con un sorrisetto beffardo.

«Capisco.» commento abbassando gli occhi sulle mie dita strette intorno all'elsa.

Il pensiero di impugnare di nuovo una simile arma mi fa rabbrividire. L'ultima volta che l'ho stretta fra le mani è stato il giorno del massacro del clan Uchiha.

«Iniziamo?» mi richiama Sasuke puntando la lama traslucida verso di me.

Scuoto la testa e blocco il tremore della mia presa. Non devo pensare al passato. Mi distruggerei e basta.

«Iniziamo.» rispondo con un cenno del capo.

Sasuke attiva lo sharingan e mi fissa con impazienza. Maledizione. Se non voglio rischiare di farmi male dovrò usarlo anch'io. Chiudo gli occhi e quando li riapro libero a mia volta il potere oculare che mi consentirà di prevedere i suoi movimenti.

«Andiamo.»

Sasuke inizia a muovere la sua spada con degli abili movimenti del polso, mentre io non riesco a tenere il suo ritmo. Non sono mai stata portata per il combattimento corpo a corpo con i pugnali, ma non è mai tardi per imparare. Posso sempre copiare le sue mosse finché non ne creerò di mie.

«Non puoi limitarti a difenderti.» mi dice spingendomi sempre più indietro.

Stringo i denti e focalizzo la mia attenzione sulle sue mani. Okay, ce la posso fare. Grazie allo sharingan sono in grado di prevedere dove colpirà. Devo usare lo spiraglio di tempo tra le sue finte e l'attacco definitivo per provare ad assestargli un colpo diretto.

«So cosa stai pensando di fare.» commenta poi strappandomi la katana con un colpo improvviso.

Uso la tecnica del teletrasporto per spostarmi dietro di lui e provo a colpirlo con un calcio a metà della schiena, ma lui ha già capito tutto. Per poco la sua lama non mi taglia via il piede.

Indietreggio con un salto e afferro nuovamente la mia spada.

«Mio fratello non si allena molto con te, non è vero?»

Mi fermo un istante e abbasso l'arma. «Perché lo chiedi?»

«Perché quello che vedo lascia spazio a due sole possibilità. O in questo momento sei estremamente fuori forma – cosa che non credo, visto che ieri non hai avuto problemi a curare il mio braccio –, o non hai ancora il completo controllo dello sharingan.»

Serro i denti. «E questo cosa c'entra con Itachi?»

«Sono più che certo che mio fratello farebbe di tutto perché imparassi a controllarlo alla perfezione. Si vede che ha di meglio da fare che allenarsi con te... Che peccato. È un vero spreco, visto che è stato proprio lui a volere che tu prendessi gli occhi di mio padre.»

«Smettila.» dico solamente prima di tornare all'attacco con più impeto di prima. «Tu non sai niente di Itachi!»

Sasuke ammicca. «Vedo che iniziamo a ragionare.»

Quando arriva la sera sono così stanca da non riuscire a reggermi in piedi. Sasuke mi aiuta a sorreggermi mentre ci dirigiamo verso la mia stanza.

«Sei debole. Devi allenarti di più se vuoi arrivare al mio livello.» mi dice con voce severa.

Abbasso gli occhi. Il solo pensiero di essere inferiore a lui mi tormenta, ma al momento non posso fare più di così. Ho la fronte imperlata di sudore e il respiro mozzato. L'unico lato positivo di questa giornata è che non ho ancora iniziato a perdere sangue. Non oso immaginare quale sarebbe la reazione di Sasuke.

«Sei troppo arrogante.» dico solamente divincolandomi dalla sua presa. «Stai diventando come lui

Il suo sguardo si incupisce e le sue labbra si piegano in segno di ribrezzo.

«Parli troppo.» replica voltandosi a darmi le spalle. «Riposati. Domani ti attende il bis.»

Ammicco. So che le mie parole lo hanno irritato profondamente, ma poco importa. In questo momento voglio soltanto stendermi e dormire.

Apro la porta e rimango sorpresa quando all'interno trovo sia Kabuto che Orochimaru. Batto gli occhi confusa e vado a sedermi sul bordo del materasso.

«Che succede?» domando loro con falsa indifferenza.

Kabuto risponde con una risatina. «Pensavo... Che ti sarebbe piaciuto ricevere un piccolo regalo da parte nostra.»

«Sbagli.» commento buttandomi di schiena sul materasso. «L'unica cosa che voglio da parte vostra è la libertà.»

Orochimaru sospira. «Sei proprio sicura... Di non voler diventare più forte?»

Più forte?

-

«... Quello che vedo lascia spazio a due sole possibilità. O in questo momento sei estremamente fuori forma – cosa che non credo, visto che ieri non hai avuto problemi a curare il mio braccio –, o non hai ancora il completo controllo dello sharingan.»

-

«Che peccato.»

-

«Un tale spreco.»

-

«Sei debole. Devi allenarti di più se vuoi arrivare al mio livello.»

-

Mi alzo di nuovo a sedere e fisso entrambi con nuova determinazione.

«Come puoi rendermi più forte?» chiedo infine stringendo il pugno.

Kabuto si posa una mano sotto il mento. «Sbaglio o avevi detto di non volere nulla da noi? Cos'è che ti ha fatto cambiare idea così in fretta?»

Io lo ignoro e mi concentro su Orochimaru, ul quale ammicca compiaciuto.

«Posso insegnarti delle tecniche proibite, se deciderai di seguirmi.» spiega passandosi la punta della lingua fra le labbra.

«Quanto tempo mi dai per decidere?»

«Voglio la risposta entro domani.»

«È sicuro di quello che fa, maestro?» interviene Kabuto.

«Non preoccuparti, Kabuto. Lasciala fare. La scelta è sua.»

Spazio autrice

Ed ecco a voi il capitolo :3

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