Capitolo 54

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I tre giorni successivi scorrono lenti e monotoni. Ho finalmente scoperto in cosa consiste una cerimonia di estrazione del demone e devo ammettere che l'esperienza non è delle più allettanti. Sono stanca e dolorante e ho perso molto sangue a causa dello sforzo prolungato.

Ora sono stesa a letto con la febbre alta e il battito accelearto. Deidara, Itachi e Kisame giocano a poker dall'altra parte della stanza. Non immaginavo che trascorressero così le giornate libere.

«Scala reale!» esclama soddisfatto il biondo mostrando le due carte che ha in mano.

Itachi sospira e gli tira una delle she fish rosse, seguito subito da Kisame. «Sei davvero fortunato oggi, Deidara.»

«Beh, è la mia giornata!» conferma il biondo.

Kisame restituisce le sue carte e Itachi mescola il mazzo.

«Ehi, Yumi, come ti senti?» domanda lo spadaccino del villaggio della Nebbia.

Scuoto la testa. «Debole. La vista traballa. I muri crollano. Soffoco.»

Itachi si alza preoccupato e viene a cambiarmi la pezza bagnata che ho sulla fronte.

«Non credevo che un singolo rito ti avrebbe ridotta in questo stato.» commenta accarezzandomi il viso con le sue dita umide.

Provo a sorridergli per calmarlo, ma poi chiudo di nuovo gli occhi. Sento che potrei riniziare a piangere sangue da un momento all'altro, il che sarebbe solamente controproducente.

«Le servirebbero delle cure mediche.» mormora Kisame.

«Già, peccato che non ci siano altri ninja medici oltre a lei.» risponde Deidara tirando un pugno all'altro come per rimproverarlo per ciò che ha appena detto.

Kisame si massaggia la spalla dolorante e si alza in piedi a sua volta. Cammina verso di me e si inginocchia accanto a Itachi. Non l'ho mai visto preoccuparsi in questo modo. Non è da lui.

«Dovresti fare un bagno caldo con delle erbe curative. Ti aiuterebbe.» propone fissandomi negli occhi.

Sposto lo sguardo stanco su Itachi e poi cerco di ridere.

«Da quando ti intendi di medicina?» lo prendo in giro con dolcezza.

Kisame si passa una mano tra i capelli a disagio.

«So che di solito non parlo mai del mio passato, ma prima di diventare un ninja mi capitava spesso di ammalarmi. Mia madre mi preparava sempre una vasca di acqua calda con delle piante curative.»

Rimango sorpresa dalla sua disponibilità e annuisco debolmente.

«Itachi, potresti...»

«Sì, ce ne occupiamo io e Kisame.» mi interrompe alzandosi di colpo. «Deidara, rimani qui insieme a lei.»

«Va bene. Ma fate presto, okay?» risponde il biondo.

«Ci siamo.» afferma Itachi aiutandomi a calarmi nella vasca.

Non appena l'acqua calda avvolge il mio corpo sento una scossa attraversarmi la schiena. Poso la testa all'indietro al limitare della ceramica bianca e sospiro. Itachi si siede sul pavimento al mio fianco e mi fissa intensamente, come se cercasse di capire cosa mi passa per la testa.

«Come ti senti?» mi domanda con impazienza.

«Sto già meglio.» mento con un sorriso fragile.

Sollevo un braccio e gli poso la mano sulla testa, finendo così per bagnargli i capelli. Lui sospira e raccoglie le gambe al petto.

«Sei la solita bambina testarda...» mormora.

«Credi che Pain si arrabbierà?»

Itachi sposta gli occhi sulle sue mani e poi scuote la testa. «Non dovrà nemmeno venirlo a sapere.»

«Tu credi... Che io sia debole?»

«Tu non sei debole, Yumi. È solo che il tuo corpo a volte cede. Non ti preoccupare. Quando ti rimetterai sono certo che riuscirai a riprendere il ritmo senza alcun problema.»

Annuisco fiduciosa, anche se sento che dietro alle sue parole si nasconde una buona dose di timore.

«Ora rilassati. Riprenditi. Abbiamo bisogno di te, non dimenticartelo.»

Itachi si alza in piedi e dopo essersi passato un asciugamano tre i capelli esce dal bagno chiudendosi la porta alle spalle. Lo sento borbottare qualcosa assieme a Kisame, ma non posso usare lo sharingan per spiare i movimenti delle sue labbra. Sono troppo debole per attingere a quel potere.

Provo a distendere i muscoli e lascio che l'acqua calda lenisca il dolore pulsante del mio corpo.

Apro gli occhi poco dopo. Mi raddrizzo e afferro una delle foglie gialline che galleggiano tra le bolle. La porto vicino al viso e inspiro il suo profumo pungente. Kisame sapeva bene quello che stava facendo. Non immaginavo che fosse un attento osservatore.

Odo qualcuno bussare alla porta. Raccolgo le gambe al petto.

«Avanti?» chiedo insicura.

«Yumi, io e Kisame dobbiamo andare. Se hai bisogno di qualsiasi cosa chiama Deidara.»

Annuisco anche se non mi può vedere.

«Va bene.» sussurro con un filo di voce.

Spazio autrice

Ehilà, scusate la lunga attesa ma è da un po' che non entro su wattpad.

Spero che il capitolo vi piaccia :3

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Momenti ‣ Itachi UchihaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora