Capitolo 28

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Kabuto si ferma davanti a una porta e si volta verso di me con uno sguardo a dir poco letale.

«Il mio maestro ti aspetta qui dentro.» mi dice posando il palmo sulla maniglia. «Entra.»

«Tu non...?»

«Io ho di meglio da fare.» replica con un tono annioato.

Annuisco colpita e osservo la porta scivolare verso di me con uno scricchiolio. Fisso Kabuto con sospetto. Ancora non capisco il motivo per cui mi abbia condotta qui, ma se c'è una cosa di cui sono certa è che non riuscirò ad andarmene tanto facilmente. Devo usare tutta la furbizia che possiedo per capire come fare.

«Allora ci vediamo.» lo saluto alzando una mano.

«Tch. Quando sei melodrammatica.»

Ammicco ed entro nella stanza sconosciuta con lo sharingan attivo per precauzione. Sento la porta chiudersi alle mie spalle con un tonfo.

«Yumi Mikai.» mi chiama la voce pacata di Orochimaru.

Mi guardo intorno con sospetto. Mi trovo in una specie di grande palestra illuminata a giorno, al centro del cui pavimento è disegnato un cerchio rosso molto ampio. Orochimaru è a qualche metro da me con le mani sui fianchi e la testa inclinata a lato.

«Per quale motivo mi trovo qui?» chiedo avanzando fino a fronteggiare l'uomo.

«Per quale motivo?» domanda di risposta. «Per esempio per mostrarmi le tue doti come ninja medico. Ho sentito dire... Che sai curare qualsiasi danno fisico in poco tempo.»

Il mio cuore inizia a battere più intensamente. Quindi è interessato a me per le mie doti mediche. Mi domando chi mai possa avergli parlato di me.

«Cosa ti fa credere che io sia disposta a mostrarti quello che so fare?»

Orochimaru mi propone un sorrisetto beffardo e schiocca le dita. Al suo fianco inizia a delinearsi una figura solida e slanciata coperta da un mantello nero.

«Vedi... C'è una persona che in questo momento sta molto, molto male.» spiega indicando con gli occhi la persona appena comparsa. «E Kabuto non riesce a risolvere il problema.»

Sollevo le spalle. «Forse il concetto non è passato. Come fai ad essere certo che ti aiuterò?»

«Togliti il cappuccio.» impartisce all'altro.

L'attesa è estenuante. Sono davvero curiosa di sapere chi si nasconde dietro a quella tunica scura.

La sua mano compare sotto al mantello e si avvolge intorno all'orlo del cappuccio, iniziando a sfilarlo lentamente. Vedo comparire un paio di labbra pallide e sottili e un piccolo naso all'insù.

Poco dopo noto i ciuffi neri che gli ricadono sulle guance e la fronte piana. Il mio cuore perde un battito quando i suoi occhi neri si aprono.

«Ciao...

... Sorellona Yumi

Le sue parole risuonano per tutta la stanza. Sento la testa girare.

Davanti a me c'è una persona che non vedevo da troppo tempo.

«Sa-Sasuke... Tu...» balbetto portandomi una mano alla bocca.

È cambiato davvero molto, ma i lineamenti del suo viso sono rimasti gli stessi. Le mie mani tremano per un momento. Non ero pronta a vederlo in un momento come questo.

«È passato un po' di tempo, non è vero?» chiede di nuovo con un sorrisetto compiaciuto. «Sono sorpreso di vedere che mio fratello non ti ha ancora uccisa.»

«Tu... Non puoi parlare seriamente, Sasuke. Non sai nulla di Itachi.»

«Perché tu, invece, sai qualcosa.» dice in una maniera interrogativa carica d'ironia.

«Tu sei solo accecato dalla rabbia!»

«Ma davvero? Accecato dalla rabbia, io? Sbaglio o è stato proprio lui, quel giorno, a dirmi di gettarmi ai piedi dell'odio per diventare più forte?»

Deglutisco a disagio e abbasso gli occhi. Ho ancora in mente quello che mi ha detto Itachi il giorno dello sterminio del clan Uchiha prima di parlare con Sasuke.

-

«Non credere nemmeno a una parola di ciò che sto per dire.»

-

Prendo un respiro profondo e poi torno a fissarlo con rinnovato coraggio. «Non sono qui per fare l'avvocato di Itachi.»

«Mh?» esclama colpito Orochimaru.

«Bene, perché non starei a sentire nemmeno una delle tue fandonie.» replica Sasuke.

«Avanti, Sasuke, non perdiamo tempo.» interviene l'altro.

«D'accordo.»

Con un movimento del braccio libero Sasuke si libera del mantello, rivelando l'altro avambraccio. È fasciato con una garza bianca completamente pregna di sangue.

«Cos'è successo?» domando preoccupata.

«Ecco... Vedi, sorellona Yumi, io a differenza tua non spreco nemmeno un momento della mia giornata. Passo tutto il tempo ad allenarmi. Solo così diventerò abbastanza forte per battere Itachi.»

Il modo in cui sottolinea il mio nome mi fa passare un brivido lungo la schiena.

«Allora? Qual è la tua risposta?» insiste Orochimaru.

Fisso la fasciatura. Sembra davvero messo male dato che non muove nemmeno le dita.

Scuoto la testa. No, non posso mettermi ad aiutare Orochimaru. L'ho promesso a Itachi.

Ma Sasuke...

Sasuke sta soffrendo. Vedo la speranza riflessa nei suoi occhi, le sue labbra contratte in una smorfia impercettibile.

Perdonami, Itachi.

«Lo farò.» rispondo insicura.

«Sapevo di poter contare su di te.» risponde entusiasta l'uomo dagli occhi giallastri. «Prenditi tutto il tempo che ti serve.» aggiunge sparendo in una nuvola.

Rimasti soli, io e Sasuke ci fissiamo da distante, insicuri se avvicinarci o meno.

«Sasuke...» commento.

Lui ammicca nuovamente. «Sei cresciuta.»

Spazio autrice

Ehi, ecco il capitolo di oggi. Sasuke è un po' cambiato, eh? Beh, il resto lo vedrete prossimamente.

Votate e commentate *^*

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