Capitolo 10

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«Sorellona Yumi, possiamo andare ad allenarci anche oggi? Ti prego!» mi chiede Sasuke una volta terminato il suo piatto di ravioli.

Io sospiro e sposto tutte le cose sporche nel lavabo per poi mettermi a sciacquarle sotto l'acqua fredda. Vorrei davvero poterlo aiutare, ma ho molti impegni in programma per la giornata.

«Purtroppo oggi devo andare a fare la spesa per la famiglia. Porta un po' di pazienza, Sasuke. Sarà per la prossima volta.»

Sasuke mette il broncio ed esce subito in giardino senza dirmi nulla. So che è arrabbiato, ma non posso farci niente. Gli Uchiha sono stati molto chiari sul mio ruolo: prendermi cura della casa, dei loro figli e preparare loro i pasti.

E non oso immaginare cosa mi farebbe Fugaku se vedesse che non mi impegno a fare tutte queste cose!

Un brivido mi percorre la schiena al pensiero di una punizione. Il signor Fugaku è sempre stato severo, anche con i suoi figli, e quando perde le staffe incute un senso di angoscia talmente tanto forte da spingermi a nascondermi.

Odo in sottofondo il rumore degli shuriken che si conficcano nel legno. Un sorriso triste mi percorre le labbra. Sasuke si sta allenando duramente come sempre. Vuole essere perfetto come Itachi, anche se non è semplice eguagliare i suoi risultati.

«Di nuovo!» si ripete come un mantra.

Io nel frattempo ho finito di lavare le stoviglie e mi sono messa ad asciugarle con un panno bianco.

Mi chiedo dove sia Itachi. Inizio ad essere preoccupata.

Piego di nuovo lo straccio e lo ripongo al suo posto, poi decido di andare un momento in camera mia per prendere il rotolo che mi ha regalato la signora Mikoto. La prima e unica volta che l'ho letto ho scoperto che al suo interno c'è una seria di tecniche curative e di potenziamento create e messe in pratica dalla mia famiglia.

Forse posso mettermi a imparare una di quelle. Mi aiuterà a migliorare.

Verso sera sento la porta d'ingresso aprirsi di colpo. Sono la signora Mikoto e il signor Fugaku.

Mi appresto ad accoglierli come sempre, ma già dal primo sguardo riesco a capire che c'è qualcosa che non va. Sembrano molto arrabbiati e allo stesso tempo delusi.

Dev'essere per via dell'assenza di Itachi.

«Yumi, Sasuke, vi devo parlare.» esclama Fugaku con serietà.

Faccio un breve inchino. «Vado a chiamare Sasuke. Credo sia nella sua stanza.» dico.

«Va bene, ma fa' presto.» replica lui.

Annuisco e vado a battere un paio di colpi sulla porta della camera dei due fratelli Uchiha.

«Sasuke.» lo chiamo senza nemmeno entrare. «I tuoi genitori sono tornati e vogliono parlarci.»

«Arrivo.» risponde solamente.

Poco dopo mi raggiunge e ci dirigiamo insieme verso il soggiorno. Fugaku si è seduto sul divano, mentre la signora Mikoto sta controllando il cesto con la frutta fresca che ho posato al centro della tavola.

«Siamo qui.» ci introduco.

«Sedetevi.» ci impone indicandoci le due poltrone.

Io e Sasuke eseguiamo in silenzio, aspettando solamente che ci informi di tutto. È strano questo comportamento da parte sua. Di solito, se deve dire qualcosa di importante, aspetta che ci sia anche Itachi.

Sempre che non si tratti proprio di lui.

«Itachi e Shisui sono stati gli unici che non si sono presentati all riunione di oggi.» spiega inarcando la schiena in avanti.

Lo vedo posare i gomiti sulle ginocchia e puntare i suoi occhi neri su di me come per squadrarmi nella profondità dell'anima.

«Voi ne sapete qualcosa?» sibila.

Io e Sasuke ci scambiamo uno sguardo preoccupato.

Le cose si stanno mettendo male. Spero solamente che non si arrabbi con noi o sarà la fine.

Deglutisco e abbasso gli occhi sul tavolino basso di legno scuro che ci divide. Ho promesso a Itachi che non gli avrei detto nulla.

«No, signore. Se l'avessi saputo, avrei tentato di persuaderlo a venire a tutti i costi. So quanto è importante per la famiglia Uchiha che siano presenti tutti i membri in carica.» rispondo con un sussurro tremolante.

Fugaku sospira. Sembra che mi creda.

«E tu, Sasuke?» domanda poi al figlio.

Io lo squadro di sottecchi. Sasuke è raggomitolato in un angolo della poltrona e tiene le braccia a scudo davanti al corpo. Deve sentirsi impaurito dalla durezza del padre. In questo momento vorrei solo abbracciarlo e sussurrargli che va tutto bene.

«Io... Itachi aveva detto qualcosa del genere, ieri sera.» ammette infine.

«E sai anche dov'è?» lo attacca subito Fugaku.

Nelle sue iridi risplende lo sharingan. Mi ritrovo a pregare che non voglia farci del male.

«N-No, papà.» mugola l'altro in risposta.

«Lasciali stare, Fugaku. Non vedi che non sanno niente come noi? Itachi avrà senz'altro avuto qualcosa di importante da fare, e sarà così anche per Shisui.» interviene Mikoto.

«Tch. Aspetterò che Itachi torni a casa per chiedere delle spiegazioni direttamente a lui. Voi due andate a letto.» ci fa cenno.

«E la cena, caro?»

«La preparerai tu, Mikoto. Yumi e Sasuke devono andare nelle loro stanze a pensare alle loro responsabilità. Fare parte di questa famiglia significa farsi carico delle decisioni sbagliate di tutti i suoi membri.»

Io e Sasuke ci scambiamo uno sguardo pieno di paura, ma poi ci alziamo e infiliamo il corridoio senza più fiatare. Sento lo stomaco di Sasuke rantolare con forza.

«Ho fame, sorellona Yumi.»

Io lo prendo sotto braccio e abbasso la testa verso la sua.

«Più tardi vieni in camera mia. Ho qualche biscotto nascosto nel comodino. Possiamo mangiarli insieme.» gli sussurro.

I suoi occhi brillano. «Davvero?»

Io annuisco e poi lo lascio andare. Sarà meglio aspettare che i signori Uchiha vadano a letto prima di fare passi falsi.

Spazio autrice

Ciao a tutti! Oggi ho un'altra bellissima giornata di studio che mi attende :(

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