Io e Deidara ci fermiamo a riposare vicino al lungo ponte immerso nella foschia che ci condurrà al villaggio della Nebbia, il posto in cui siamo stati spediti per la nostra missione.
«È normale che non si veda niente?» mi chiede il biondo con un sospiro sonoro.
Alzo le spalle e bevo un sorso d'acqua dalla borraccia che porto con me.
«Ci stiamo avvicinando al villaggio della Nebbia, cosa ti aspettavi? Un bel sole e un cielo limpido?»
Il biondo arriccia il labbro superiore.
«Uffa! Beh, per lo meno tu riesci a vedere grazie allo sharingan.» commenta rubandomi la borraccia dalle mani e finendo l'acqua in essa contenuta.
Gli scaglio un'occhiata di fuoco.
«Se vuoi posso provare a migliorare un po' la situazione.» propongo. «Ma mi dovrai prestare un braccio.»
Deidara mi si avvicina. «Dimmi quello che devo fare.»
«Congiungi la tua mano con la mia e fa' scorrere il chakra in senso orario.» impartisco posizionando la destra davanti al cuore. «Simbolo della tigre.»
Lui fa combaciare perfettamente le sue dita con le mie. Annuisco.
«Disperdi.»
Lo strato più pesante della nebbia sembra alzarsi sopra alle nostre teste, il che ci consente per lo meno di vedere dove posiamo i piedi.
Deidara saltella soddisfatto. «Figo!»
«Ora non perdiamo altro tempo. Andiamo. Scommetto che il nostro obiettivo è già arrivato al villaggio e non voglio perdermi neanche una parola.»
Il biondo scuote la testa e ci rimettiamo in marcia in silenzio.
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Quando torniamo alla base io e Deidara non troviamo nessun altro. Ci sediamo sul divano e ci guardiamo intorno nella speranza di scorgere il segno del passaggio dei nostri compagni, ma niente. Sembra che il posto sia disabitato da giorni.
«Dei, sai per caso dove sono gli altri?»
«Io? Perché dovrei saperne qualcosa? Sono stato insieme a te per gli ultimi otto giorni, cosa credi!?» domanda alterato come se l'avessi offeso.
Alzo le spalle e sospiro.
«Bene.» affermo calciando via i sandali. «Visto che sei così di buon umore potresti cucinare tu, stasera.»
Il biondo mi rivolge un'occhiata incredula.
«Seriamente?»
«Seriamente. Sono piuttosto stanca.» replico.
«Un, non puoi fare uno sforzo?» insiste con un tono lamentoso.
«Pigrone.»
Mi alzo in piedi e mi avvicino lentamente al bancone. Apro la mensola, ma quando penso di controllare cos'è rimasto la mia vista si appanna al punto che non riesco nemmeno a distinguere le sagome. Mi sollevo sulle punte e tasto con le mani in maniera casuale quando sento la risatina di Deidara.
«Che hai da ridere?»
«Yumi, smettila di scherzare. È vuoto, non vedi?»
Mi ritraggo incredula e provo a focalizzare l'attenzione sul palmo della mia mano, ma è inutile. Le linee sono così confuse che fatico a riconoscerne la forma. Il biondo scatta in piedi e lo sento camminare verso di me a passo veloce. Mi afferra per le spalle e scruta attentamente il mio volto.
«Perché tu stavi scherzando, vero?» domanda preoccupato.
Chiudo gli occhi e quando li riapro attivo lo sharingan. Almeno così sono in grado di vedere meglio.
«Yumi? Ho capito, ho capito, cucino io, va bene!» aggiunge dirigendosi verso il frigorifero.
«Scusami, Dei.» lo riprendo con un tono abbattuto. «Non stavo scherzando. Gli occhi... Non vedono più come una volta.»
Deidara si ferma con le dita strette intorno alla maniglia.
«Davvero non c'è niente che possiamo fare per te?»
Scuoto la testa. «Anche Itachi, prima o poi, subirà la mia stessa sorte.» mormoro girando il capo di lato.
«Tu, però, non preoccuparti. È un Uchiha, anzi, è ancora il prodigio degli Uchiha. Lui è forte. Saprà cavarsela...»
...a differenza mia.
«Parli come se ti ritenessi spacciata. Cavolo, Yumi, un po' di entusiasmo!» prova a sdrammatizzare la situazione.
«Vado a sedermi, va bene?»
«Sai dov'è la sedia?»
«Non ti preoccupare. Ho questo.» indico i miei occhi. «Se questi occhi devono essere la mia rovina, allora che siano la mia fortuna almeno per un po'.»
Deidara mi sorride spiacente e mi fissa mentre mi accomodo sulla sedia più vicina.
«Ho sempre odiato quel potere oculare.» mormora lui iniziando a frugare nel frigo. «Ma da quando ho incontrato te devo dire di aver cambiato idea.»
«Felice di sentirtelo dire.» commento alzando le spalle. «Sai, Dei, all'inizio non l'avrei mai detto, ma tu sei un tipo piuttosto simpatico. Mi mancherai.»
«Stai diventando troppo sentimentale adesso, un! Ora ti preparo un bel piatto di uova sode e pancetta che ti solleverà verso l'infinito e oltre! Potere alla magia delle proteine!»
Mi metto a ridacchiare. Sì, è proprio così. Mi mancherà molto.
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Spazio autrice
Ehilà, vi annuncio che da oggi sono ufficialmente un'universitaria fuori sede :3
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Momenti ‣ Itachi Uchiha
FanfictionQuando la sua famiglia viene brutalmente sterminata, Yumi Mikai si ritrova senza un posto dove stare. Fugaku Uchiha, seguendo le ultime volontà di sua madre, decide di prenderla con sé e istruirla affinché completi la sua formazione da ninja medico...