Una volta entrati nella struttura io e Deidara ci dirigiamo nella sala principale, dove ci attendono Itachi e Kisame. Il primo è comodamente seduto sul divanetto, mentre il secondo è posato contro il bancone e regge tra le mani una tazza di caffè ancora caldo.
Sono sorpresa. A dire il vero non mi aspettavo che avremmo trovato qualcuno a quest'ora.
«Siete di ritorno.» mormora Itachi incrociando le gambe.
Deidara gli risponde con una linguaccia e gli passa accanto come se nulla fosse. Forse non andranno mai pienamente d'accordo.
«Io vado a fare rapporto.» afferma poi con un cenno della mano.
Itachi mi fa posto sul divano mentre Kisame continua a sorseggiare con disinteresse la sua bevanda.
Lo raggiungo e mi siedo tra i cuscini. Mi sembra passato un secolo dall'ultima volta che mi sono posata sulla sua spalla a riposare.
«Come stai?» mi chiede posandomi una mano sul ginocchio.
«Bene.» rispondo lasciando cadere la testa accanto alla sua. «Sono solo un po' stanca, non ti preoccupare. Non è nulla di serio.»
Itachi mi passa una mano tra i capelli e poi nota l'anello che una volta apparteneva a Sasori sul mio pollice sinistro. Un sorrisetto beffardo gli percorre il volto.
«Ti dona.» commenta accarezzandomi le dita con le sue.
Osservo le mie unghie dipinte di verde scuro e sospiro. È così strano far parte di questa organizzazione. Credo che non mi abituerò mai a tutti i cambiamenti che ho dovuto affrontare.
«Ti ringrazio.» replico accarezzandogli una guancia con la punta del naso.
«Se avete finito di fare i piccioncini innamorati...» commenta Kisame schiarendosi la voce. «...Credo che io e Itachi dovremmo andare. Siamo in ritardo.»
Itachi si alza dal divano con la solita espressione impassibile. Mi osserva con la coda dell'occhio e mi saluta con un movimento del capo.
«Domani sera alle sorgenti.» mormora. «Non mancare.»
Annuisco colpita mentre le mie guance si tingono di rosso. Davvero mi sta invitando a uscire con Kisame presente?
«V-Va bene.» balbetto congiungendo le mani.
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Quando Deidara torna dal colloquio con Pain ci sediamo al tavolo della cucina e ci mettiamo a giocare agli scacchi giapponesi. A dire il vero sono rimasta sorpresa quando mi ha chiesto di fare una partita la prima volta, ma adesso devo ammettere di averci preso abbastanza confidenza.
«Cosa ti ha detto?» chiedo sistemando la mia ciotola con le pedine.
«Niente di interessante. Forse ci darà una nuova missione per la prossima settimana, chi lo sa.»
«Prossima settimana? E in questi giorni cosa...»
Lui mi fa uno sberleffo con la bocca sulla sua mano destra.
«Boh.» afferma infine. «Direi che possiamo anche usarli per allenarci, mh?»
«Per me va bene, anche se non so se riuscirai a reggere il mio ritmo.» lo minaccio con una risata gutturale.
«Ehi, non mi provocare.»
«Sai che ti adoro.» replico con un occhiolino.
«Già.» conclude con un sospiro annoiato.
«Beh, ora vediamo di giocare.»
«Okay. Allora inizio io.»
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Quando scende la sera io e Deidara usciamo a prendere una boccata d'aria. Mi stringo nella tunica e cerco di nascondere la bocca dietro al colletto. Devo ammetterlo, in questa parte del territorio fa abbastanza freddo per essere luglio.
«Ne, Yumi, ti va di allenarci con la spada?» mo propone estraendo un piccolo pugnale ricurvo.
Sfilo la katana dal fodero e ammicco. «È da un po' che non la uso.»
«Beh, allora riuscirò a batterti anche se la mia arma è più corta della tua.» mi prende in giro ingaggiando la battaglia.
Io attivo lo sharingan e seguo i suoi movimenti senza alcun problema, trovandomi talvolta a precederlo. Anche se la mia salute non è al cento per cento sono davvero riconoscente a Itachi. Senza questo potere oculare non sarei mai stata in grado raggiungere il livello a cui sono arrivata.
«Sei lento, Dei.» mi beffeggio di lui sferrandogli un attacco a sorpresa.
Deidara perde l'equilibrio e barcolla all'indietro. Io sfrutto l'occasione per assestargli un colpo di spalla e spingerlo a terra.
Ammicco. «Ho vinto.»
«Non vale.» mormora seccato. «Tu usi lo sharingan per prevedere i miei movimenti.»
«Non vedo perché non dovrei.» rispondo con un sorrisetto beffardo.
«Innanzitutto perché più lo usi più la tua vista peggiora. Non credere che non me ne sia accorto.»
Abbasso lo sguardo e lascio che il mio potere oculare svanisca. Ha ragione. Se Itachi viene a sapere che lo sto utilizzando mi fa a fettine.
«Scusami. Riprendiamo.» gli dico porgendogli una mano.
Deidara la afferra e si prepara a riprendere la nostra goffa danza.
«Ne, Yumi.» mi dice a un certo punto. «Guarda che non volevo offenderti. Non sei obbligata ad ascoltarmi.»
«No, hai ragione. Non posso dare un simile dispiacere a Itachi. Devo imparare ad usarlo di meno. Anche se... Mi sorge spontanea una domanda.»
«Nh?»
«Da quando ti importa qualcosa di me?»
Deidara arrossisce vistosamente e volge altrove lo sguardo.
«Beh... Senti, non voglio che tu faccia la fine di Sasori. Sei una buona compagna di squadra, davvero.»
«Tu dici?» gli chiedo colpita.
«Già. Ma ora non montarti la testa. Non è per questo che avrò pietà di te.» replica con un ghigno.
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Spazio autrice
Scusate la lunga attesa ma ultimamente sono piena di impegni e volevo concludere il capitolo 8 di "Vermiglio" XD
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Momenti ‣ Itachi Uchiha
FanfictionQuando la sua famiglia viene brutalmente sterminata, Yumi Mikai si ritrova senza un posto dove stare. Fugaku Uchiha, seguendo le ultime volontà di sua madre, decide di prenderla con sé e istruirla affinché completi la sua formazione da ninja medico...