Capitolo 11

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Qualcuno ha bussato alla porta della mia stanza. Sposto gli occhi sul grande orologio sopra al mio letto. Mezzanotte e venti. È tardi. Sasuke ha voluto essere molto prudente.

Mi alzo con uno scatto e vado ad aprire, ma quando scosto la sagoma di legno dal suo margine mi ritrovo di fronte una persona che non mi aspettavo.

«Itachi!» esclamo colpita.

Lui mi posa una mano sulla bocca e mi fa cenno di rientrare. Annuisco e gli faccio posto.

«Scusa se ho fatto tardi. Non volevo incontrare mio padre.» dice sottovoce.

«Dov'è Sasuke?» chiedo preoccupata liberandomi dalla sua presa.

«Dorme come un ghiro.» replica. «Senti, Yumi, ho un altro favore da chiederti.»

I suoi occhi brillano nella penombra della stanza. Solo adesso mi rendo conto che ha i capelli sciolti e la fronte imperlata dal sudore. Dev'essere appena rientrato.

«Un favore?» domando riprendendomi dal primo momento di stupore.

Lui annuisce. «Stamattina presto mi è capitato di dare un'occhiata al rotolo che tieni sul comodino. Ci sono le tecniche della tua famiglia, vero?»

Annuisco in silenzio.

«Ce n'è una che vorrei che imparassi. Si chiama tecnica dello scambio degli occhi.»

«È... Una tecnica di livello alto.» balbetto arrossendo. «N-Non so se riuscirò a metterla in pratica. Sono... Solo un ninja medico apprendista. Non conosco molti incantesimi di guarigione avanzata.»

Itachi mi sorride e mi prende la mano strigendola con affetto. Il mio cuore inizia a battere più intensamente.

«Io so che tu ce la puoi fare. Dicono che sei il ninja medico più promettente di tutta Konoha.» replica con fermezza. «Per favore.»

«Ci... Ci posso provare.» mormoro.

Itachi sorride con gioia, come se ciò che ho appena detto fosse la cosa più bella del mondo.

«Ma non posso fare pratica su due esseri umani. Nessuno vorrebbe mai scambiare i propri occhi con quelli di qualcun altro.» commento abbassando lo sguardo sul pavimento sconsolata.

Lui scuote la testa e mi tira ancor più verso di sé.

«Nel laghetto a nord ci sono due specie diverse di carpe. Le carpe rosse sono pesci diurni che vivono in superficie, mentre le carpe nere sono pesci notturni che si trovano sul fondo. I loro occhi sono diversi, ma dato che appartengono alla stessa specie sono compatibili. Perché non provi con quelle?» propone deciso.

Rimango colpita dalle sue parole. Anche se non so a cosa potrebbe servirgli una simile tecnica, la sua idea non è niente male.

Annuisco e gli propongo uno dei miei sorrisi più dolci.

«Sapevo che mi avresti aiutato!» mi dice inclinando la testa a lato.

I lunghi capelli scuri gli accarezzano le guance e lo rendono ancora più bello di quanto non sia già. La luce della luna si riflette sulla sua pelle e gli dona l'aspetto di un dio sceso in terra.

«Sei bellissimo...» commento sottovoce allungando le mani verso di lui.

Itachi spalanca gli occhi, colto alla sprovvista da ciò che ho appena detto.

«Anche tu sei bellissima, Yumi.»

Arrossisco di nuovo. I suoi complimenti mi fanno venire i brividi.

Dopo essere rimasti in silenzio per qualche istante ci stringiamo in un abbraccio pieno di dolcezza e di affetto.

«Non andartene.» gli chiedo in un sussurro.

Momenti ‣ Itachi UchihaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora