Capitolo 3

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All'ora di pranzo esco da scuola reggendo con orgoglio la mia pagella. Anche questo semestre ho preso il massimo dei voti in tutte le discipline. Non vedo l'ora che i signori Uchiha tornino a casa per mostrare loro i miei risultati. Finalmente saranno fieri di me.

Passo di fronte al cancello principale dell'accademia e attendo Sasuke con le braccia incrociate e il coprifronte leggermente storto.

«Sorellona Yumi!» mi saluta la sua voce allegra.

Gli sorrido e dopo aver salutato con un cenno della mano il maestro Iruka lo prendo per mano e lo accompagno verso la mansione.

«Allora, com'è andata all'accademia?» gli chiedo.

«Benissimo! Oggi ci hanno insegnato la tecnica della trasformazione!» risponde saltellando sul posto.

«Davvero? Allora fammi una bella trasformazione.» lo sfido con uno sguardo pungente.

Sasuke incrocia le braccia e gonfia le guance. «E in chi dovrei trasformarmi?»

Mi porto l'indice alle labbra e poi gli scompiglio i capelli con affetto.

«Trasformati... Nella tua sorellona Yumi.» gli chiedo indicandomi con orgoglio.

Sasuke sogghigna.

«Niente di più semplice!» esclama posizionando le mani di fronte al torace.

Mi osserva per qualche istante e poi una nuovola grigia lo avvolge. Quando il fumo si dirada riesco a vedere il risultato.

Spalanco gli occhi. Mi sembra di essere davanti a uno specchio.

Mi metto a ridere e poi gli pizzico una guancia con affetto.

«Bravo, Sasuke.» gli dico.

«Sono bravo! La mia sorellona mi ha detto che sono bravo!» dice saltando verso.

Lo guardo da distante mentre corre verso casa. Dopo qualche passo spicca un salto ancora più alto, cosa che gli consente di cambiare le proprie sembianze quando è ancora in volo. È tornato ad essere lo stesso di sempre.

Scuoto la testa. Certo che è davvero un esibizionista.

Mi affretto per recuperare lo svantaggio, ma quando lo raggiungo Sasuke non sembra soddisfatto.

«Uffa, ma come fai ad essere così veloce?»

«Ho le gambe più lunghe delle tue, Sasuke.» spiego rallentando il passo.

Lui prova di nuovo ad accelerare allungando il passo. Poco dopo lo sento gridare il mio nome.

«Yumi! Sorellona!»

Mi fermo immediatamente e mi inginocchio al suo fianco. Ha gli occhi inondati di lacrime e la sua caviglia è rigata dal sangue. Deve essersi strisciato su un ramo sporgente o su una pianta spinosa.

«Sta' tranquillo, Sasuke. Adesso ci pensa la tua sorellona.» lo rassicuro iniziando a concentrare il chakra nella mano destra.

«Fa... Fa male, sorellona Yumi.» biascica tra le lacrime.

«Non avere paura, piccolo eroe. Guarda la magia.» gli dico con un sorriso tenero.

Poso il palmo sulla sua ferita e una luce verdastra inizia a propagarsi dalle mie dita per poi spegnersi poco dopo. Quando allontano la mano sembra che il taglio non ci sia mai stato.

Sasuke spalanca gli occhi e guarda la pelle perfettamente liscia.

«Come hai fatto?» chiede esterrefatto.

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