Capitolo 9

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Al mio risveglio sento una piccola sagoma calda accanto alla mia. Sollevo appena le palpebre e fisso l'ammasso di carne e ossa avvinghiato al mio pigiama blu.

Quand'è che sei arrivato qui, Sasuke?

Mi alzo a sedere facendo attenzione a non svegliare il piccolo Uchiha. Oggi è lunedì. Il giorno della riunione a cui Itachi non parteciperà.

Prendo un respiro profondo e mi dirigo alla finestra. Il cielo è azzurro e il sole splende come una gemma preziosa. Sarebbe davvero una giornata perfetta per uscire e fare un picnic all'aria aperta.

Prendo un cambio di vestiti puliti e mi chiudo in bagno per prepararmi.

Vorrei proprio sapere per quale motivo Sasuke è venuto a dormire da me. Non era mai capitato prima di questo momento.

Esco poco dopo. Sasuke è ancora perso nel mondo dei sogni e ha infilato anche la testa sotto le coperte.

Mi dirigo verso la cucina per preparare la colazione e poi torno a svegliarlo. Mi siedo sul materasso e gli poso una mano sulla spalla.

«Sasuke.» gli dico dolcemente. «Sasuke, svegliati.»

Lui mugola qualcosa di incomprensibile e stringe con più forza le coperte fra le dita.

«Non voglio.» commenta deciso.

Sospiro. «Avanti, Sasuke, farai tardi.» lo ammonisco con severità.

Dopo qualche flebile protesta vedo i suoi capelli da porcospino fuoriuscire dall'ammasso di lenzuola bianche. Tiene gli occhi ancora chiusi ed è impegnato a sbadigliare con vigore.

«Arrivo...»

«Ora mi spieghi perché sei venuto qui, stanotte?» gli domando con affetto aiutandolo a pettinarsi.

I suoi occhi neri si aprono di colpo. «Perché avevo paura. Avevo paura, sorellona!»

«Di cosa avevi paura?» chiedo sollevando un sopracciglio.

«Ho fatto un brutto sogno... E tu non c'eri più...» commenta.

Le sue guance si tingono di rosso. Lo stringo a me e poi lo prendo in braccio mentre torno verso la cucina.

«Nessun brutto sogno potrà separarci, Sasuke.» lo tranquillizzo accarezzandogli la schiena.

Devo dire che ultimamente è diventato piuttosto alto e di conseguenza anche più pesante.

Devo posarlo a terra poco dopo. «Sei cresciuto.»

«Davvero? Tu credi, sorellona Yumi?»

«Ma certo che lo credo. E ora vai a svegliare tuo fratello Itachi.» gli chiedo con un sorriso.

Mi alzo dalla sedia e mi avvio verso la cattedra dov'è seduto il mio insegnante di arti illusorie.

«Di cosa voleva parlarmi, maestro?» chiedo mentre gli altri studenti escono dalla classe chiacchierando allegramente.

«Ieri pomeriggio ho avuto un colloquio con il tuo tutore, il signor Uchiha. Abbiamo parlato e alla fine ci siamo accordati sul fatto che è insensato farti frequentare questa scuola.»

Inarco un sopracciglio. «Cosa intende dire?»

«Vedi, Yumi, con i voti che hai in tutte le discipline è evidente che questa classe è troppo semplice per te. Pensavamo di trasferirti alla scuola superiore entro la settimana prossima.»

Sento il cuore battere più intensamente. Allora Fugaku si è davvero incontrato con il mio maestro per chiedergli della mia promozione anticipata.

«A te andrebbe bene saltare un altro anno? So che sei già piuttosto avanti rispetto ai tuoi coetanei. Non vorrei affrettare le cose.»

«Oh, no, non si preoccupi di questo. E poi, alle scuole superiori c'è già il figlio maggiore del signor Uchiha. Mi aiuterà lui all'inizio.» intervengo con un gesto della mano.

Il maestro rimane interdetto di fronte alle mie parole. «Dimenticavo. Itachi Uchiha... Quel ragazzo è un vero prodigio. Devo dire che la vostra è una famiglia molto fortunata: un figlio che entra a far parte della squadra ANBU a undici anni e la sorellastra è il ninja medico più esperto di Konoha a tredici...»

Arrossisco leggermente di fronte a quel complimento. Non immaginavo che avesse una tale considerazione di me e delle mie abilità.

«Mi incontrerò con l'Hokage questo pomeriggio per fare il passaggio. Passa una buona giornata.» mi saluta poi.

Io annuisco ed esco finalmente all'aria aperta. Cammino in silenzio fino a raggiungere il cortile dell'accademia. Sasuke è seduto sotto a un albero a parlare assieme a un ragazzino dai capelli biondi come il grano. Sembra essere felice.

«Sasuke!» lo richiamo agitando in altro il braccio.

Lui si alza di scatto e fa un inchino all'altro bambino per poi correre verso di me.

«Allora, come si chiama il tuo nuovo amico?» domando posandogli una mano sulla spalla.

«Si chiama Naruto.» risponde con gioia inclinando a lato la testa.

Ci avviamo verso casa tenendoci per mano.

Questa giornata sarà molto lunga e difficile.

Fugaku e Mikoto sono impegnati con la famosa riunione, mentre Itachi è uscito senza nemmeno fare colazione. L'unica cosa che so è che mi ha promesso di tornare prima di mezzanotte.

Spazio autrice

Ehi, sono finalmente riuscita a finire il capitolo 34 XD

Oggi devo studiare molto quindi non so se aggiornerò le altre storie :(

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