Capitolo 53

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Al mio risveglio Itachi è scomparso. I raggi del sole penetrano dalla finestra e illuminano il posto vuoto nel letto accanto a me. Mi metto a sedere e mi guardo intorno. Non so per quale motivo, ma sento che oggi succederà qualcosa di importante.

Sto per alzarmi quando la porta davanti a me si spalanca di colpo.

«Sapevo di trovarti qui.» commenta con gioia Deidara facendomi la linguaccia con la sua mano destra.

«Che diavolo vuoi a quest'ora?»

«Quest'ora? Ne, Yumi, mi sa che hai perso la cognizione del tempo. Sono le dieci e quaranta.»

Sollevo un sopracciglio e scaglio una rapida occhiata all'orologio a parete.

«Ormai è tardi. Ma ho una bellissima notizia.»

«Bellissima?»

«Assisterai alla tua prima cerimonia. Kakuzu e Hidan hanno catturato la forza portante del bicoda.»

Dischiudo le labbra colpita e annuisco. Mi sollevo in piedi e mi stiracchio, notando una crescente malizia negli occhi di Deidara. Gli rivolgo uno sguardo di fuoco.

«Che hai da guardare?» domando irritata.

«D-Da guardare, io?» si riprende immediatamente. «Beh, ci vediamo dopo. Ah, e se fossi in te mi metterei qualcosa per... Coprirmi.»

Batto le palpebre non capendo. Scruto il mio riflesso nello specchio, ma poi volgo subito il volto a lato. Sono paonazza. La cerniera della casacca mi si è aperta e lascia ben poco all'immaginazione. Diciamo pure che il mio seno è quasi completamente esposto.

Mi copro con le braccia. «Pervertito!»

Senza rendermene conto ho attivato lo sharingan ipnotico. Deidara balza all'indietro con il terrore dipinto sul volto e il busto proteso all'indietro.

«No, no, ti prego, non volevo farti arrabbiare, Yumi!» prova a scusarsi.

Io non rispondo. Sistemo la lampo in modo che il mio corpo sia al sicuro da sguardi indiscreti e mi posiziono ai piedi del biondo.

«Soltanto un'altra parola e ti faccio a fettine. Non dimenticare che posso essere il tuo peggiore incubo.»

Deidara si agita ancor più e prova a ritrarsi con scarsi risultati.

«Sei molto fortunato.» affermo qualche istante dopo.

«Mh? Oh.» esclama non appena nota il sangue scorrermi lungo le guance. «Posso...?»

«No, non puoi fare niente, purtroppo.» rispondo con un sospiro asciugandomi con la manica. «Andiamo a fare colazione.»

Io e Deidara trascorriamo il pomeriggio ad allenarci nella foresta con le spade. A un certo punto ci fermiamo e ci sediamo su una roccia a sorseggiare con disinteresse l'acqua fredda contenuta nelle nostre borracce.

«Uffa.» si lamenta Deidara scagliando via la sua bottiglietta. «Stai diventando troppo brava anche senza lo sharingan.»

Gli rivolgo una linguaccia in amicizia e poi gli tiro un pugno sulla spalla.

«Questo significa che devi allenarti di più.»

«Ma se mi alleno tanto quanto te, anzi, mi alleno sempre con te!»

«Allora sei davvero lento ad apprendere.» concludo alzando le spalle.

«Non parlarmi così! Sei davvero arrogante certe volte, sai!?»

Mi metto a ridere e poi mi alzo in piedi, osservando la katana che pende dalla mia cintura. Stringo la mano intorno all'elsa e prendo un respiro profondo.

«Probabilmente io miglioro così tanto perché ho un obiettivo da raggiungere.» mormoro con un tono serio.

«Di che obiettivo stai parlando?»

«Di Sasuke.» rispondo stringendo i denti. «Quel ragazzo...»

«Scusa se te lo domando, ma chi sarebbe Sasuke?»

«Vuoi dirmi che Itachi non te ne ha mai parlato?»

«Ehm... No. Non parliamo molto, a dire il vero.» risponde accarezzandosi il mento con le dita.

«Allora sta a me dirti come stanno le cose. Devi sapere che Itachi non ha ucciso proprio tutti i membri del suo clan. L'unico sopravvissuto è Sasuke, suo fratello minore.»

«Sapevo che avesse un fratello, ma...»

«Lasciami continuare, ti prego.» lo interrompo con un cenno della mano. «Ora Sasuke è sotto la guida di Orochimaru. È diventato un ninja davvero abile, tanto che io stessa fatico a tenere il ritmo. È questo che mi sprona a continuare e ad impegnarmi al massimo. Non posso sopportare l'idea di essere inferiore a lui.»

Deidara rimane senza parole di fronte alla mia spiegazione. Si mette a giocare con dei sassolini calciandoli da un piede all'altro e poi si alza a sua volta recuperando il suo pugnale.

«Allora ti aiuterò.» esclama deciso. «Se davvero questo Sasuke è forte come dici non puoi perdere tempo.»

Annuisco colpita ed estraggo la spada di Chujin. È arrivato il momento di darsi da fare.

Spazio autrice

Scusate la lunga attesa ma ero impegnata con l'università e l'appartamento.

Ecco a voi il nuovo capitolo.

Spero vi piaccia!

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