Chapter 19: Nightmares

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Sono legato a terra avendo le braccia e le gambe incatenate.

«Vi prego non ho fatto nulla. Lasciatemi andare!»

Mi dimeno piangendo cercando di liberarmi. All'improvviso arrivano delle persone vestite di nero e alcune di bianco e iniziano a pronunciare parole strane poi perdo i sensi.

Mi risveglio in cella e strisciando senza forze a terra mi metto in un angolino seduto piangendo. Una guardia si accorge che sono sveglio ed entra in cella.

«Su avanti moccioso dimmi cosa ti è successo? cosa sei? chi sei?»

«Io sono Drake Xander. Non ho fatto nulla davvero vi prego lasciatemi stare.»

Inizio a sentire una voce nella testa

^smettila di piagnucolare. Tu vuoi la libertà!!^

«Chi sei? cosa vuoi da me?»

Inizio a dimenarmi e la guardia non riuscendo a trattenermi mi lascia andare cadendo a terra rannichiandomi.

^Io. Sono te. Sono I tuoi sentimenti più profondi. Tu non vuoi morire qui. Tu vuoi vivere e tornare a casa. Lasciami uscire e farò in modo che tu possa vivere^

«Come posso fidarmi di te? Come hai intenzione di farmi uscire?»

^apri gli occhi e lo scoprirai^

Nelle mie mani vi è un coltello di piccole dimensioni.

«NO NON VOGLIO UCCIDERE. IO NON SONO CATTIVO. IO...»

La guardia mi viene in contro per disarmarmi.

^Allora. muori pure in questo buco. Io e te. Avremmo potuto fare grandi cose insieme. Sai sarebbe davvero un peccato. Se non riuscissi a vedere più Gabriel ed Elizabeth. O se accadesse qualcosa a loro. E tu non potessi fare niente^

La guardia cerca di afferrarrmi per il collo ma mi dimeno troppo mentre mi tengo la testa.

«NO IO NON...»

«Che cosa stai blaterando moccioso?»

Con una spinta di un braccio allontanò la guardia e mi alzo in piedi. Tengo gli occhi chiusi ma sembro calmo.

(voce doppia)

«Noi. Vorrai dire noi. E non chiamarci moccioso lurido verme.»

La guardia sfodera la pistola ma gli conficco il coltello in gola prima che possa sparare. Una guardia al di fuori irrompere nella cella, mi prende e mi atterra ma riesco a prendergli la pistola e gli sparo al petto.

«Le tue ultime parole?»

La guardia sputa sangue morente.

«Cosa? Cosa sei diventato?»

Inclino la testa e faccio un sorriso folle

«Lascia che mi presenti. Noi siamo il demone che distruggerà questo mondo. E ora è il nostro turno di vendicarci»

Apro gli occhi e le pupille sono rosse. Sparo in fronte all guardia che esala il suo ultimo respiro.

~Ore 5:48 Hotel Roxesias~

Mi sveglio dal sonno con il fiatone stringendo le lenzuola. Prima di riaprire gli occhi ho sentito come una membrana che scompariva dai miei occhi riuscendo poi a vedere nuovamente la luce. Di nuovo quest'incubo. Guardo le mie mani rosse e sudate.

«Noi siamo.»

Mi alzo e vado in bagno a sciaquarmi la faccia e poi torno a letto. Devo dormire oggi sarà una lunga giornata.

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